Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti nella Rete 2024 “Scatti dal passato” di Grazia Tirelli

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2024

E’ domenica pomeriggio in casa di Lara e Ivan.
“Sì, pronto?” esclama Ivan, afferrando il cellulare.
Lara ammicca verso Ivan per estorcergli subito il nome di chi sta chiamando.
“Alain, come va? Come è andata la mostra fotografica a New York?”
Lara capta solo alcune parole nella risposta di Alain, un loro amico di lunga data.
“Sì, la Grande Mela” “Un gran caos”…“Tanta gente, sì…” “E’ stata un successo…”
“Ah, ok sì, dimmi…A Milano? Ma esponi tu? “Quando?” ribatte Ivan.
Lara si allunga per ascoltare meglio.
“Chi, scusa?…Puoi ripetere? Ne sei sicuro?” dice Ivan spostandosi da Lara.
Lara avverte che Ivan è in imbarazzo ma non ne comprende il motivo. Percepisce solo: “E’ qui a Milano, ma per poco… Famosa per i suoi scatti nordici” Ivan chiude brevemente la chiamata con un “Grazie, ciao.”
Ivan sembra turbato. Lara chiede cosa avesse detto Alain.
“No, niente di particolare, scusa. Ha accennato a proposito di un’uscita insieme” risponde Ivan.
“Ma Alain mi sembra abbia parlato di una mostra fotografica a Milano, no?” aggiunge Lara.
”Ah sì, ma non credo che m’interessi molto”
“Potremmo andarci insieme, magari è interessante” propone Lara.
“A noi non sono mai piaciute le mostre” conclude Ivan.

Lara è alla ricerca di guide turistiche sull’Irlanda, una meta molto ambita dalla coppia. Si dirige verso la libreria, non lontano da casa.
“Fortunatamente non c’è molta gente” pensa Lara e si avvicina al reparto turismo e sul bancone viene rapita dalla grande quantità di libri di viaggio per ogni dove. Ma l’occhio però le cade sul dorso di un giaccone di pelle dall’aria vissuta. “Un bell’uomo, è un motociclista, il casco appeso al braccio, capelli lunghi brizzolati, interessato a: “Patagonia by bike”, il libro che sta sfogliando, pensa Lara avvicinandosi a lui, ma non troppo.
Lara afferra il primo road book che le capita sotto le mani: ”Il Cile, zaino in spalla” fingendo grande attenzione, mentre in realtà i suoi occhi spuntano da sopra il libro per osservare quell’uomo così interessante. Il giaccone di pelle ad un certo punto si anima e scopre di essere spiato ma sta al gioco.
“Buongiorno!” “Anche lei alla ricerca di un buon libro per viaggiare?” Ammicca, sorridendo.
Lara si scuote goffamente e risponde al giaccone, tanto più alto di lei.
“Si, ecco…” “Vedo che è orientata verso l’esplorazione del Cile a piedi” rimarca divertito il motociclista.
“Eh, sì ma non è proprio ciò che sto cercando, in verità sono attratta dall’Irlanda.”
“Io sto pensando di andare al bar a bere un caffè, vuole farmi compagnia?” “A proposito, io sono Matt e lei o tu?”
“Lara, sì possiamo darci del tu, ok”
A tavolino, come si conoscessero da sempre, raccontano e rivivono calorosamente esperienze di viaggi nel mondo a piedi, in moto, in aereo. E il tempo scorre…
“Matt, si è fatto tardi…” “Devo rientrare” esclama Lara, ma indugiando sui suoi piedi.
“Lara, è stato interessante conoscerti, è contagioso l’entusiasmo con cui dipingi ogni immagine di luoghi che hai visitato” replica Matt, sfiorandole una mano.
“Ci dobbiamo rivedere” “Cosa ne pensi?” “Così potremo continuare a raccontarci le nostre avventure” sostiene convinto Matt, certo che Lara avrebbe accettato un nuovo incontro a breve.
Ma Lara non si allontana e Matt coglie l’attimo:
“Lara, ho dimenticato le sigarette in hotel, vuoi accompagnarmi?” le propone, affondando i suoi occhi in quelli di Lara.
“Va bene, Matt…” “Ma poi devo andare…” pronuncia emozionata Lara, seguendolo.
“La camera è accogliente”, nota Lara. Appena si volta, Matt la stringe a sé, la solleva e la spinge delicatamente verso la parete. Lara si abbandona nelle sue braccia, non pensa più a nulla e poi si risveglia in un bacio interminabile, finché “atterra” e, con un certo imbarazzo, si ricompone.
“Ora devo proprio andare, Matt. Si è fatto tardi.” sussurra Lara, avviandosi verso la porta.
“Chiamami pure” dice Lara e, mentre Matt le porge il suo cellulare per digitare il numero in rubrica, Lara scorge al volo sul desktop la foto che ritrae Matt e una bella donna al suo fianco. “E’ sposato o fidanzato, comunque ha una compagna” pensa Lara.
Dopo i saluti, Lara rientra a casa e, durante il percorso, si sente sopraffare dalle emozioni.

Ivan sale in macchina e si reca alla mostra.
“Sarà veramente lei, Ludmilla Jansen, la mia Ludmilla? E’ passato troppo tempo, eravamo giovani quando ci frequentavamo e ora la rivedrò…” pensa Ivan molestando la chiave dell’auto ma…
“Cosa dirò a Lara, le dirò di lei…? continua a rimuginare lungo il tragitto fino a quando il lampo luminoso dell’insegna della mostra “Scatti nordici” lo scuote e, improvvisamente, si trova a pochi passi da Ludmilla.
Un respiro che sale dal più profondo accompagna l’ingresso di Ivan alla mostra. Lo sguardo panoramico catturato dalle foto appese alle pareti si blocca poi sulla fotografa, una figura centrale voltata di spalle: tailleur gonna grigio, camicia fucsia, scarpe tacco 12, collant nero velato. Ivan si riserva come ultima osservazione il viso.
“Sarà lei ? Capelli biondi sulle spalle” ricorda Ivan perfettamente.
La figura centrale con un volteggio, invita l’attenzione del pubblico presente verso l’ultima foto.
“La prospettiva focalizza il tramonto nelle terre…nordiche” spiega brillantemente la fotografa con una caduta di voce sull’ultima parola, proprio mentre incrocia gli occhi di Ivan. Il suo nome è scritto chiaramente sul badge. “E’ lei, è la mia Ludmilla” ripete a sé stesso Ivan.
“Si prega il pubblico di avvicinarsi all’uscita, la mostra chiuderà tra pochi minuti” irrompe la voce dell’altoparlante.
Non rimangono che Ludmilla e Ivan a guardarsi negli occhi.
“Non è possibile che sia tu, ma quanto tempo è passato…i tuoi occhi…Ivan!” esclama Ludmilla con un fremito nella voce.
Ivan le prende le mani e la trascina con sé verso l’ufficio di fianco alla sala. Non ci sono parole.
Lei si lascia guidare, persa nelle emozioni del passato. Ivan chiude la porta dietro di sé.
Ivan la abbraccia e la allontana per poi stringerla a sé, cercando le sue labbra. Le braccia avvolgono la sua schiena come se avessero paura di stringere un fantasma, le mani si dilatano come per coprire una più vasta superficie sul seno e s’insinuano nella sua lingerie. Ludmilla allontana Ivan ma poi lo attira a sé, afferrando la sua camicia. E…STRAAAP, i primi bottoni non resistono. Schizzano a terra. Ivan e Ludmilla non sono più nella realtà, il tempo non è più la cornice nella quale si struttura la loro esistenza. Un vortice di emozioni li rapisce fino a quando rallenta la sua corsa e poi si blocca lasciando due corpi senza fiato.
“E’ stato bello…” sussurra Ludmilla.
“Ripartirò per l’Olanda con mio marito con un volo prenotato, fra due giorni” dice Ludmilla.
“E’ stato un momento magico, rubato alle nostre vite”
“Lara mi aspetta a casa, ma che emozione vederti. Addio Ludmilla” riesce a dire Ivan, liberando le sue mani.
Ivan rincasa con i pensieri sottosopra ma Lara non c’è. “E’ in libreria” ricorda Ivan.
“Devo liberarmi della camicia, come posso spiegare a Lara dello strappo” pensa ad alta voce Ivan, frullando per casa. Il cicalino del citofono aumenta il suo stato di ansia. ”Lara è tornata” “Dove la metto?” “Ecco…nel portariviste”.
“Ciao Lara” saluta Ivan sulla porta. “Hai trovato la guida dell’Irlanda?” “No, ma…l’ho ordinata, passerò a ritirarla…a breve” risponde Lara, cercando di allontanare l’immagine di Matt.
“Ah…sì” risponde con aria vaga Ivan.
La notte trascorre inquieta per entrambi. I pensieri prendono il sopravvento.
Il giorno dopo, Ivan è al lavoro. Lara si aggira per la casa affaccendata come sempre, in attesa anche della telefonata di Matt. Ma, chinandosi per raccogliere un frammento di carta, scorge qualcosa di bianco spuntare dal portariviste. Lo tira a sé: “Cosa è ?” “Uno straccio, no, una camicia, uno squarcio, niente bottoni” esclama ad alta voce Lara. “Questo è quel che rimane della camicia di Ivan, perché è qui?” Mentre la rigira per guardarla meglio, vede un pezzo di carta uscire dal taschino. Lo prende: è un ticket. Lo legge: Mostra “Scatti nordici” Ludmilla Jansen. Il giorno: ieri alle 15.30.
“Ieri Ivan era al lavoro. Invece no, si è recato ad una mostra. Ludmilla…questo nome mi dice qualcosa…Me ne aveva parlato Ivan!” si sforza di ricordare Lara a ritroso, finché la linea del tempo s’interrompe nel periodo in cui Ivan frequentava una ragazza olandese appassionata di fotografia.
“Era venuta in Italia in ferie, quell’anno” ricollega Lara, posando il brandello di tessuto sul divano, le braccia abbandonate lungo il corpo.
Di colpo, la suoneria del cellulare scuote Lara dal torpore di quella rivelazione.
Lara risponde subito: “Si, pronto?” “Sono Matt, Lara come stai?” “Ti va se ci incontriamo in libreria …un caffè?” irrompe Matt con tono brillante.
Nel rispondere, Lara ha un fremito, si appoggia al divano e con la mano sfiora i resti della bellissima camicia che aveva regalato a Ivan per Natale. La guarda, allontana il cellulare dall’orecchio per essere certa che fosse proprio Matt e, in un attimo, risponde con un tonante “Sì!” “Mi sembra un’ottima idea, facciamo per le 15?” incalza Lara.
“Perfetto, se arrivi prima di me, occupa un tavolino al bar”
“A presto” dice Matt, soddisfatto.
Lara, in preda a vorticosi pensieri che non l’hanno abbandonata per buona parte della giornata, si prepara per incontrarlo.
“Chissà se è già arrivato” pensa Lara. Si reca al bar e si guarda intorno. Un giaccone di pelle è sulla spalliera della sedia. Lara lo riconosce: “E’ suo, è già arrivato” ma Matt non c’è.
Lara si accomoda sulla sedia a fianco, si toglie il cappotto, ma la manica urta l’ agenda di Matt che si apre. Lara cerca di rimediare, ma si accorge che due cartoncini spuntano dalle pagine.
La curiosità la spinge inevitabilmente a dare un’occhiata.
“Ma…sono matrici di biglietti del volo Milano-Amsterdam” esclama quasi ad alta voce Lara e le sfila dall’agenda per continuare a leggere: “Ludmilla Jansen, Matt Holtofs ore 18.45 del giorno…“
“Ma è domani!”
Lara soffoca fra le mani l’ultima parola, riprende il cappotto e scivola via senza più guardarsi indietro.

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