Premio Racconti nella Rete 2012 “Il velluto della notte” di Enza Iozzia
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2012Antonio P. vuole stringere amicizia con te. E’ la prima cosa che noto appena accedo a Facebook. Quel nome aveva qualcosa di familiare anche se il suo profilo non mostrava nessuna foto. Prima di accettare però, gli mandai il seguente messaggio: -Ciao, ho ricevuto la tua richiesta d’amicizia, scusami ma per principio mi tengo lontana dalle persone che non conosco nella vita reale, quindi, ti sarei grata se mi dessi qualche ulteriore delucidazione su di te. –
Quasi immediatamente lui mi rispose: -Ciao Katia, mi ero illuso che citandoti semplicemente il mio nome ti riportasse indietro di undici anni, forse, questa volta, ho preteso veramente troppo.-
Improvvisamente dalle ceneri di un passato completamente rimosso, si ricomposero sentimenti, emozioni e ricordi che credevo di aver definitivamente sepolto. Antonio era stato il mio primo vero amore e forse anche l’unico. La storia finì quando decise di andare a lavorare come chef sulle navi da crociera. Io preferii rinunciare completamente a lui piuttosto che mantenere una relazione a distanza. Temevo che il nostro amore si contaminasse di paure e gelosie, che fosse demolito da uno stillicidio composto di ansie e di timori. Lasciandolo, l’essenza del nostro amore restò intatta, almeno nel ricordo!
Decisi di incontrarlo a pranzo.
-Allora, hai smesso di fare il cuoco vagabondo? Resterai sulla terraferma stavolta?- gli chiesi stringendolo in un abbraccio che sembrava voler concentrare l’intensità di un decennio.
-No, Katia, non faccio più il cuoco o meglio, non più come professione. Cucino solo per me e per la mensa dei poveri e la domenica celebro la messa. Io ora sono un servo Dio. Non credetti alle mie orecchie. Come era possibile che il mio Antonio, amante delle belle donne e della vita dissoluta, fosse diventato un prete?
-Ma ora che sei sacerdote, andare a pranzo con una donna, per di più una ex, non è in contrapposizione con la tua vocazione?-
Ma intanto che io gli formulavo quest’ultima domanda, le sue pupille, focalizzate sulle mie labbra si dilatarono, comunque, lui con una calma serafica mi rispose:
– No Katia, ma cosa dici. Andare a pranzo con una vecchia amica, mica significa portarsela a letto?-
Più lo ascoltavo e più l’impulso di confidargli un mio grande segreto si faceva spazio nella mia mente. Sentivo di potermi fidare di lui, ecco il motivo per cui (come si dice in certi casi) decisi di confessarmi.
-Sai Antonio, per più di due anni sono stata innamorata di una persona che non è mio marito. In alcuni momenti ho temuto addirittura di fare qualche sciocchezza per quell’ uomo.-
Dopo aver confessato il mio “peccato” tutto d’un fiato mi sentii meglio. Avrei voluto spiegargli le cose in modo più dettagliato, ma non sapevo da dove cominciare. E poi, un senso di leggerezza pervase la mia anima. Improvvisamente avvertii la sensazione di essere una donna migliore, una persona candida. Allora, tacqui per una manciata di secondi e ne approfittai per osservare Antonio, il quale annuiva. Evidentemente era abituato a questo tipo di rivelazioni. Mi aveva dato perfino la sensazione di provare una certa soddisfazione per la mia confessione.
-Avrei mandato all’aria il mio matrimonio, se solo lui avesse ricambiato il mio sentimento.- gli dissi
Antonio assentì ancora.
-Più volte abbiamo fatto sesso, o meglio lui lo considerava solo un piacere fisico, per me invece, quell’atto aveva un valore molto, ma molto più profondo. La cosa più sconcertante è che io ne ero perfettamente consapevole, ma nonostante ciò, non riuscivo a rinunciarci. Con quella sua voce calma e sicura, con quell’espressione del viso che rasentava il profondo cinismo, mi ripeteva: -io amo mia moglie-. Il pensiero però di condurlo sentimentalmente a me era così intrigante che al solo pensiero mi eccitava terribilmente. Oggi, mi domando ancora quale possa essere stato il motivo che mi aveva spinto fra le sue braccia.
-Sarà stata la noia? –
-Non so, ma ricordo che in passato, l’irraggiungibile ti ha sempre affascinato. –
Antonio sorrise
-E’ vero Antonio, sono stata sempre incline alle storie impossibili, ma in quella circostanza, mi inebriava proprio l’idea che lui amasse la moglie, ma facesse sesso con me. Sono malata vero?
-No, ma cosa dici… Io credo solo che tu abbia sofferto tanto!-
-Non è stato così spiacevole, ero felice di essere ancora desiderata a quarant’anni, quando mio marito quasi non mi guardava più. Provavo una strana sensazione di appagamento e di esaltazione quando appuravo che i miei movimenti, le mie carezze, la mia bocca gli generassero profonda eccitazione.
Sapevo perfettamente di amare e di non essere ricambiata, quell’amore, seppure non contraccambiato, mi faceva sentire comunque viva e soprattutto donna. –
-L’amore è sofferenza mia dolce Katia.- mi disse Antonio scuotendo la testa. Poi guardandomi con uno sguardo molto intenso mi disse:
-Sai Katia, anch’io non ho mai smesso di amarti.-
A quella rivelazione, mi si gelarono le gambe. Improvvisamente mi sentii proiettata in una dimensione surreale. Scoppiai a ridere, era uno scherzo che spesso la tensione emotiva mi faceva quando ero sotto stress.
Lui dopo essersi inumidito le labbra con la lingua, prese un gran sospiro e mi disse:
-Quando presi i voti ebbi la sensazione di tradirti, anche se tu avevi scelto di non volermi più frequentare, nel profondo del mio cuore sapevo che mi avresti amato per tutta la vita.-
-Noi siamo nati per tradire, se non è col nostro partner, finiamo prima o poi per essere infedeli a noi stessi.-
-Voglio baciarti- mi disse -Fosse l’ultima cosa che faccio, ho voglia di accarezzare la tua pelle liscia, e sussurrarti dolci parole d’amore guardandoti negli occhi che hanno il “velluto della notte”.-
Tossii, la saliva mi andò di traverso.
![]()
Non mi stancherò mai di dirlo:-Non c’è più religione-
Però complimenti Enza, mi piace questo racconto
Un racconto molto ben scritto, che affronta con coraggio un tema del quale non si parla molto, ma che la realtà quotidiana non può più ignorare. Complimenti!
Grazie Paolo, un complimento ricevuto da te mi rincuora e mi sprona ad andare avanti, anche se non rinnego il mio grande primo amore, le recensioni agli scritti degli altri…
Grazie Pietro…
Complimenti!!!
Enza Iozzia, in poche righe, non ha solo trattato contemporaneamente diversi temi con acume e senso realistico ma lo ha fatto anche con straordinaria obiettività.
Brava Enza
Enza tema attualissimo e facile ritrovarsi in quegli abiti in quelle emozioni,chi di noi non le ha mai provate. ..Brava Enza.
Brava Enza bel racconto di una storia di ordinaria follia quotidiana, ma il sentimento non ha limiti quindi un finale che all’inizio non ti aspetti passa da follia a tenerezza di un amore incompiuto, qualunque sia il ruolo del personaggio , la natura prende il sopravvento su tutto mettendo a nudo la debolezza della mente umana e permettendo che sia il cuore a comandare. Infatti adesso penso cosa sto a scrivere? bho magari è un mio pensiero che non ha senso però che piaccia o no è il mio pensiero poi bho che ne so a Enza io non ho mai commentato un racconto però so che mi è piaciuto tanto COMPLIMENTI!
Grazie Antimo, sì è vero ho cercato di rimanere obiettiva e detto da te mi dà energia positiva!
Elisabetta, sì a volte abbiamo la sensazione di provare emozioni simili a ciò che leggiamo, ma dipende sempre dallo stato d’animo del momento…Io ho letto dei libri a volte più volte per capire se mi lasciavano emozioni diverse
Federico, sì follia sempre più frequente, ma nessuno ne vuole parlare e…anche se sotto forma di racconto, ho voluto parlare di tradimento, sia esso della coppia o … altro
I tradimenti spesso nascono dal virtuale ma poi diventano terribilmente reali.
Ben descritto quel desiderio dell’irraggiungibile che ci spinge sempre a cercare nuovi stimoli, nuove sensazioni sempre più forti. Spesso proibite.
Strappare un uomo a un altra donna… o persino a Dio. Forse è il massimo della sfida, dell’eccitazione.
Vengono descritte pulsioni che in forma più o meno sopita forse proviamo tutti…
Mi ha ricordato alcune dinamiche narrative di Arthur Schnitzler!
Un racconto molto interessante che mette a nudo pensieri e sensazioni corporee con semplice ma incisiva efficacia.
Grazie Giusy, era proprio questo il messaggio che volevo lasciare, sempre più spesso l’essere umano provoca solo per il gusto di esser riuscito nell’intento di “fregare” l’uomo o la donna dell’altro.
L`aspetto che mi ha colpito di piu` in questo racconto e` la contrapposizione di un linguaggio fluido e spontaneo alle profonde tematiche esistenziali.
In fondo tutto questo e` proprio dell`autrice ,Enza, la quale dipinge a colori giorno dopo giorno la sua vita,proprio con le mani di un bambino…contagiando chi le ronza intorno…ma,se si osserva bene pero`, quei colori non appartengono ad una tela piatta, arida e senza prospettiva…ogni forma e` solida…e crea un fantastico gioco di luci e ombre…CONTINUA COSI`
Katia, un fantastico mondo colorato 🙂 nonostante sappiamo che il grigio ci avvolge!
Grazie!!!
… Adoro questo racconto dove la storia inventata sembra più credibile di quella vera…perchè è pura fantasia verò?
Complimenti, per la tecnica narrativa
Senza alcuno dubbio hai veramente delle grandi doti …. in qualche secondi ero gia nel centro del tuo racconto. Cara Enza ti incoraggio davvero ad esprimere tutto quello che hai nel cuore e nella mente.
Caro Giuseppe, sono veramente commossa! So quanto ti sia costato poter iscriverti al sito e poter commentare in italiano perfetto(è più facile parlarlo per te che scriverlo immagino), tu che hai solo le origini…Grazie, grazie di vero cuore e grazie infinite per il tuo incoraggiamento
Questo tuo racconto Enza è un’ulteriore conferma di ciò che penso ogni volta che ti leggo: sei brava! La tua scrittura, fluida, efficace, semplice è capace di catturare il lettore e lo solletica nel voler leggerti ancora.
COMPLIMENTI E CONTINUA COSI’
Un solletico che spero di provocare sempre più spesso e piacevolmente! Grazie Roberta del tuo passaggio.
complimenti, Enza! L’ho letto d’un fiato! In effetti, come già altri han detto, è scritto molto bene, ti solletica ad andare avanti, a capire come si sviluppa la situazione e come andrà a finire… beh, con finale a sorpresa! Che è una bella ciliegia sulla torta! Scrivi ancora! 🙂
Sai cosa c’è nel tuo racconto,. Enza? Il compiacimento malizioso dello scrittore che riesce a “incarnarsi” realmente in un suo personaggio. Anzi in due, in questo caso.
Due anime in qualche modo entrambe “sbattute” dalla vita, che cercano nella trasgressione (ma anche in un sentimento più profondo, per quanto riguarda il loro rapporto) compensazioni alle tante sconfitte subite.
E, nella “leggerezza” di un incontro, alla fine, troveranno probabilmente la vittoria sulla “pesantezza” di due esistenze troppo compresse.
Se poi sapranno gestire anche gli inevitabili sensi di colpa del dopo (parlo soprattutto del prete)… questo lo sapranno soltanto loro.
Grazie per esser passati da qui Barbross e patTheWriter,
in ognuno di noi vivono quei personaggi, ma i pregiudizinon ce lo faranno mai ammettere, quindi non serve pensare ai sensi di colpa, ma ad interrogarsi sulla vita stessa.
Condivido pianamente il commento di Giusy! E non aggiungo altro se non che il tuo fantastico racconto è lo “spaccato” del mondo contemporaneo: si dà la priorità alle emozioni rispetto ai valori, al divertimento rispetto ad una vita serena. E lo dico senza moralismi, solo come constatazione di una realtà quotidiana.
Vero Andrea, purtroppo i valori quando vengono meno il “peccato” diventa “normalità!
Un sentito ringraziamento a tutti coloro sono passati a leggermi ed avermi dedicato qualche minuto del loro tempo , so che non commentate perchè non amate iscrivervi nei vari siti, è una scelta e la rispetto, ma sono contenta dei vostri commenti privati, grazie di cuore a tutti. Enza
Ottimo racconto, molto ben scritto, fluido e tagliente allo stesso tempo. In pochi tratti hai perfettamente tinteggiato i personaggi e soprattutto hai affrontato un tema molto delicato.
Mi perdonerai se empatizzo di più con Antonio, ed è fantastico come tu trasmetta proprio la sensazione della delicatezza della pelle di Katia e di come sia desiderata da Antonio.
Un racconto che va dritto alle nostre sensazioni, ai nostri istinti. Brava Enza.
PS – A proposito chissà se i miei personaggi vanno d’accordo con i tuoi? Chissà…Comunque complimenti e in bocca al lupo
Grazie Pier Francesco,
mi fai conoscere i tuoi personaggi?