Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti per Corti 2019 “Psicologi si nasce” di Giorgio Leone

Categoria: Premio Racconti per Corti 2019

L’uomo scende dall’auto ed entra in un portone. Un agente di Polizia lo saluta.

«Buongiorno commissario, lo psicologo l’aspetta.»

Sale in ascensore e sbarca sul lastrico solare.

«Ben arrivato!» gli dice lo psicologo «Le racconto qualcosa a proposito dell’aspirante suicida, poi vedrà lei. E’ innamorato pazzo di una donna sposata, una certa Delfina. Si sono conosciuti per caso, c’è stato il classico colpo di fulmine e da allora si sono incontrati solo qualche volta in un motel. Oggi, però, lei gli ha comunicato che non si potranno vedere più perché sostiene d’amare ancora il marito e di non voler continuare a tradirlo. Non sono riuscito a farlo desistere perché è disperato e non sente ragione: ora è tutto suo. Non sarebbe la prima volta che ottiene risultati dove fallisco, anche se non ho mai capito come fa.»

Il commissario si accende una sigaretta e va sino all’estremo limite del tetto dove il disgraziato guarda nel vuoto, dondolandosi pericolosamente.

«Eccone un altro, sicuramente uno sbirro!» dice quello «Fermo dov’è! Se si avvicina, mi butto di sotto.»

«Ma io voglio solo accertarmi che tu lo faccia veramente. Tanto se non ti butti tu, ti butto io. Nessuno se ne accorgerà perché lo farò facendo finta di salvarti.»

«Ma che cavolo sta dicendo? È impazzito?»

«Non direi, sono invece molto incazzato. Oltre ad essere Commissario di Polizia, sono il marito di Delfina.»

«Il marito… non ci credo!»

«Buttati, cretino, che non abbiamo tempo da perdere. Lei adesso non vuole più vederti, ma magari cambia idea. Con le donne non si può mai sapere! In ogni caso, quando arrivo a casa, le do una bella ripassatina, perché quattro cazzotti e un po’ di calci nelle reni se li merita proprio. Le faccio anche sputare qualche dente, così impara a mettermi le corna!»

«Ma cosa sta dicendo? Delfina è un angelo!»

«Ed è proprio per questo che mi concedo il piacere di riempirla di botte. Fosse un demone ci sarebbe poco da scherzare! Non te l’ha mai raccontato che lo faccio regolarmente? Tanto se provasse a dirlo in giro, non servirebbe a nulla: sono uno stimato commissario e nessuno le crederebbe mai!»

«Tutto ciò è pazzesco! Ma per quale motivo, allora, non ha più intenzione di vedermi? Pensavo fosse perché le vuole bene!»

«Ma non l’hai ancora capito? Ha solo una fifa boia di me! Proprio non pensavo che potesse avere un amante, ma quando lo psicologo mi ha detto che si chiama Delfina, ho capito subito: di donne con un nome da pesce non ce ne sono molte a Lucca… e fra poco magari ce ne sarà una di meno. Io l’ammazzo, quella troia, ma prima le cambio i connotati e le strappo anche le unghie! Allora, salti o non salti, ti vuoi decidere una buona volta? Mi sa proprio che devo pensarci io.»

«Aiuto! Psicologo! Agente! Venite a prendermi, non mi voglio più buttare!»

Viene portato via dallo psicologo e da un paio di agenti ma, quando passa vicino al commissario, gli dice: «Ci penserò io a difendere Delfina, brutto bastardo! Anche se è un commissario di Polizia, non mi fa paura!»

«Guarda che non conosco nessuna Delfina e mia moglie si chiama Rossella!» risponde il commissario contrito «Mi dispiace di averti raccontato tutte quelle balle, ma dovevo assolutamente salvarti. E’ il mio lavoro e mi pagano per questo. Non ho fatto altro che darti qualcosa per cui lottare, o un motivo per vivere, se preferisci. Mi spiace molto di dovertelo togliere, ma avresti scoperto molto presto la verità. Adesso sta a te di trovarne uno vero, con o senza la tua Delfina, e per questo ti faccio tanti auguri!»

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4 commenti »

  1. Molto sagace e intrigante e al contempo capace di cogliere la semplicità e l’autenticità della vita quotidiana.

  2. Mi piacerebbe vedere questo corto anche solo per le espressioni dei due protagonisti sul finale ;). Divertente, nonché motivo di riflessione sulla famosa “psicologia spicciola”.

  3. Grazie dei commenti, Patriziia e Silvia.

  4. Toni da commedia all’italiana per raccontare con leggerezza l’intensità di alcune emozioni comuni a tutti, con una sceneggiatura che richiede un paio di ottimi attori e un set minimo. Ben pensato, ben scritto, con due colpi di scena che funzionano e un’attenzione piena di sensibilità per un problema di grande attualità. Bello, complimenti gentile Giorgio 🙂

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