Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti nella Rete 2012 “La Categoria dell’Ex” di Valentina Iuvara

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2012

In base alla mia esperienza personale (e a quella filtrata di alcune amiche) ho dedotto che la frase “Gli uomini sono tutti uguali” è assolutamente falsa.
Ve lo assicuro.
Di uomini ce n’è di tutti i generi, di tutte le età, per tutti i gusti e molto spesso è quello sbagliato.
Ma si fanno amare e desiderare e noi cadiamo in trappola come falene nella rete del ragno. Non ci possiamo fare niente.
L’unica frase che veramente li accomuna tutti è “Ma è un uomo!”; quando non capiscono cosa vogliamo dire o cosa pensiamo, la spiegazione non è che non ci amino, che non ci prestino abbastanza attenzione o che non siano interessati a noi, no no, non è detto. L’unica motivazione è che sono uomini. E questa è genetica.

L’ Uomo “Zerbino”

Questo grazie al Cielo non l’ho mai provato direttamente, al minimo accenno di zerbinaggio sono sempre fuggita dalla parte opposta, quindi se ci sono delle inesattezze non me ne vogliate.
L’uomo zerbino è quell’uomo che dice sì a tutto. Questo potrebbe sembrare il paradiso, “Tesoro mi stiri le camicie che sono stanca?” “Certo!”, “prepari la cena?” “Sissì”, “Dedichi ai preliminari almeno un’ora?” “”Assolutamente sì”, sono tutte risposte straordinarie che vorremmo sentirci dire, ma…c’è sempre un neo nelle storie a lieto fine. Pensate se ogni volta che si presenta l’occasione di uscire, alla domanda “Dove vuoi andare stasera?” segue sempre la risposta “Per me è uguale, amore mio, basta stare con te”.
Mi cadrebbe il primo pelo del sopracciglio.
Quando uscite, la sua presenza è assolutamente impossibile da ignorare: vi tiene la mano anche mentre dovete soffiarvi il naso, vi trattiene col braccio quando attraversate la strada “perché sta arrivando quello là lanciato”, se vi voltate nella sua direzione DOVETE baciarvi, ogni scusa è buona per toccarvi…
A questo punto mi sarebbe caduto in blocco il primo sopracciglio, facendomi diventare una Bergomi mancata. E non dev’essere un bel vedere.
L’uomo zerbino poi è d’accordo su tutto, in ogni caso: anche se avete torto marcio, anche se avete insultato lui, la sua famiglia e la sua prossima discendenza per 3 generazioni (che ovviamente non metterà al mondo con voi, ma lui nonostante tutto ci spera), anche se vi ha colto in flagrante: “E’ colpa mia. Non ti ho dato abbastanza attenzioni. Sono troppo preso dal lavoro ultimamente”. Spesso alla fine di queste discussioni vi propongono anche un viaggio in un’isola tropicale per fare pace, a vostra scelta, naturalmente.

L’ “Uomo Tragedia”

L’uomo tragedia è quello che si presenta inizialmente con un “Ma certo, anche io voglio che rimaniamo solo amici. Questa è un’uscita tra amici, avevi pensato che volessi provarci con te?” (ridacchia).
E tu ti senti una spocchiosa infame che si era illusa dell’attenzione di un uomo. Eppure…eppure quel tono, così sicuro di sè, non convince, non convince per niente. E non lo fa perchè è ASSOLUTAMENTE FALSO.
In realtà l’uomo tragedia è irrimediabilmente attratto da voi (se non, nei casi più drammatici, addirittura innamorato), ma fingerà qualunque cosa pur di mantenere l’illusione che voi non abbiate capito, compresa l’uscita con altre ragazze (fantomatiche o meno). A questo punto, è facile sbagliare: voi pensate “Ok, magari era infatuato, ora però esce con un’altra, quindi siamo solo amici”.
Anche qui ci sono due possibilità: vi interessa o non vi interessa. L’uomo tragedia si presenterà nel secondo caso, ovvero quando voi non desiderate altro che una casta amicizia da parte sua. Dato che, per sua ammissione, lui esce e si diverte con altre, vi sentite al sicuro e uscite con Amleto innumerevoli volte (spesso l’uomo tragedia è un caro amico o lo diventa) e non nutrite la minima preoccupazione: vi interessate di come vanno le sue storie, gli raccontate le vostre, vi scambiate consigli…finché non arriva il giorno in cui vi vede seriamente interessata a qualcuno. Da quel momento il suo atteggiamento cambia, diventa morbosamente curioso dei fatti vostri e qualche volta casualmente e ossessivamente presente nella vostra vita. Dovrebbe essere già chiara la situazione, ormai, ma conosco donne (me compresa) che non si accorgono dell’imminenza della SCENATA MADRE, perché troppo ingenue o troppo stupide per non aver notato le preoccupanti avvisaglie.
Avverrà quando meno ve l’aspettate, quando la situazione è tranquilla…ma è la calma prima della tempesta.
L’uomo tragedia deciderà di prendervi in contropiede in un momento qualunque, senza nessuna motivazione apparente che possa indurre al litigio; comincerà a stuzzicarvi, a farvi innervosire con le sue frecciatine al vetriolo sul trombamico di turno, con battute sarcastiche sulle vostre occhiaie dovute alla serata precedente, “Chissà cos’avrete combinato, poi…” NON CEDETE! Non cadete nella trappola, non litigate con lui!! Altrimenti sarà la fine. Comincerà a rinfacciarvi ogni più piccolo gesto che avete avuto nei suoi confronti, da quando gli avete offerto il caffè la prima volta (“Io ho tenuto lo scontrino”! PREOCCUPANTE…) al giorno precedente, quando gli avete chiesto consiglio sul colore del prossimo completino intimo da acquistare, “Adesso vieni a dirmi che non era una tattica per sapere quali sono i miei gusti a letto?” ESATTO……era solo un consiglio spassionato da un amico che è del sesso opposto al tuo, e che quindi qualcosa di quel lato lo avrà. Ma in quel momento sembrerà probabilmente una suocera impazzita che ha visto il suo figliolo ripudiato, sarà una Erinni che vi tratterà come se aveste tradito non solo la sua fiducia (senza mai esservi accorte di averlo fatto, tra l’altro) ma quella dell’intero universo maschile con “le tue moine, i tuoi sorrisetti maliziosi, le tue gonne così corte ogni volta che usciamo!!”
A questo punto, o (chi di voi ne è capace) gli date una sberla da campionato mondiale per farlo smettere – un po’ perché ormai è l’unico metodo che resta per fermarlo, un po’ perché desiderate ardentemente mettere fine a quella sequela di cazzate – o vi mettete a litigare con lui – e lì potreste andare avanti ore e ore a rinfacciarvi cose mai viste mai dette mai pensate, e da lì non aspettatevi di uscire con la dignità intatta – oppure (ed è la soluzione che adotterei, personalmente) lo farei sfogare. Lo ascolterei a testa bassa, sentendomi dire cose irripetibili, accuse clamorosamente false, aneddoti di cui mai e poi mai avreste ricordato l’esistenza. Poi mi scuserei dicendogli “Mi dispiace averti illuso. Non avrei mai voluto farti del male.” PUNTO. Anche se non lo pensate davvero, anche se più di ogni altra cosa al mondo in quel momento vorreste prenderlo per le spalle, scuoterlo e urlargli in faccia “ma che xxxxx stai dicendo?” Nient’altro entrerebbe in quelle orecchie e comunque in quel momento nemmeno queste parole avranno effetto calmante, ma vi consentiranno di essere successivamente almeno un po’ in pace con lui. Ovviamente, se questo vi interessa. Altrimenti, se non lo volete tenere nemmeno come amico, ditegli qualunque cosa, insultatelo, e perlomeno così uscirebbe per sempre dalla vostra vita, evitandovi periodici appuntamenti col mal di fegato.

L’uomo “Sgamato”

Ed ecco arrivare una delle categorie peggiori…quella per cui una donna improvvisamente perde testa, tempo, orgoglio, dignità e soldi in completini intimi improbabili, con l’intenzione di fargli capire di essere la donna della sua vita, ma con l’unico effetto di arraparlo quel tanto che basta per divertirsi con voi.
L’uomo sgamato ci è già passato; l’uomo sgamato giàssa. Le sa tutte. Ha una parlantina incredibile, uno sguardo sexy machesadiventareromantico in un attimo, gran baciatore.
L’uomo sgamato sa capire in 3 frasi se gli piacete oppure no; e, in quel caso, farà di tutto per farsi desiderare, perché è un esperto del gioco, e si diverte a fare la preda. Io quel gioco non l’ho mai capito. Non riesco a fare la preda, non riesco ad essere cacciatore, diciamo che rendo le cose più semplici possibili: ti faccio capire che mi piaci e vedo se ti interessa. Se sì, il provarci diventa un’azione reciproca, altrimenti, se non si demorde, si ricade nella prima frase del capitoletto. Periodicamente io ci ricado, evitando accuratamente di imparare dagli errori del passato, perdendo tempo a fissare il telefono domandandomi incattivita “perché non squilli? Eh? Eh? PERCHE’ NON SQUILLI?”, infestando di paranoie senza senso i miei amici (che sono degli angeli, perché sopportano tutto questo stoicamente e aiutandomi a riderci su) (ma anche chiamandomi la Regina delle Seghe Mentali).
Ed in effetti il pericolo maggiore con questi personaggi, oltre che avere il cuore spezzato, è quello di diventare una fucina di idee bizzarre, di ipotesi di complotto e spiegazioni improponibili ai torti subiti o alle telefonate non fatte, agli appuntamenti mancati o allo scarso interesse dimostrato. Esempio: Lui “E’ stata proprio una bella serata, dobbiamo rivederci, ti chiamo presto, eh?” Lei, al terzo giorno senza nemmeno un messaggio da parte sua, soffre di crisi d’ansia, è di umore nerissssssimo e risponde male a chiunque. “Beh le spiegazioni possono essere molteplici” comincia a dirsi alla fine della settimana “avrà avuto sicuramente un sacco di lavoro da fare, lo sai che ritmi fa”, “gli sarà successo qualcosa”, “magari è venuto a trovarlo suo fratello che solitamente sta in Uganda”, “ha dovuto soccorrere una squadriglia di girl scout”, “ha fatto partorire una donna in autostrada!”…la verità? La verità, come dice un famoso film, è che non gli interessi abbastanza. È questa la vera verità. Perché se un uomo vi vuole, se un uomo vi desidera, non c’è timidezza problema distanza non c’è niente che possa impedirgli di provarci con voi, perché, come tutti sanno, “Tira più un pelo di…che un carro di buoi”. Un’amica mi aveva suggerito di usare con un uomo sgamato la sua stessa tattica: scappare e non farsi prendere, non rispondere al primo squillo al telefono, organizzarmi per i fatti miei ed EVENTUALMENTE farmi raggiungere da lui…risultato? All’inizio ci ho creduto. All’inizio lui chiamava, “volevo solo farti un saluto veloce prima di andare in palestra”, “che combini stasera?” peccato che ogni volta a questa domanda seguiva una buca clamorosa; peccato che ogni volta che io proponevo di uscire insieme, lui aveva già altri progetti; peccato che ogni volta, dopo questi fatti, scusatemi, ma al telefono ero sempre più scocciata. E scusatemi ma “stasera mi accompagni una mezz’ora al centro commerciale, che dopo devo vedere certi amici?” non lo considero un appuntamento.
Beh ci sono stata male per un po’. Un po’ di mesi. Ed è quello che succede a stare dietro ad un uomo sgamato: molto spesso ci si sta male. Quindi, non mettetevici neanche, se non siete in grado di giocare al gatto e al topo, quando ne incontrate uno….fuggite, fuggite il più lontano possibile da lì.

L’Uomo “Nerd”

Ed eccoci arrivati ad una categoria che mi sta particolarmente a cuore, l’uomo Nerd. Si tratta di quella categoria di uomini appassionati di computer, giochi di ruolo, giochi di strategia, Star Trek, fumetti, ecc. ecc. La maggior parte di queste persone sono ingegneri (laureati o aspiranti tali) che passano giornate ad esaltarsi per un nuovo videogioco o per un nuovo manuale di espansione di Dungeons&Dragons. Non che io abbia nulla contro i giochi di ruolo, quando ero più piccola ci giocavo volentieri e mi divertivo anche, ma…..ripeto….quando ero piccola. Il fatto che uno, a 30 anni circa, ancora si vesta periodicamente da elfo o da mago e vada in giro nei boschi con una spada finta….un po’ mi inquieta. Come anche il passare serate davanti ad un videogioco: io adoro giocare, ma avendo una casa e me stessa a cui stare dietro, il tempo è quello che è, e quindi rinuncio a giocare: ma questi ragazzoni no, per loro giocare è una priorità come lavarsi le camicie per il giorno dopo. E io lo trovo altrettanto inquietante.
Esistono comunque categorie anche per i nerd: esistono i nerd sfigati e i nerd non sfigati.
I nerd sfigati sono quelli che sono un incrocio tra l’uomo fumetto ed il direttore Skinner dei Simpson, ovvero appassionati di Star Trek, scarsamente dediti all’igiene personale e che vivono sempre e comunque con mammà.
Questi uomini non sanno minimamente approcciarsi con l’altro sesso, e quando una donna dimostra loro interesse posandogliela su un piatto d’argento (si parla di sindrome da infermiera, in questi casi), non sanno bene come usarla.
I nerd non sfigati sono invece quelli che, pur avendo interessi da nerd, sono decisamente più piacevoli. Prima di tutto apprezzano il sapone; secondo, apprezzano di più un paio di tette vere che quelle di Lara Croft. Non dico che sempre sempre ci sappiano fare, con le donne, ma quantomeno si lanciano, o, se sono molto timidi, sono contenti quando qualcuna dimostra loro interesse.
Una cosa comunque devo dire dell’uomo nerd: sfigato o non sfigato, possiedono un insieme di virtù che raramente ho riscontrato nelle altre categorie di uomini. Sono buoni, molto dolci, disponibili e sanno essere grandi amici. Hanno un cuore d’oro e per farti contenta sarebbero disposti a fare qualunque cosa. L’unica vera pecca? E’ che molto spesso, a noi donne, piacciono gli stronzi.
Ci piace essere coccolate, corteggiate, solo che dopo un po’ diamo per scontato tutto l’affetto che questi uomini possono provare per noi, non ci piace più andare a cena da sua madre, preferiamo aspettare inutilmente che il telefono suoni piuttosto che dondolarci in una storia in cui sappiamo di avere il coltello dalla parte del manico.
Ma una cosa posso dirvi: evitate di ferire l’uomo nerd, perchè una volta che l’avete perso, l’avete perso per sempre, non contate sulla sua capacità di perdonare; e una volta che l’avete perduto, fidatevi, ma vi mancherà.

L’Uomo “Avventura-di-una-notte”

In questo caso ci troviamo davanti ad un uomo che ci attizza irrimediabilmente, che non importa cosa dica o cosa faccia ma che vogliamo a tutti i costi portare a letto. Di quest’uomo-avventura in realtà ne esistono svariate varianti.
Quello che già conosci
Quello che è un conoscente, un amico cugino parente di amici e che ogni volta che lo incrociate avreste solo voglia di denudarlo.
In questo caso le opzioni sono 2: lasciare che sia lui a fare la prima mossa o farla voi. Spesso, avendo a che fare con uomo, la prima mossa da parte sua potrebbe non arrivare mai, perché non ha ASSOLUTAMENTE capito di piacervi, a meno che non sia un “uomo sgamato” (presto arriverà l’apposita sezione) e in quel caso, se lui non si muove, vuol dire che proprio non ci pensa lontamente a portarvi a letto.
Nel caso decidiate di darvi da fare, il consiglio è: mettete bene in chiaro il vostro scopo e assicuratevi di avere ben capito il suo. Altrimenti si rischiano dei misunderstanding che portano all’ “uomo-tragedia” o a voi col cuore spezzato.
Quello che non conosci
Qui procedere è più semplice.
Diciamoci la verità: ben pochi uomini dicono “no grazie” se viene servita su un piatto d’argento. Con l’uomo-avventura sconosciuto, come dice Paola Turci, “E’ questione di sguardi”: basta far capire inequivocabilmente di voler essere ribaltate come panni in lavatrice e di volergli fare altrettanto…e il gioco è fatto. In entrambi i casi, l’avventura di una notte potrebbe prolungarsi perfino per mesi, trasformandosi in una simpatica storia di sesso. E, lasciatemelo dire, le storielle di sesso non ti lasciano molto, ma…sono ottime come antidepressivi, soprattutto dopo una storia in cui siete state ferite.
Godetevela, questa storiella, fatene buon uso, purchè non vi innamoriate, purchè non facciate a pezzi il cuore del povero malcapitato. Se nessuno dei due casi è il vostro, allora…date sfogo alla fantasia, perché (per lo meno a me) storielle del genere non ne sono capitate poi tante, ma me le ricordo particolarmente divertenti.

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4 commenti »

  1. Un racconto che ci presenta varie sfaccettature in cui si possono ramificare i rapporti di coppia. Secondo me un racconto che si lancia
    in un campo disseminato di trabocchetti, dove voler razionalizzare troppo ciò che si è vissuto, molto spesso può non fornire tutti quei
    benefici che ci saremmmo aspettati.

  2. Lo trovo semplicemente stupendo, è vivace si legge senza fatica e sopratutto è molto veritiero.

  3. Brillante. Sembra un pezzo scritto per ZELIG.

  4. Grazie!! Fa sempre piacere essere apprezzati

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