Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti per Corti 2010 “La tigre” di Paola Cavallari

Categoria: Premio Racconti per Corti 2010

A casa di Anna squilla il telefono. La donna è appena uscita dalla doccia e chiama la figlia Asia, che vive con lei. Le chiede di rispondere, ma Asia è in camera sua e con la cuffia in testa non sente. Anna alza gli occhi al cielo e sbuffando corre a rispondere. E’ avvolta in un accappatoio bianco, con i capelli che gocciolano e il phon in mano.

Alza la cornetta: dopo un po’ aggrotta la fronte e da indispettita diventa furiosa. E’ l’ex marito Giorgio, da cui vive separata da anni dopo un burrascoso divorzio. L’uomo, che vive in un’altra città si trova nella camera di un albergo. Ha il viso cereo. E’ calvo, alto e sui cinquant’anni. Ogni tanto si massaggia la fronte con evidente imbarazzo.  Pone ad Anna una sola richiesta: poter rivedere la loro unica figlia, Asia che non vede da quando questa aveva appena tre anni. Asia ha vent’anni e si è appena iscritta all’Università.  Una lunga frangetta di capelli corvini sull’acconciatura a caschetto le nasconde gli occhi. Anna spara parole di fuoco all’ex marito rinfrescandogli la memoria sui suoi antichi tradimenti. Dopo molte insistenze Anna cede alle richieste di Giorgio e segnala al suo ex dove potrà rivedere sua figlia: è il bar dove Asia va ogni mattina prima di recarsi alle lezioni.

La troverà lì, alle otto precise. La mattina dopo Giorgio esce dall’albergo dove alloggia e sale sull’auto. Inserisce la chiave e sfila da una tasca della giacca una vecchia fotografia stropicciata. La guarda, l’accarezza e la nasconde di nuovo nella tasca. Avvia il motore e l’auto con un rombo parte. Giorgio è davanti al bar. La sua mano tremante cerca nella tasca la foto ingiallita. La tira fuori, l’accarezza. E mentre esita, memorizza con le dita i contorni del volto di bimba. La bimba che si arriccia con un ditino i capelli. Nasconde la foto nella tasca. Il bar è affollato: un brusio di voci e sbuffi di vapore.  Gli occhi di Giorgio vagano, frugano. A un tratto le pieghe del suo viso si distendono. Seduta a un tavolo, una giovane donna sorseggia il cappuccino fumante. Fissa il vuoto e con le dita della mano libera si arriccia una ciocca di capelli. -Asia!- La ragazza ha un sussulto, la mano  si schizza di schiuma. -Asia!- Alle sue spalle qualcuno le accarezza i capelli. Asia sorride, appoggia la tazza e, mentre si gira il suo viso si illumina. E’ Giovanni, il suo ragazzo. Ha in serbo una sorpresa per lei. Con aria trionfante sventola davanti al viso della ragazza un contratto di lavoro.

Asia raggiante lo abbraccia. I due si appartano in un angolo del bar. Giorgio spia i bisbigli, che diventano sussurri. Giovanni è un tipo testardo e non molla. L’ennesima richiesta, l’ennesimo rifiuto. Asia non vuole sposarsi, adesso. Cè l’Università… sono troppo giovani, non c’è bisogno del matrimonio per stare insieme.  Giovanni si abbuia in volto e china la testa. Giorgio deglutisce e si appoggia a un tavolo lì vicino. Asia si accorge di aver esagerato e rassicura Giovanni sul suo amore. Ma deve avere pazienza. Gli schiocca un grosso bacio sulla guancia, lo abbraccia di nuovo e scandisce con rabbia che, se non crede nel matrimonio è tutta colpa di ‘quel gran bastardo di suo padre!’. Giorgio ha un sussulto e,  curvo su se stesso arretra barcollando di qualche passo; e nel farlo urta una sedia che cade producendo un rumore metallico. Qualcuno si gira con aria distratta, il bicchiere in mano. Asia e Giovanni si voltano. Giorgio ignora la sedia, si gira e guadagna l’uscita.  La padrona del bar da dietro il bancone impreca qualcosa sui soliti maleducati. Asia scuote la testa, si alza e va ad alzare diligentemente la sedia. Giorgio è di fianco alla sua auto. Ha il volto teso, il pugno serrato nella tasca stringe una foto.

Apre lo sportello  e si lascia cadere sul sedile. Poi all’improvviso, una fitta acuta simile a un morso gli addenta lo stomaco. “La tigre è tornata!”  Si piega in avanti per scacciarla. La voce è a strappi nella smorfia di dolore. Dopo qualche minuto reclina la testa all’indietro. “La tigre sta mollando la sua presa!”. Giorgio volta la testa: lì, appoggiato sul sedile accanto, su un foglio bianco spiccano in neretto due parole: la sua sentenza. Ritenterà domani, o dopodomani, non lo sa. Ci penserà su. Ha tutta la notte, e quel che gli resta della vita, per farlo.

 

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10 commenti »

  1. Ben scritto, complimenti .

  2. Ti ringrazio Brunella. Non ho esperienza di ‘corti’ e ho dovuto ‘tagliare’ parecchio. Ma l’importante è provarci.

  3. Brava: in poco spazio hai saputo racchiudere emozioni vecchie e nuove. Sentimenti persi e tentativi di riciclo degli stessi. Mi piace 🙂

  4. Si vede che parte da un racconto, perché ne conserva la struttura. Però c’è un buon lavoro per portarla a forma di “corto”. Un buon lavoro

  5. Beh, è’ la prima volta che provo a scrivere un ‘corto’. In genere scrivo favole e anche qualche racconto. Mi sono semplicemente buttata… Grazie Matteo per il tuo commento.

  6. Sì, hai dato una buona ambientazione da film, veloce ma precisa.

  7. Mi piace! Brava!!
    Agnese Fambrini- “prendimi per mano”

  8. La storia è avvincente e ci sono belle immagini che procedono con un ritmo interessante,snellirei soltanto un pò il linguaggio che,secondo il mio modestissimo parere,è fin troppo accurato e letterario per una storia per un corto.Hai comunque fatto un ottimo lavoro,il tempo al presente e molte immagini ben visibili si fanno apprezzare,forse i tempi sarebbero ancora da ridurre per farlo rientrare in una realizzazione di un corto breve.Ti faccio tanti auguri!

  9. Mi piace,c’è la difficoltà di amare,la fatica della vita,l’angoscia della morte.Mi piacerebbe leggereil racconto lungo.Brava

  10. Si parte da una vocale e si arriva all’ultimo punto senza troppa fatica, passando per una storia limpida e ben strutturata, seppur le righe tradiscono quel non so che dal gusto di già sentito.
    Come qualcun’altro ha scritto in calce alla storia, emerge forse un aspetto dal tono troppo narrativo, ma, in fin dei conti, sarà facoltà della sola commissione giudicatrice valutare contenuti e fattibilità.
    In bocca al lupo 🙂
    Gran bella gara.
    “La scatola di cartone” la puoi aprire qui di seguito se hai qualche minuto prezioso a disposizione:
    http://www.raccontinellarete.it/?p=4010

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