Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti nella Rete 2016 “La bambina e la guerriera” di Maria Cristina Santangelo

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2016

La porta schiantò all’ improvviso. La bambina si parò le orecchie e cercò di nascondersi nella sua immaginazione. Non le interessava vedere chi era entrato. Tanto era uno dei mostri e francamente quale fosse di loro era indifferente. Però accadde una cosa strana: sentì una voce nuova, diversa, che tuttavia le risuonò stranamente familiare . “ Cavolo che botta!” disse la voce. “ Vabbè che sono una guerriera però che male!”. “Una guerriera?” esclamò la bambina sorpresa prima di ritirarsi nuovamente nel suo angolo, dov’era rannicchiata già da tempo…da sempre. “ Bé sì oggi sono una guerriera, ma non sono solo questo. Io sono tutto quello che voglio essere”. La bambina la guardò ad occhi aperti sorpresa e meravigliata. Due occhi grandi come il mare, due occhi tristi ma pieni di una luce speciale. “ Oggi sì. Senza ombra di dubbio oggi sono soprattutto una guerriera. Lo sono diventata per te. Per salvarti”.
La bambina la guardò senza comprendere: non sapeva che cosa volesse dire salvare e soprattutto non pensava si potesse essere salvati. Ad un certo punto il suo viso si adombrò e un’espressione di terrore le oscurò il volto. “Guarda che tra un po’ torneranno i mostri e daranno la colpa a me della porta! Daranno la colpa a me della porta!”. Cominciò a piangere lacrime pesanti, di chi sa che non può cambiare un destino che le fa male, di chi ha smesso di lottare per le ingiustizie perché ci ha provato lei bambina, ma troppo debole, troppo sola , non li ha sconfitti i mostri. “Si mi daranno la colpa a me e non è giusto…non è giusto! Io cerco di essere invisibile come mi hanno insegnato a essere ma non è giusto, è sempre colpa mia! Sempre colpa mia! Non è giusto!” E continuava a piangere lacrime taglienti come il dolore che le aveva causate.
La guerriera le si avvicinò e la guardò profondamente negli occhi come se stesse cercando qualcosa. Ad un certo punto iniziò a ridere e a urlare di gioia e soddisfazione e le sue urla di gioia sovrastarono le urla di dolore della bambina che, sorpresa e un po’ impaurita, si quietò di botto. Si, la donna aveva trovato quello che cercava e saltava e esultava soddisfatta. A quel punto si chinò verso la bambina e l’abbracciò. La strinse forte…l’avvolse completamente. La piccola rimase impietrita. All’ inizio aveva avuto paura e voleva urlare ma poi era diventato piacevole sentire quelle braccia che l’avvolgevano, la facevano sentire protetta e ci si abbandonò. Avrebbe saputo più tardi che si chiamava abbraccio e avrebbe imparato a darlo e a riceverlo di continuo come una medicina. La guerriera nel frattempo aveva continuato a tenere la bambina tra le braccia e pure lei avrebbe abbracciato parecchie volte nella sua vita ma nessun abbraccio sarebbe stato intenso e importante come quello.
“Tu non capisci” disse guardando la piccola negli occhi. “ Io ce l’ ho fatta! Sono venuta a prenderti al momento giusto! Ancora i mostri non ci sono riusciti! Non ci sono riusciti! E’ fantastico!”. La bambina assunse nuovamente un’ espressione di puro terrore. Chi era quella donna e come conosceva i mostri? “Tu non puoi conoscere i mostri! Tu non puoi!! Chi sei? Chi sei? Non puoi conoscerli! Loro sono buoni davanti agli altri! Davanti agli altri loro sono buoni! Loro diventano cattivi quando non c’è nessuno sennò hanno le maschere e se le levano solo qui dentro! Quella grande….quella grande è un mostro orribile….ma non lo sa nessuno! Non lo sa nessuno perché davanti agli altri lei è diversa. Lei dice che è colpa mia di tutto. Lei dice che tanto gli altri lo sanno come sono”.
Si bloccò… lo sguardo perso nel vuoto. Iniziò a dirigersi in maniera automatica verso il suo angolo ma la guerriera le si parò prontamente davanti bloccandole la strada. “No” disse con dolcezza. Carezzandole i capelli le sussurrò all’ orecchio: “No. Adesso basta. Non devi più nasconderti. Ci sono io adesso.”
La bimba rimase ferma,immobile, con gli occhi bassi. “Ci sono io adesso…” queste parole gli rimbombavano in testa. Una lacrima viaggiò solitaria sul suo volto. “ Guarda che io sono cattiva” disse con un filo di voce, lo sguardo sempre basso. “Io sono cattiva, capisci? Ora te ne andrai pure tu! Io faccio sempre degli errori e sono una buona a nulla. Non so fare niente… non sono in grado di fare niente. E sono cattiva….perché il mostro grande dice che sono cattiva. E io ci provo a essere buona ma faccio sempre degli errori. Io ci provo a fare come mi dicono ma faccio sempre degli errori.”
Si zittì e le lacrime cominciarono a scendere copiose sul suo volto. All’ improvviso il silenzio venne interrotto dai suoi singhiozzi che diventarono sempre più rumorosi fino a quando alzò la testa di scatto e guardò la donna negli occhi: “ Però io non sono cattiva!” disse quasi gridando. “No io non sono cattiva! Non lo sono! E allora perché nessuno mi vuole bene? Perché? Allora è vero che sono cattiva! E sono brutta! Chi potrà volermi! Chi potrà volermi amare? Appena la gente scoprirà come sono disgustosa se ne andrà lontano lontano. Perché io sono cattiva… sono cattiva! E allora nessuno mi vuole bene perché io sono cattiva!”.
La guerriera le strinse forte le braccia con le mani e la guardò con fermezza. “Adesso ascoltami” le disse interrompendo il suo pianto dolorosissimo e inconsolabile. “Tu non sei niente di tutto questo. Non lo sei mai stata. Mai! I mostri ti hanno levato tanta energia ma io sono arrivata in tempo a salvarti. Loro continueranno per anni…tanti…troppi. E tu negli anni hai rischiato di perdere l’anima perché hai perso la speranza . Tu hai imparato a credere che avessero ragione loro, ma non ce l’ hanno. No, non hanno ragione. Ma tu hai cominciato a crederci capisci? E sei rimasta ferma in quell’angolo per tanti anni. Hai creduto che quello fosse l’ unico amore che ti meritavi. Ma non era colpa tua piccolina. Tu non potevi far niente per sconfiggerli! Erano tanti…troppi. Ti hanno fatto credere che nessuno ti poteva liberare…ti hanno fatto credere che era normale che ti trattassero cosi. E hai iniziato a pensare che nessuno poteva amare un essere insulso come te e che quello era l’unico amore che potessi conoscere. Ma imparerai che tutto questo non aveva niente a che fare con l’amore. Niente. I mostri sono quasi riusciti a farti morire dentro negli anni. E tu volevi solo un po’ d’amore tesoro. Ti saresti accontentata di briciole…ma non ne hai ricevute”.
Lasciò le braccia della bimba e delicatamente le scostò i capelli dal volto. Le prese dolcemente le mani e le intrecciò con le sue. “ E io lo so piccolina perché io sono te…tu sei me…noi siamo IO. C’è voluto tantissimo tempo… mi dispiace. Ma la speranza che è nei tuoi occhi e nei miei non si è mai spenta. Un abbraccio ci ha salvate entrambe. Le persone… sai. Le persone possono fare la differenza. Poche persone hanno cominciato a vedermi. Per loro non ero invisibile. E io… noi…abbiamo avuto paura. E tu sai benissimo di cosa parlo. Noi abbiamo avuto paura perché eravamo convinte che quando avrebbero scoperto quanto eravamo cattive loro sarebbero scappate via. Nessuno poteva amarci…nessuno voleva amarci. Quando tutti avrebbero scoperto che esseri insulsi pensavamo di essere se ne sarebbero andati. E’ per questa paura che tenevamo le persone a distanza. Si tesoro, eravamo noi che tenevamo le persone a distanza . Per paura. Noi tenevamo le persone a distanza per paura che fossero altri mostri. E così abbiamo creato dei muri per difenderci e ci siamo chiuse dentro una torre per non soffrire. Ma poi qualcuno non ha accettato quel muro. Ci sono state delle persone che non si sono arrese e sono riuscite a scavalcarlo .Questo si chiama amore…piccola. Abituati a sentirne parlare. Ci hanno detto ti voglio bene. E quella speranza è diventata una fiamma e la fiamma un fuoco e il fuoco ha cominciato a bruciare dappertutto. Mi hanno dato la forza e ho viaggiato fino a qua a prenderti. Temevo di arrivare troppo tardi ma sono arrivata al momento giusto. Tu vivrai in me fino al giorno in cui qualcuno ci tenderà la mano. Tu non sei ancora stata mangiata dai mostri…sei ancora viva. Sei tu piccolina quella fiamma che ci salverà entrambe”.

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1 commento »

  1. È bellissimo, complimenti.

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