Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti per Corti 2016 “Il pranzo di compleanno” di Marina Luzi

Categoria: Premio Racconti per Corti 2016

Un’anziana signora è in giro per far spese di buon mattino.

“Buon giorno signor Luigino, oggi sono venuta presto per avere il pesce migliore, prima che qualcuno me lo porti via! Sto preparando un pranzo speciale per il mio compleanno!”

“Mi fa piacere, davvero! Erano anni che non veniva da me così di buon’ora per organizzare uno dei suoi famosi pranzetti, da quando…” con una nota di imbarazzo Luigino si schiarisce la voce “mi scusi, il pranzo di compleanno, dicevamo. Venga con me a vedere, non avrà scordato spero, che, per i clienti migliori e le occasioni speciali, ho sempre qualcosa a parte!”

“Certo che no, signor Luigino, lo ricordo bene. Lei sa come far sentire unici i clienti di una vita! La grande distribuzione ci toglie questa piccola soddisfazione di vederci viziati e riconosciuti”

“Ecco” ammicca Luigino “mostrando delle superbe cappesante e la sua migliore scelta di pesce fresco. E questo è un regalo per rendere speciale la sua festa. Non guardi, lo aprirà a casa” aggiunge con un sorriso compiaciuto. “Buon compleanno!”

Poi è la volta del fornaio, del fruttivendolo, del pasticcere e, ma certo, del fioraio.

Il centro storico della città con le sue stradine strette e irregolari non ha lasciato entrare le grandi catene di supermercati che dominano la periferia. Qui è tutto a misura d’uomo: piccolo, lento, familiare.

Ed eccola la signora Rosa pronta per cucinare il pranzo speciale per il suo compleanno. Si ritrova a canticchiare, come tanto tempo fa quando la sua voce risuonava in ogni ambiente della casa, sulle note di vecchie melodie, accompagnando le piccole occupazioni quotidiane. Tovaglia bianca di lino, fiori al centro della tavola, candele. No, le candele meglio di no, vino; perfetto: tutto pronto.

“Prego, miei cari, accomodatevi. Oggi, come vedete, c’è un’atmosfera diversa. Oh, mi sembra di capire che il Signor Luigino mi ha consigliata bene, come sempre! E, lasciatemelo dire ora che stiamo gustando questo pranzo speciale: nonostante sia passato molto tempo, non ho perso la mia buona mano in cucina. E, c’è una novità: vi ricordate la signora Carla? Ma sì, l’amica con cui giocavo a bridge prima che…o, beh, lei, insomma. Mi ha vista che facevo le compere per il pranzo di compleanno e si è autoinvitata, porterà anche Anna e Luisa, come una volta. Saranno qui per le cinque: tè e bridge. Sì è vero, mi ha presa un po’ in contropiede, era tanto che non invitavo gente. Ma, sapete che vi dico? Va bene così, tutta questa solitudine comincia a pesarmi. Lo so, lo so, l’avevo voluta io: avevo bisogno di silenzio. Forse ora, però, il silenzio è troppo. Vi comporterete bene, vero? Lorenzo, Michele: sto parlando con voi. Promesso?”

“Miaaaaoooo” rispondono garbati i due vecchi gattoni seduti a tavola mentre leccano dai piatti di porcellana gli avanzi del pesce.

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5 commenti »

  1. Probabilmente la signora non poteva fare scelta migliore per gli inviti!
    In bocca al lupo!

  2. Grazie Carla,
    crepi il lupo!

  3. Anche questo è un racconto che avevo già letto , ed ora scorrendo i titoli voglio commentare .anche quando lo lessi la prima volta rimasi colpita dal senso di solitudine che ne emerge .Forse non lo commentati allora per vicende personali.E ‘ un racconto melanconico , penso ai poveri vecchi abbandonati da tutti che vivono soli ed il cuore mi si riempie di tristezza.iL finale , apparentemente a lieto fine non fa altro che rimandarci immagini di tante solitudini ,interrotte solo dai poveri gatti anch’ essi vecchi e affamati. E chissà se saranno proprio vere quelle visite future ..forse anch’esse sono solo desideri .Mi Ha colpito .ciao Marina, hai proprio un cognome importante..ti auguro tanta fortuna .

  4. Con poche pennellate, hai saputo tratteggiare il senso di freddo della solitudine degli anziani. La vita che si rivolge al passato fingendo che vi sia ancora un futuro da vivere, che si nutre di sogni ormai stantii e di rituali vecchi e corrosi dal tempo…Il destino di tante persone che pure nella loro vita hanno amato e sono state amate, hanno provato gioie e delusioni ed emozioni, e che ora non hanno altri cui rivolgersi che due vecchi gatti che insensibili non fanno altro che approfittare della solitudine della padrona. Un’immagine fortemente paradigmatica. Complimenti!

  5. Un racconto “gioioso ” di solitudine e di ritorno alla vita. Brava

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