Premio Racconti per Corti 2011 “Music” di Mario Mottola
Categoria: Premio Racconti per Corti 2011E’ venerdì pomeriggio, Franco è appena uscito dalla fabbrica, ha in mano la busta paga, la legge, conta i soldi e, amareggiato, li mette nel portafogli. Nel locale che è solito frequentare saluta alcuni amici, i componenti di una band che stanno organizzando una serata a favore di un amico da poco morto sul lavoro. Franco è al banco, ordina da bere e confida al barista di essere stanco della vita che conduce, del lavoro in fabbrica e dei soldi che guadagna. Sta meditando di andarsene lontano dal paese. Intanto Patrizia esce sbattendo il portone di casa. Guarda la finestra e le sembra di udire ancora le urla dei suoi genitori alle prese con l’ennesima lite. Anche Patrizia entra nello stesso locale e si piazza involontariamente di fianco a Franco, ordina una birra. Patrizia prende il bicchiere con maldestra esitazione e lo fa cadere, rovesciando la birra addosso a Franco. E’ così che i due si conoscono. Franco si lamenta, Patrizia gli chiede scusa, è nervosa, gli rivela che prima di suicidarsi metterà anche questo episodio nel film della sua vita. Franco trova buffa la cosa, estrae di tasca un CD e le consiglia la musica dei suoi amici come colonna sonora. Le spiega che a giorni si esibiranno nel locale e le consiglia di ascoltarli che sono veramente forti. Patrizia prende il Cd e ringrazia, lo mette in borsa di fianco ai calmanti rubati alla madre per suicidarsi. Senza pagare e senza salutare se ne và. La sera del concerto, il locale è pieno di ragazzi, Franco sta parlando con un componente della band, sbuca Patrizia col CD, gli dice che la musica è veramente bella. Durante l’esibizione Franco e Patrizia hanno una intima conversazione che si conclude in un bacio. I due ragazzi cominciano una storia accompagnati dalla musica dei loro amici, ascoltando spesso il loro CD. Ma un giorno viene involontariamente dimenticato in un cassetto. Qualche sera dopo Franco torna a casa arrabbiato, un altro collega si è fatto male, non ne può più, vuole lasciare il lavoro e il paese. Patrizia tira fuori il CD, la musica parte e rivela a Franco che è incinta. Franco compra un pupazzetto per il bimbo, un altro periodo di serenità, fino a quando il cd viene ancora messo da parte. La mattina dopo Patrizia urla aiuto dal bagno. Franco la scopre che si tiene l’inguine e nota il sangue nel water, ha abortito. Questo evento crea un’altra spaccatura. Litigano violentemente, Franco esce di casa, quella sera nel locale si esibiscono ancora i suoi amici. Anche Patrizia si reca nel locale. I due si guardano, nessuno ha voglia di riavvicinarsi. Franco esce per fumare una sigaretta, attraversa la strada e si appoggia al muro, guarda verso l’ingresso del locale. Patrizia ha mal di testa e anche lei esce in strada, a qualche metro dal locale. Come in un’estasi Franco vede uscire dal locale un altro se stesso che con fare ottimistico si porta verso casa. Anche Patrizia vede uscire un’altra se stessa che sorridendo si porta verso casa. I due alter ego di Franco e Patrizia giocano col pupazzetto. Franco riflette su ciò che ha visto, lo stesso accade a Patrizia, quella visione onirica ha creato un condizionamento psicologico che li ha ipnotizzati. Separatamente rientrano nel locale. La musica sta per finire, l’ultima nota stimola l’applauso del pubblico. In mezzo ai ragazzi vediamo Franco e Patrizia, vicini, insieme, mano nella mano, ancora una volta la musica ha cambiato gli eventi della loro vita, e Patrizia si tiene con le mani il pancione di nove mesi.