Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti nella Rete 2024 “Sulla spiaggia” di Silvana Guarina

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2024

L’uomo arrivò sulla spiaggia con due bambine piagnucolose al seguito. La più piccola gli si era avvinghiata ad una gamba, l’altra gli stringeva la mano e il pover’uomo arrancava alla meglio sprofondando nella sabbia bianca sotto il peso di un enorme zaino ed una borsa che, si intuiva, conteneva giocattoli. Le madri delle famigliole presenti in spiaggia volsero il capo al suo lento passare e il loro sguardo fu di inequivocabile compassione per quel terzetto.

Il padre, ma poteva essere il padre di quelle bambine? volse lo sguardo intorno per cercare uno spazio sufficiente a ospitarli e, trovatolo, lasciò letteralmente scivolare a terra lo zaino e la borsa. Sulla maglietta che indossava apparvero vistose tracce di sudore, prova che il tragitto per arrivare fin lì era stato lungo e faticoso. Le bambine non si staccarono da lui nemmeno quando, dolcemente e pazientemente, lui fece il tentativo di interessarle a qualche giocattolo, che ad uno ad uno tirava fuori dalla borsa. Rassegnato, allora l’uomo estrasse dallo zaino la crema solare per le figlie ma fu un completo insuccesso. Al tentativo del padre di spalmare loro la crema, cominciarono a piangere, una più forte dell’altra. Non era il classico pianto dei bambini capricciosi, il pianto che fa dire agli estranei”

Ma dagli uno scapaccione, così la smette!” ma era un pianto disperato, inconsolabile, pieno di sofferenza. Le madri voltarono il capo verso di loro, incuriosite e pronte a dare un aiuto, ma l’uomo non alzò gli occhi, non volse lo sguardo intorno, e continuò in quella che sembrava essere una missione impossibile. Alla fine la crema solare fu spalmata sul visetto delle bambine con una buona dose di lacrime. Dopo una lunga trattativa con le figlie, il paziente padre riuscì a togliere le magliette alle bambine che, rimaste in costume da bagno, continuarono a piangere. A quel punto una qualunque delle madri presenti avrebbe urlato alle figlie e si sarebbe messa a commentare il loro caratteraccio con altre madri vicine di ombrellone. Lui no, diede esemplare prova di rassegnazione e dedizione continuando a tentare di interessarle alla spiaggia o all’acqua del mare.

Gonfiati due salvagenti a forma di ochetta, prese ambedue le bambine in braccio e si avviò verso l’acqua, fra gli sguardi ancora incuriositi di tutte le madri presenti. Quello che attraeva quegli sguardi non era la giovane età e bella corporatura dell’uomo, neppure la bellezza delle due bimbe, così diversa da quella del padre, ma la tristezza e la disperazione che traspariva da loro, dai loro gesti, dal tono pacato dell’uomo e dal pianto irrefrenabile delle bambine. Non smisero neppure quando lui per gradi, lentamente, scese in acqua con loro due in braccio anzi se possibile esse urlarono ancora di più. Qualche madre a questo punto non riuscì più a stare zitta e commentò con la propria vicina. Da un ombrellone all’altro si scatenarono scambiandosi sguardi preoccupati e consigli sul da farsi. L’uomo sembrava ignorare tutto e tutti: con stoicismo riuscì a far calmare un poco le due bimbe che nuotarono con le loro ochette e addirittura si schizzarono. Lui, visibilmente sollevato, fece una corta nuotata senza però allontanarsi da loro. Terminato il bagno, lui le riportò in braccio al loro asciugamano, le asciugò e diede loro la merendina.

Finalmente si concesse un attimo di riposo: si sedette sull’asciugamano stendendo le lunghe gambe sulla sabbia rovente. La sua pelle chiara da nordico era già arrossata così tentò di darsi un po’ di crema ma le bambine ricominciarono a frignare per qualcosa. Buttò il tubetto nello zaino e prese un libro di figure che cominciò a sfogliare mentre le figlie si appoggiavano a lui senza smettere di singhiozzare. La fantasia delle madri ormai galoppava: visto che le bambine continuavano a piangere e che non gli somigliavano nemmeno un po’, era forse un maniaco che aveva rapito quelle due povere creature? Terminato il libro l’uomo sistemò tutte le sue cose nello zaino e nella borsa, rimise le magliette ed i sandaletti alle bambine, si caricò tutto sulle spalle e date le mani alle bimbe le aiutò a risalire verso la strada, affondando nuovamente nella sabbia.

 Se ne andarono.

Le donne rimasero con la loro curiosità di sapere qualcosa su quello strano terzetto e con i loro commenti. La mattina successiva la solita bene informata passò parola a tutte le curiose della spiaggia. Lui non era un rapitore o un maniaco: era semplicemente un giovane imprenditore tedesco in vacanza. La moglie? La moglie lo aveva appena lasciato con le due bambine di colore adottate solo da un anno.

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1 commento »

  1. Racconto carino e scorrevole che dovrebbe indurci a diffidare della mormorazione e insegnarci l’umiltà di riconoscere di non sapere.

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