Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2011 “Vista Sul Golfo” di Alessandro Amadesi

Categoria: Premio Racconti per Corti 2011

 [meditazione su un’allucinazione-sogno ad occhi aperti]

Stava suonando nel salone dell’albergo più grande e lussuoso in città.  Si era trovato a fare il pianista dopo un passato di musicista jazz in locali più o meno noti.  Gli si era presentata questa occasione che tutto sommato non gli dispiaceva.  Il posto era molto bello. Lui si trovava di spalle ad una terrazza immensa, in lontananza, sullo sfondo, quasi irreale, il golfo. Soprattutto, poteva ammiccare alle belle signore facendo quasi finta di niente, di nascosto dai loro mariti.

Quella sera aveva puntato una bionda in abito lungo, una femmina meravigliosa che lo lasciava senza fiato. E soprattutto ricambiava i suoi sguardi. Una serata piacevole, in fondo…

Dopo che il pubblico del ballo di beneficenza aveva sfilato uscendo sotto il suo sguardo soddisfatto, si era trovato solo con la bella fanciulla. Da cosa nasce cosa…

La mattina successiva stava seduto sul letto cercando di guardare quello che si poteva da quella posizione. Era in una camera dell’albergo molto simile a quella della sera precedente, grande e decorata, con una terrazza sul mare. Diede uno sguardo alla ragazza della sera coricata a letto, che ancora dormiva. Le sorrise, pur sapendo che lei non lo avrebbe notato, immersa ancora nelle visioni del sonno.

Si alzò in piedi e si avvicinò alla porta finestra che dava sulla terrazza. Un mattino splendido, c’era un odore di estate nell’aria che aiutò il suo morale già alto. Socchiuse gli occhi per la luce intensa del mattino e focalizzò lo sguardo sul golfo, là in fondo. La vista più bella del mondo.

Tutto il promontorio brillava di un colore irreale e l’acqua, da quello che si poteva vedere da lì, era più bella che mai. Cosa si poteva vedere, in realtà? L’uomo si concentrò sul panorama cercando di cogliere i minimi dettagli ed in lontananza vide una nave.

Era troppo grande per essere un peschereccio. Ci pensò, cercò di scegliere mentalmente il tipo di imbarcazione: avrebbe potuto essere un traghetto, forse.

Nemmeno.

Molto ma molto più grande. In un attimo, come un’illuminazione, capì quello che c’era nel golfo: una petroliera! Si fermò stupito a guardare e notò un dettaglio che non aveva ben distinto fino a quel momento. C’era una chiazza scura che si allargava nell’acqua, vicino alla nave.

L’uomo capì all’istante e decine di visioni di incubo gli balzarono agli occhi della mente come allucinazioni: cormorani dipinti di sostanze nere irrespirabili, pesci che ondeggiano inanimati vicino alla riva, a galla nelle bolle di materiale indefinito, persone in fuga, fiamme. 

La ragazza bionda si svegliò. Aprì gli occhi lentamente, cercò di focalizzare l’ambiente in cui si trovava, se era sempre la stessa camera d’albergo che aveva prenotato per un mese e si guardò attorno. Lontano, sulla terrazza, un uomo in giacca guardava l’orizzonte. Lo chiamò.

L’uomo, con le lacrime agli occhi, sulle prime non le rispose. Ci mise tanto tempo a voltarsi verso di lei. Cercò un sorriso tra il suo repertorio – ma gli venne qualcosa di indefinibile – e le rispose:

– Un attimo… –

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1 commento »

  1. Spezzoni di temi angosciosi , reali ed allucinati allo stesso tempo che riguardano i nostri tempi coi suoi disastri ed i suoi sfaceli ambientali. Non so perchè ma la vita apparentemente felice, stimolante ed invidiabilie del protagonista, trasmette un senso di precarietà e di infelicità.Ansiogeno

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