Racconti nella Rete®

25° Premio letterario Racconti nella Rete 2025/2026

Premio Racconti nella Rete 2012 “Monologo di un killer-scrittore-fotografo” di Bettina Bartalesi

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2012

Venezia.

Nome in codice: Walzer-Creative

-Ora ci penso, Creative, non mettermi fretta. Scrivere non è come sbattere un tuorlo d’uovo in una scodella. Se sbatti troppo veloce anche lui impazzisce.

-Lui chi?!

-Lui, lui quello che sta lì ogni mattina. Lui è lì. Ogni mattina. Il volto che cerco da sempre. La foto perfetta. Ogni giorno mi saluta: “Ciao”. E io: “Salve”. E prima o poi gliela faccio quella foto. E poi potrei invitarlo a bere qualche cosa, già, potrei dirgli che di me non ha capito un bel niente, sennò perchè si ostinerebbe a dirmi solo “Ciao” e a guardarmi come io lo guardo ogni mattina? Non è divertente, affatto.

Svuoto le tasche, briciole al vento per i piccioni. Quando torno a casa mi inventerò qualcosa, un modo per spingerlo oltre e dirgli che deve avere coraggio una volta per tutte. Domattina lo faccio.

Nessun suono dentro questa notte. Stamani ero in Piazza S.Marco.

Mi alzo, un giorno nuovo sopra le gondole che non posso più guardare. Vanno troppo lente.

Pochi passi mi dividono da lui, il volto che cerco da sempre. Carezzo la D5100 reflex.

 -Scommetto che è rimasto indifferente, non ha risposto.

-Sì, ancora per poco, Creative. Risponderà prima o dopo. Hai sentito la tv?

-Sì, arrivano in massa, disperati che urlano un sos. Tu lo senti Walzer quel grido?

-Sudo, fa troppo caldo, no, non lo sento. E poi sono impegnato a guardare lo specchio.

-Io non vedo niente. Meglio, vedo un volto come un altro.

-E’ giovane, rughe sottili intorno agli occhi che sembrano di ghiaccio e tengono sul fondo la fissità dei pensieri; gli angoli della bocca appena sollevati, labbra carnose che qualunque lingua femminile vorrebbe sfiorare…non è un volto come un altro.

-Ti sbagli Walzer…dovresti guardare bene. E dovresti ascoltare meglio il grido delle carni ammassate sopra i gommoni alla deriva, dovresti ascoltarlo.

-Verranno a mangiarselo i pescecani quel grido. Ho da fare Creative. Non mi distrarre o perdo la concentrazione.

C’è una bambina.

La vedo. Si muove verso la gondola, aspetta che si avvicini al molo, suo padre le ha lasciato la mano. E’ piccola, trecce bionde che sbucano da sotto un cappello a righe, calzette bianche. Lancia un risolino stridulo che taglia in due l’aria.

 -Fa caldo Creative…sudo come un maiale.

-E’ il sole. Dicevamo? Ah, sì il grido, io lo sento è un sos che mi chiama, non posso farci niente. Ecco perchè non ti riesce scrivere Walzer, perchè non senti quel grido. Ti manca la sensibilità umana.

-Fa caldo che anche il sole suda. Sta’ un po’ zitto però ora Creative, tappati quella bocca di cannone, stai sempre a parlare. Tu parli e io scrivo…tu esisti finchè lo dico io. Se premo canc sulla tastiera ti rimando nel nero della mia testa, dove stavi fino a pochi gioni fa…

-Sì, sì… Alla tv però dicono che ci sarà “un assalto” di nordafricani.

-“Assalto”, parola del cazzo. Fa pensare ai predoni e alle pance aperte come meloni. Fa pensare all’aria che ti viene a mancare, alla pelle che scivola addosso a altra pelle.

-Hai ragione, Walzer, sei impazzito come un uovo sbattuto male.

-La mia è solo paura. Potrei chiedergli questo, “hai mai avuto paura?”.

-A chi scusa?!

-A lui, al volto perfetto. Lui è ancora lì, il volto che cerco da sempre. Che pensavi, l’avessi dimenticato? Dammi la reflex!

Allungo la pistola nello spiraglio, una magra visuale di meno di dieci centimetri, la mano è ferma, c’è solo da restare immobili. Attendere il momento in cui la gondola sarà ferma e lei sarà nel centro del mio occhio graduato. Mi hanno pagato per farlo.

Un’ultima occasione per girarmi e guardare. Lui è ancora lì, lo sento.

-Dammi la reflex!!

La palpebra sbatte in velocità, cercando qualcosa giù, oltre la stanza, nei riflessi sull’acqua. Non ho più tempo, trenta secondi, forse meno. La canna è ancora fredda.

 -E’ scivolata via, sul canale. Mi hai messo fretta, Creative, dovevi stare zitto!

-Chi?

-La bambina…è scivolata via, non me ne sono accorto.

I miei occhi si sollevano sconfinando la paura, lo troverò dentro alla cornice, vicino alla Walther 9mm, appena bucheranno lo specchio e io vedrò l’altra metà di me.

“Ciao”, dice.

CANC…

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1 commento »

  1. Molto bello!

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