Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti per Corti 2015 “Morti Apparenti” di Giuseppe Viola

Categoria: Premio Racconti per Corti 2015

Lucca 2011. È mattina e Sandro 50 anni, dorme nel suo letto quando sente il suono di una campanella, nell’ altra stanza la mamma di Sandro, 80 anni malata, immobile nel letto agita la campana che sveglia Sandro il quale accorre scalzo dalla mamma. A gesti la signora fa capire al figlio di aver fame, Sandro con difficoltà afferra il concetto e rassicura la madre, corre in cucina a preparare la colazione. Caffè, succo d’ arancia, cornetto caldo ripieno di confettura alla fragola, tutto in un vassoio e glielo porta a letto. Sedendosi accanto a lei. La donna lo redarguisce con uno sguardo e Sandro salta in piedi così lei può aggiustare la coperta e sorridere al figlio. Sandro le fa un elenco di piatti da cucinare e la mamma sempre a gesti annuisce o dissente a seconda delle pietanze. La donna finisce di fare colazione e Sandro riporta il vassoio in cucina fischiettando, beve un po’ di caffè e si avvia in bagno. Appena chiude la porta del bagno, bussano alla porta, imprecando va ad aprire. È Irina la badante/infermiera, che si prende cura della mamma, una donna di mezza età dell’ est Europa che si intrufola subito in casa farfugliando ad alta voce parole incomprensibili. Sandro chiude la porta e va in bagno. All’ uscita, già vestito, passa per la camera da letto dove trova la madre attaccata ad una flebo che lo fissa e Irina che affacciata alla finestra parla al telefono di casa, sempre a voce alta e nella sua lingua originale. Sandro cerca di protestare ma lo sguardo severo della mamma lo intimorisce e così lascia la stanza per andare a fare la spesa.
Al supermercato sotto casa, incontra la zia e suo marito, la quale dopo i saluti inizia ad elogiare il figlio laureato in ingegneria che ora vive a Boston dove lavora per una grossa compagnia di telecomunicazione. Sandro fingendosi contento li congeda con una scusa e si avvia alla cassa. Al momento di pagare si accorge di non avere abbastanza contanti e che il bancomat e praticamente a zero. Dalla fila che si è creata spunta lo zio che si offre di pagare nonostante le resistenze di Sandro.
Tornato a casa trova la madre che ansima nel letto e la badante ancora al telefono, la quale però appena lo vede chiude la telefonata e soccorre l’ anziana donna, Sandro prova a protestare ma lei lo sovrasta col suo tono di voce. Alla fine prende le sue cose e dice che passerà nel pomeriggio. Sandro ammutolito vai in cucina a cucinare.
Più tardi porta, nel solito vassoio, un piatto di pasta al sugo alla madre e ritorna in cucina per mangiare il suo, mentre sta versandosi un bicchiere di vino sente un tonfo che proviene dalla camera da letto, corre di la e trova la madre immobile con gli occhi spalancati e il vassoio rovesciato a terra, da questo capisce che la madre è morta.
Sconvolto inizia a comporre il numero di telefono dello zio ma vedendo le bollette ancora da pagare si ricorda che non ha più soldi sul conto e quindi decide di informarsi prima sui costi da sostenere e poi divulgare la notizia.
Il pomeriggio lo passa solo in casa andando avanti e indietro fino a quando arriva Irina, Sandro vorrebbe fermarla e parlargli del suo piano, ma lei di corsa entra in casa e senza nemmeno accorgersi della morte della donna le prepara la flebo e poi si siede in poltrona al leggere, visto ciò Sandro decide di non rivelargli la morte della madre, torna in cucina si siede a tavola e apre le Pagine Gialle per cercare un’ agenzia di pompe funebri meno costosa, dopo una serie di telefonate vede l’ inserzione di un’ agenzia aperta solo di notte che per cambio attività ha deciso di scontare tutti i prezzi, strappa la pagina e la nasconde in tasca proprio mentre appare Irina alle sue spalle, spaventato Sandro chiude le Pagine Gialle ed emana un urlo, lei lo avverte che sta per andare via e non può aspettare la fine della flebo. Sandro sollevato l’ accompagna alla porta, fa per allontanarsi e bussano di nuovo, stavolta è la custode del palazzo. La donna sui 60 anni chiede di vedere la mamma, Sandro fa di tutto per non farla entrare ma lei si intrufola, entra in camera da letto e trova la mamma di Sandro a letto con gli occhi chiusi e la flebo. Si ferma credendola addormentata Sandro pronto a rivelarle tutto si blocca. La custode inizia a girare per la casa con la scusa di chiedere se serve una mano nelle faccende domestiche, ma Sandro riesce a liberarsene.
Si ricorda poi di quell’ agenzia di pompe funebri aperta solo di notte e decide di andarci la sera stessa.
All’ uscita dall’ agenzia vede sul marciapiede difronte lo zio sotto braccio con Irina, lo zio lo sta guardando ma appena Sandro alza gli occhi lui si gira e inizia a camminare frettolosamente non ostante le proteste di Irina.
Il giorno dopo lo zio va a fare visita alla sorella, bussa al campanello, Sandro è impegnato nelle faccende domestiche prima di aprire guarda dallo spioncino, poi corre in camera della mamma, aggiusta le coperte e va ad aprire. Lo zio entra sorridendo e Sandro fa segno che la madre sta dormendo e lo fa accomodare in cucina mentre lui finisce di lavare i piatti. Inizia una conversazione in cui lo zio denigra le badanti dell’ est che per lui vengono solo a cercar fortuna e che vuole lui prendersi cura della sorella, si alza e fa per andare in camera da letto, Sandro cerca di bloccarlo ma l’ uomo è deciso, si avvicina alla sorella nel letto la chiama ma non ha risposta, guarda il nipote che è corso ancora con i guanti alle mani, Sandro trova la scusa del sonnifero che la madre prende per alleviare il dolore, allora lo zio non convinto prende la sfigmomanometro per misurargli la pressione. appena lo infila al braccio della donna bussano alla porta, è Irina.
La badante entra di corsa strappa lo sfigmomanometro dalle mani dello zio e misura lei la pressione della donna che è a zero, ma lei non ci bada credendo rotto lo strumento, allora prepara le flebo. Lo zio nel frattempo trova una scusa e lascia la casa della sorella.
Sandro cerca di distrarre Irina con stupide domande affinché non si accorga che la mamma sia morta, ne esce una conversazione in cui la badante si lamenta degli uomini italiani sopra i 60 anni sempre pronti ad approfittarne di povere immigrate che lasciano il loro paese per trovare lavoro, Sandro annuisce.
Verso sera Irina va via prima che termini la flebo dimenticando il cellulare sul comodino accanto alla sua paziente. Sandro appena solo toglie l’ ago dal braccio della mamma e le si stende accanto addormentandosi.
Il giorno seguente è il primo del mese e Sandro può recarsi alla posta per ritirare la pensione della madre e così poter celebrare il rito funebre. Si sveglia alle 9, in ritardo secondo i suoi piani e in tutta fretta si veste e esce di casa. Per le scale incontra la moglie del custode del palazzo con le borse pesanti della spesa che gli chiede un aiuto, mal volentieri Sandro accetta di aiutarla ed è costretto a perdere altro tempo, si libera della signora Assunta e corre a piedi verso l’ ufficio postale che dista un centinaio di metri, arrivato trova una folla fin sulla strada, si fa spazio per prendere il numero e scopre che ci sono 100 persone prima di lui, tutti anziani che devono ritirare la pensione, Sandro si mette ad aspettare il suo turno. Il tempo passa e la folla defluisce molto lentamente, ne frattempo Irina non trova il suo cellulare e decide di andare a casa di Sandro a cercarlo, arriva al citofono e inizia a bussare più volte ma senza risposta allora scava nella borsa e trova un mazzo di chiavi di casa di Sandro che si era fatta duplicare di nascosto entra nel palazzo.
Sandro è all’ interno dell’ ufficio postale con la testa tra le mani credendo di non farcela a prelevare la pensione quella mattina, nella ressa vede cadere un numero dalla mano di un uomo intento a controllare i suoi documenti, è un numero molto più basso del suo, che gli permetterebbe di sbrigare la pratica in poco tempo, lentamente si avvicina al biglietto lo tira a se con la punte della scarpa e fingendo di allacciarsi le scarpe lo raccoglie.
Irina sale lentamente verso il quarto piano, arriva alla porta, la apre ed entra, si dirige subito nella camera da letto e sul comodino trova il suo telefono, lo prende e fa per andarsene, poi però si gira verso il letto e trova la signora Rosa immobile con gli occhi chiusi e la bocca aperta mentre la flebo della sera prima è ancora a metà, la chiama più volte ma lei non risponde, le sente il polso ma non c’è battito appena posa il braccio della donna, dalla porta entra Sandro.

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2 commenti »

  1. Giuseppe, datare il racconto può voler dire che sia un fatto successo nel 2011? Trascurando questa domanda e non volendo mancare di rispetto ai morti, si potrebbe pensare a un Corto comico. Peccato che in alcuni momenti il racconto si appesantisca, pur non venendo meno i fattori sorpresa ed equivoci.

  2. Salve,
    La ringrazio per aver letto il racconto, e le assicuro che il racconto e frutto di fantasia e non fa riferimento a nessun fatto realmente accaduto. Volevo inoltre chiederele quali sono secondo lei i momenti che risultano pesanti.

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