Racconti nella Rete®

25° Premio letterario Racconti nella Rete 2025/2026

Premio Racconti nella Rete 2012 “Sensi” di Valeria Merlini

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2012

Ingredienti

10 fiori di zucca belli grossi

130 gr. ricotta

50 gr. speck a dadini

1 uovo ed un albume

2 manciate di formaggio parmigiano grattuggiato

sale e pepe

Ho lavato i fiori di zucca, e molto delicatamente li ho asciugati con della carta da cucina; ho tolto il pistillo interno, e ho tagliato il gambo, lasciando però il picciolo.

Lo sferragliare del tram, la frenata e poi l’apertura delle porte. Le porte sbattono sempre e non capisci mai se si richiuderanno mentre stai per salirci col rischio di rimanere falciato o se ce la farai. Subito il saluto amichevole del tranviere, il Maurizio, lo indirizza nella salita. Sarebbe comunque così con tutti, ormai sono anni che usa i mezzi meneghini e i tranvieri sono sempre molto gentili, sono amichevoli con lui e non si fanno mai sfuggire la possibilità di intrattenerlo con quattro chiacchiere. Si mette proprio accanto al Maurizio e inizia a parlare di sport.

In un tritatutto ho dato qualche colpo per tritare grossolanamente lo speck; poi, in una terrina ho sbattuto l’uovo e l’albume, ho aggiunto la ricotta, lo speck, il parmigiano (una manciata), sale e pepe. Ho amalgamato bene il tutto sino a formare un composto denso e morbido…

L’occasione è vantarsi delle sue ultime prodezze sportive con le quali si è ferito, questa volta giocando a baseball. Il Maurizio ormai è abituato ai suoi racconti, esagerati sicuramente, ma ammirevoli e che incantano sempre. Gli domanda se non indossasse le protezioni, ma certo che le indossavo, però sai, nella foga, dice lui. E chi lo ferma più, è un trascinatore, dall’entusiasmo contagioso.

Con l’ausilio della siringa dal beccuccio largo, ho riempito molto delicatamente i calici dei fiori di zucca, uno ad uno. Ho imburrato una pirofila e li ho posti uno accanto all’altro in modo ordinato. Nel frattempo ho portato il forno a 180°, funzione ventilata, e ho infornato a un’altezza media per circa 20 minuti…

Eccolo già arrivato alla sua fermata, non ci è voluto molto dal comune dove lavora, saluta e ringrazia per la compagnia il Maurizio. Sente gli sguardi dei passeggeri sulle sue spalle, ma tanto ci è abituato, perché il tono della voce, alto, forte e allegro se lo porta dietro da una vita, è il suo segno distintivo e ne va fiero.

La ricetta prevede che il tutto sia alla fine coperto con un leggero strato di besciamella piuttosto densa, fiocchetti di burro e una spolverata di parmigiano in superficie. Io ho solo versato un filo d’olio e una spolverata di grana. Inoltre, anziché uovo ed albume, ho aggiunto 2 uova perché il numero dei miei fiori di zucca era maggiore. Di conseguenza, anche il preparato con cui farcirli era un po’ abbondante. E per preparare il composto, ho usato il minipimer, tritando e mescolando insieme direttamente gli ingredienti.

Si avvia verso casa, con la camminata abituale di tutte le sere e ripensa inevitabilmente alla giornata lavorativa, questi sono gli ultimi momenti con se stesso. Il lavoro al comune l’ha ottenuto senza concorso, perché lui fa parte delle liste speciali. Sta all’Ufficio Rinnovi, dove accoglie l’utenza cittadina, fotocopia (sa perfettamente a che pagina sono le cose importanti sui documenti), risponde al telefono e prende gli appuntamenti. Ed è lui la forza dell’ufficio, quello che ha sempre una buona parola per tutti.

All’incrocio di casa c’è il solito gruppetto di tassisti, fermi in attesa di entrare al ristorante per un boccone veloce prima di iniziare il turno. Anche loro non si risparmiano in saluti e convenevoli., ma stasera è stanco e ha solo voglia di arrivare nella sua tana.

Quando estraggo la teglia dal forno mi assicuro che nessun fiore si sia attaccato, sarebbe un peccato vederli rovinare così. Perfetti, speriamo solo che l’aspetto sia lo specchio del sapore… Ma eccolo.

La chiave nella serratura segna la fine della sua giornata là fuori, ora è a casa, finalmente può far cadere le spalle e mostrare le rughe per quello che sono: rabbia e stanchezza. Può ripiegare il bastone bianco, togliere gli occhiali scuri, perché ora ci sono io.

Gli vado incontro e a lui basta sentire la mia voce, il mio tocco, il mio profumo e il calore di quanto è appena uscito dal forno.

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2 commenti »

  1. Un racconto delicato che, in modo originale, affronta l’argomento handicap sfiorandolo appena e, per restare in tema, il tutto condito con uno stile scorrevole e corretto. Il messaggio che passa è forte e educativo. Con gli affetti si supera qualunque barriera .Complimenti!

  2. Il racconto parla in maniera sottile di un grave handicap, quello della vista. C’è dolcezza e dedizione in questa donna che sopperisce alla cecità del suo uomo con tutti i sensi, ma soprattutto con l’amore. Tu hai “dosato” bene anche le parole per farci arrivare chiaro il pensiero.
    Brava Valeria e in bocca al lupo!
    Rita G.

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