Premio Racconti per Corti 2011 “Ignavia” di Claudio Martino
Categoria: Premio Racconti per Corti 2011Scena prima
Un uomo anziano è seduto a terra, col capo poggiato sulle ginocchia, in una stanza tutta in acciaio, senza mobili ed illuminata da una fioca luce arancione. E’ vestito con una tuta blu scuro ed è senza scarpe. La stanza è priva di finestre, s’intravede la sagoma di una porta senza maniglia e serratura, in alto su una parete c’è una griglia da dove entra aria condizionata, in basso un pulsante rosso. L’uomo si alza ed appoggia l’orecchio alle quattro pareti della stanza. Silenzio assoluto. Picchia con le nocche alla porta. Nessuna risposta. Si siede a terra e si prende la testa fra le mani.
La porta si apre senza rumore e dentro viene spinto un uomo che indossa anche lui una tuta blu ed è a piedi scalzi. La porta si richiude immediatamente. I due uomini si guardano con diffidenza e si studiano a vicenda. Il nuovo arrivato indietreggia verso la parete opposta a quella dove è seduto il primo uomo e continua a guardarlo con curiosità.
I due si riconoscono e si abbracciano. Erano compagni di liceo, ma dopo la maturità si erano persi di vista..
Dopo essersi scambiati l’un l’altro informazioni sulla loro vita, scoprono che nessuno dei due sa perché siano rinchiusi in quella prigione e di cosa siano accusati. Scartano l’ipotesi che possa essere connesso a motivi politici, anche perché uno era sempre stato un nostalgico di destra, mentre l’altro un moderato di sinistra. Certo, ai tempi del liceo si erano contrastati, ma erano i tempi delle ideologie, poi pian piano si erano allontanati dalla politica attiva e dalla politica in generale, anzi confessano di aver votato scheda bianca e talvolta di averla annullata.
Non vi poteva essere alcun nesso con la loro professione perché Aldo si era laureato in medicina ed era divenuto primario di ortopedia, Gabriele invece aveva scelto ingegneria edile ed era divenuto un affermato professionista. Non poteva essere collegato alla loro vita sentimentale perché non avevano avuto conoscenze in comune e poi ognuno di loro si era dedicato con impegno e dedizione al lavoro ed alla carriera, seppur ricorrendo più di una volta a compromessi con la propria morale. Infatti l’ingegnere aveva ottenuti diversi appalti pubblici, corrompendo o meglio assecondando le richieste di politici ed amministratori, e per guadagnare di più aveva costruito violando i vincoli cui doveva attenersi.
Anche Aldo confessa che per ottenere il posto di primario, aveva dovuto rivolgersi controvoglia a persone di mafia, ma questa era la prassi.
Si chiedono a cosa possa servire il pulsante rosso e Gabriele decide di premerlo con la speranza di poter comunicare con qualcuno, ma ne consegue che dal soffitto comincia a scorrere velocemente acqua lungo le pareti . Si guardano l’un l’altro con angoscia ed incredulità. L’acqua continua a scorrere, ben presto ha raggiunto un metro. I due corrono disperati verso la porta e la battono con disperazione. Gridano. L’acqua ormai li sta per sommergere. Capiscono che non c’è soluzione e moriranno affogati. Si abbracciano < Perché, perché? Morire senza una ragione…>
Scena seconda
In primo piano un monitor che trasmette l’annegamento dei due amici. La scena si amplia lentamente e si vedono dei giovani, tutti con la stessa divisa, seduti attorno al monitor intenti a guardare. Nessuna emozione traspare dai loro volti. La scena si dilata ulteriormente e dall’alto si vedono altri gruppi di giovani seduti attorno a tavoli ognuno con il relativo monitor che trasmette altre esecuzioni di anziani.
Sul muro in fondo alla sala campeggia la scritta: Noi eredi e vittime di questo mondo puniremo le vostre colpe e la vostra ignavia.
Un futuro orwelliano dove si fa repulisti della vecchia e decadente società che non ha saputo, ma soprattutto non ha voluto, fare scelte precise ed agire correttamente. Certo il metodo adottato non fa partire la nuova società col piede giusto; forse con un ulteriore salto in avanti potremmo vedere quei giovani diventati anziani essere anch’essi eliminati per i loro errori che chiunque prima o poi commette. Interessante ed inquietante allo stesso tempo