Premio Racconti nella Rete 2026 “La mia ricca povertà” di Marco Ferrara
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2026
Ricordo molto bene, quando nostro padre, prima di dormire, ci faceva sentire un bel pezzo di opera lirica, io e i miei fratelli né eravamo felici è così facendo, ho imparato ad amare la musica classica. Ciao a tutti, mi chiamo Giulio, è ciò che sto per raccontarvi ha veramente dell’ incredibile. Tantissimo tempo fa, ero un bravo tecnico informatico. Amavo creare blog e siti web, lavorando in ufficio e in remoto da casa. Purtroppo, per vari problemi ho perso questo fantastico lavoro, pertanto mi sono ritrovato solo, sperduto e senza speranza, in quanto non avevo nessun legame affettivo. Inoltre persi la casa, ritrovandomi in pochi giorni, per strada. Ero spaventato, privo di idee, pregavo il cielo, affinché qualcuno da lassù potesse aiutarmi. Mentre ero seduto sul marciapiede, si fermò un auto, di conseguenza sentii una voce che mi disse: caro figliolo sali su, che ti porto a Lucca, ti va? Senza dire nulla, salii su quell’auto, così bella ed elegante, dicendo: grazie del passaggio, ma lei, come si chiama? Ciao ragazzo, io mi chiamo Cagimo, come va tutto bene? Salve, io mi chiamo Giulio, purtroppo attualmente non va bene nulla. Comunque mi lasci dove vuole a Lucca, certamente starò meglio, di come sto adesso. Gli raccontai tutti i miei problemi è lui, non rispose nulla, mi disse solo: ok Giulio, sono sicuro che ci rivedremo. Scesi dall’auto, ci salutammo e lui si allontanò, lasciandomi un piccolo vuoto, nel mio cuore provato. Mentre camminavo per questa bella città, mi accorsi di un bel negozio di abbigliamento.
Mi fermai, è vidi che erano presenti tanti bellissimi completi. In quel preciso istante, sento una voce che mi chiama e mi dice: dai Giulio, che fai lì sulla porta? Entra subito. Mi voltai è dissi: Salve Cagimo, non posso entrare, sono giorni che non mi lavo, mi vergogno. Cagimo allora, mi venne a prendere dicendo: ho capito cosa pensi di te, vieni è seguimi. Cagimo mi disse: prendi tutto ciò che ti ho preparato, avanti, rinfrescati e cambiati, sono sicuro che starai molto meglio dopo. Non posso accettare tutto questo, mi spiace. Caro ragazzo, qui come vedi c’è un bagno, lavati e rinfrescati ok? Non preoccuparti, nessuno dirà nulla. Ma come è possibile una doccia in un negozio di abbigliamento? Cagimo mi guardò in modo strano, pertanto dissi: ho capito, vado subito. Cagimo sorriso, andando via, nell’altra stanza. Nel frattempo, mi sentivo certamente meglio. Lavato, pulito, profumato e francamente, non ci credevo ancora. Cagimo, mi fece trovare anche un buon pasto, quando ebbi finito di prepararmi. Terminato l’ ottimo pasto, andai via, abbracciando Cagimo dicendogli: grazie di tutto Cagimo. Quest’abbigliamento credo che sia molto costoso, come farò a contraccambiare il favore? Purtroppo non ho tutti questi soldi. Vai in pace figlio mio, non preoccuparti, le tue preghiere sono state accolte. Detto questo andò via, senza nessuna spiegazione. Rimasi un po’ stordito da ciò che Cagimo aveva detto, in quanto mi chiedevo, di quali preghiere parlasse. Uscii da quel bellissimo negozio, camminai per alcune bellissime strade di Lucca e mi sarebbe tanto piaciuto affittare una bella bicicletta, per non perdermi lo spettacolo di passare sopra le mura della città. Purtroppo al momento non era possibile e ad un certo punto cosa vedo davanti a me, una bella statua. Per un attimo rimango senza parole, con gli occhi increduli riconosco chi rappresenta: ma è Cagimo! Mi metto in ginocchio, prego e mi viene anche da piangere pensando: il cielo mi ha ascoltato. Ho capito, Cagimo, non è altro che un nome anagrammato, infatti adesso capisco tutto. Cagimo è Giacomo, il grande Giacomo Puccini. Il cielo mi ha fatto un grandissimo regalo. Giacomo Puccini è uno dei compositori più celebri e amati della storia dell’opera italiana, considerato l’erede di Giuseppe Verdi e noto per la sua capacità di toccare le corde più profonde dell’emozione umana. Ho capito perché mi batteva il cuore così forte, quando mi trovavo con lui, quando mi parlava, quando mi spiegava che la vita è questa, che la vita si deve amare. Mi disse che lui era stato fortunato, perché nacque in una famiglia con una lunga tradizione musicale che aveva dominato la vita musicale cittadina per oltre un secolo. Si sentiva molto fortunato, perché ricevette i primi insegnamenti musicali dal padre. Continuò ancora dicendo, che non tutti hanno avuto questo tipo di fortuna è per questo, solo con tanti sacrifici si poteva ottenere il meglio dalla vita. Ricordo, che ero molto incantato da lui, da ciò che cercava di farmi capire. Rimasi per ore davanti a quella bellissima statua, sembrava quasi che mi sorridesse.
Mi sarebbe tanto piaciuto, visitare il Puccini Museum, la sua casa natale, ma era previsto il pagamento di un biglietto all’ingresso, come avrei potuto fare? Rimasi molto male e cercai di pensare a una strategia per riuscire a fare ciò. Mentre pensavo e ripensavo a quell’ingresso nel museo, rimanevo in ginocchio davanti a quella statua e mi venne in mente di mettere la mano destra in tasca. Accidenti pensai, ma cosa c’è dentro? Soldi, tanti soldi, abbastanza per vivere un po’ di giorni. Non pensai ad altro, il cuore era a mille, ero felicissimo di andare a conoscere meglio il mio salvatore. Subito, con i soldi in mano, mi recai alla biglietteria per acquistare il biglietto dell’ingresso, ma era chiusa. Arrabbiato, mi sedetti lì davanti e una voce soave e bellissima mi chiamò dicendomi: che deve fare, aspetta qualcuno? No no risposi, aspetto che apra il museo per la visita al mio grande amico Giacomo Puccini. Ok, entri per la visita, non deve pagare nulla. Quando finisce, esca è chiuda la porta, ok? Rimasi senza parole. Ringraziai, abbassando la testa verso la ragazza, che sembrava veramente un angelo. Pensai subito: sono nel museo da solo, ho il museo tutto per me. Aveva proprio ragione Cagimo, la vita non può essere sempre negativa. Entrato, capii subito di seguire il percorso che si sarebbe snodato attraverso le stanze originali dell’appartamento. Grazie a restauri recenti, la casa era stata riportata il più possibile alla sua sistemazione storica, offrendo un’atmosfera autentica della vita borghese lucchese di metà Ottocento. Trovai il pezzo più importante e centrale della collezione è l’originale pianoforte a coda Steinway & Sons, poi documenti e lettere, ritratti e iconografie, oggetti personali, costumi di scena. Insomma, ero così tanto emozionato, che uscito mi sedetti vicino quella bellissima statua di bronzo. Ad un certo punto ebbi uno strano pensiero.
Salutando il mio amico Cagimo, tramite la sua bellissima statua, corsi verso quel negozio, dove Cagimo mi ha aveva ridato un po’ di dignità. All’arrivo, anche qui rimasi senza parole, il negozio era vuoto, era presente la scritta: locale in vendita o affitto. Il cuore per un’ attimo ebbe un sussulto e pensai: come era possibile tutto questo? Nel frattempo si fermò un sacerdote che mi disse: figliolo si sente bene? Non so cosa risponderle padre, fino a pochi minuti fa si, mi sentivo benissimo, ma ora? Cosa è successo di così strano nel frattempo? Racconti al padre cosa era successo e mi rispose: forse non è qua il negozio che cerca, ha sbagliato la via. Questo cartelli è qui da anni! No no padre, è proprio questo il negozio, ne sono sicuro. Continuai dicendo: sono sicuro, perché prima di venire qui, ho visitato il museo di Giacomo Puccini, pertanto ricordo proprio la distanza e la giusta direzione. Come ha fatto a visitare il museo, che è ancora in restauro? So per certo, che nessuno può entrarvi, fin quanto non finiscono i lavori. Comunque figliolo, vedo che è molto agitato. Le consiglio di non farsi tante domande, non cerchi tante rispose è se proprio deve, l’ unica risposta giusta, la trova nel suo cuore. Adesso vado, le lascio la preghiera dell’ angelo buono ok? Presi quel bigliettino e come lo girai, vidi la figura della ragazza che mi aprii per visitare il museo.
Come alzai la testa, il padre era sparito, lo cercai subito, ma senza nessun risultato. Ovviamente, corsi di nuovo verso il museo, dove adesso era presente quel cartello: chiuso per restauro. L’ ingresso è consentito solo per gli addetti al lavori. Guardai di nuovo, quella bellissima statua di bronzo. Mi sedetti di nuovo vicino al mio grande amico Cagimo, anzi Giacomo Puccini. Pensai subito ai consigli del padre, non mi feci nessuna domanda strana. Mi sentivo felice, adesso mi sentivo in pace con me stesso e con il mondo. Ero tornato ad essere me stesso è questa volta, più forte di prima. Ho imparato che la vita è sacra, ho imparato che il cielo è pronto ad aiutarci, basta chiederlo con il cuore. Ero povero, ma mi sentivo ricco, perché ero sicuro che un giorno avrei incontrato di nuovo il mio grande amico Cagimo, anzi scusate, Giacomo Puccini.
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