Premio Racconti per Corti 2011 “Un rischio accettabile” di Enrico Abbrugiati
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La sera di un giovedì di novembre di un futuro (ormai) prossimo.
In un laboratorio medico, seduto ad una scrivania, un ricercatore lavora sul suo notebook, mentre da un piccolo televisore portatile lo speaker del telegiornale legge le notizie del giorno.
“… La Metasteq, azienda leader nella produzione di biofarmaci, con un comunicato stampa di poche ore fa, ha annunciato l’ormai prossima entrata in commercio del Neogenex, farmaco di ultimissima generazione che rappresenta la soluzione definitiva alle malattie neurodegenerative. Il farmaco, attualmente in attesa dell’autorizzazione da parte dell’ EPA, l’Agenzia Europea dei Farmaci, dovrebbe essere disponibile per la vendita nelle prossime settimane. Grazie alle sue straordinarie proprietà …”
Il ricercatore sta ascoltando la notizia alla tv, quando la sua attenzione viene attirata da un improvviso scampanellio: in una gabbia un criceto sta correndo velocemente sulla ruota. Si avvicina per controllare, poi torna di corsa alla scrivania e prende il telefono.
“Pronto … dottor Maranto? … Mi scusi per l’ora ma volevo dirle che il criceto si è ripreso … si, sta bene, ha riacquistato tutte le sue funzioni motorie … Va bene, l’aspetto!”
Riattacca.
2
Un mese dopo.
In un grande ufficio, seduto ad una enorme scrivania, Silvio Porelli, amministratore delegato di Metasteq sta urlando contro il responsabile dell’Ufficio Ricerca, Roberto Brugi.
“E’ inconcepibile. Abbiamo speso un capitale per la campagna pubblicitaria, i magazzini sono strapieni, le richieste sono enormi e quegli stronzi dell’ EPA che fanno? Ritardano l’autorizzazione. E noi ogni giorno che passa perdiamo un sacco di soldi. Anche le nostre azioni hanno incominciato a scendere! E tutto questo perché? Può spiegarmi che sta succedendo?”
“La commissione di analisi non è soddisfatta della documentazione presentata. In particolare, evidenzia la mancanza di studi a riguardo della sospensione improvvisa del farmaco …”
“E perché mai dovrebbero sospenderlo? Funziona e ne devono prendere solo uno a settimana. Non credo che nessun malato chiederebbe di meglio!”
“… e poi c’è sempre quel caso di mortalità …”
“Quale caso?”
“Dei mille volontari che abbiamo utilizzato per i test, uno è morto per cause ancora da accertare.”
“E allora? Uno su mille corrisponde allo … 0,1 per cento. E poi … era malato, no? Potrebbe essere morto per cause non dipendenti dal nostro farmaco …”
“Potrebbe. Ma noi siamo obbligati a segnalarlo. E finché non scopriamo le cause non possiamo inviare il rendiconto finale!”
“E perché? Anche se fosse dipeso da noi sarebbe sempre il 0,1 per cento del campione, giusto?”
“Giusto. Ma se prendiamo un campione di un milione di persone, lo 0,1, corrisponde a 1.000. Un bel numero, mi sembra!”
“Ha mai sentito parlare di rischio accettabile?”
“Lei 1.000 eventuali decessi li considera un rischio accettabile?”
“A fronte di 999.000 persone a cui riusciamo a migliorare la vita, sì!”
“Lo vada a spiegare ai 1.000!”
“Ora basta! Non l’ho chiamata qui per discutere di etica! Invii subito il rendiconto finale alla commissione, ma prima registri il decesso come dovuto a cause indipendenti dalla sperimentazione. Rimborseremo adeguatamente i famigliari della vittima. L’importante è ottenere l’autorizzazione al più presto!”
“Ma … ma questo non è legale. Non posso farlo!”
“Può farlo, può farlo. Soprattutto se tiene al suo posto.”
“Ma basterebbe rimandare l’uscita, ripetere i test e …”
“… e aspettare altri sei mesi? E’ fuori discussione! Faccia come le ho detto e non discuta. Non tocca a lei decidere!”
“Potremmo almeno consultare il professor Maranto. Sta raccogliendo ottimi risultati con i test di iniezione delle staminali attraverso il naso!”
“Si. L’ho sentito. Il problema è che le staminali vengono prelevate dal midollo osseo dello stesso paziente. E allora noi che gli vendiamo, ai nostri cari malati, lo spray nasale?”
3
Quattro mesi dopo.
Una bella giornata di sole. Ad un tavolino all’aperto di un elegante bar del centro, siedono Maranto (M), e Porelli (P).
P: ”Per prima cosa la ringrazio di avere accettato il mio invito. Salto i convenevoli e arrivo subito al punto. L’EPA ha aperto una commissione d’inchiesta sulle presunte morti causate dal Neogenex ….”
M: “Non sia ipocrita. Conosco la verità. Brogi, dopo essersi licenziato, venne subito ad avvisarmi. Insieme abbiamo cercato in tutti i modi di bloccare il prodotto, ma grazie alle vostre amicizie siamo riusciti solo ad insinuare qualche dubbio!”
P: “Dovevamo proteggere l’azienda!”
M: “Anche a scapito dei malati …”
P: “Non è del tutto vero. A fronte di qualche decine di morti, ne stiamo curando migliaia …”
M: “E come, costringendoli a consumare lo stesso prodotto per tutta la vita, pena il rapido decadimento delle facoltà cognitive, in caso di sospensione della terapia? Ho studiato le vostre cellule a tempo, creano un nuovo legame irreversibile. Che avete brevettato, di cui siete i soli proprietari, e che va rinsaldato ogni settimana, con una nuova somministrazione. E se l’EPA toglie il Neogenex dal mercato, cosa fate?”
P: “E’ per questo che sono qui. Da fonti ben aggiornate abbiamo saputo che l’EPA nominerà lei come esperto …”
M: “Quindi?”
P: “Quindi se lei alleggerirà la nostra posizione, la Metasteq le sarà riconoscente!”
M: “Quanto riconoscente?”
P: “Diciamo di una riconoscenza a 7 zeri”
M: “Questo cambia tutto …”
P: “Bene, ora è disposto ad aiutarci. Lo dico sempre io, ogni uomo ha il suo prezzo. Il suo è alto, ma ne ha uno anche lei!”
M: “Veramente io intendevo dire che ora la tengo per le palle!”
P: “In che senso? Non capisco!”
M: “Capirà presto”.
Squilla il cellulare del professor Maranto, che risponde e lo passa a Porelli.
M: “E’ per lei…”
P: “Per me! Ma chi …”
Risente la sua voce “… se lei alleggerirà la nostra posizione, la Metasteq le sarà riconoscente …”
P: “Ha registrato tutto, eh. Ma tanto non potrà mai usarla come prova davanti ad un giudice…”
M: “E chi ha parlato di giudici! Mi basta condividerla in rete in un paio di social network, e la reputazione della Metasteq sarà distrutta per sempre!”
P: “Cosa vuole in cambio? Soldi?”
M: “Con calma. Per prima cosa dovrete risarcire i famigliari delle vittime. Un assegno di duecentomila euro non gli restituirà il loro caro, ma almeno li aiuterà a vivere meglio…”
P: “ Sarà fatto, e poi?”
M: “Voglio che rinunciate ai brevetti depositati e che mi mettiate a disposizione i vostri laboratori e i vostri tecnici, al fine di trovare al più presto una soluzione per stabilizzare i pazienti in cura e liberarli dall’odiosa dipendenza…”
P: “Ma così perderemo la nostra più grande fonte di guadagno!”
M: “Sempre meglio che perdere la propria reputazione e finire in carcere! Ah, ovviamente il Neogenex andrà poi tolto dal mercato e lei dovrà annunciare entro stasera le sue dimissioni per motivi di salute, e destinare l’intero importo della sua liquidazione all’istituto universitario per le ricerche neurogenetiche …”
P: “Non mi lascia nessuna possibilità di scelta…”
M: “Ha ragione. Ecco la sua scelta.” Tira fuori una microsiringa e la poggia sul tavolo.
P: “Che cos’è?”
M: “Un cocktail di pesticidi, insetticidi e veleni vari che usiamo nei nostri test; una volta somministrato, nel giro di poche ore genera danni cerebrali simili a quelli di un malato di Parkinson di lunga data. Se lei se la inietta, annuncia pubblicamente la sua malattia e la sua intenzione di curarsi esclusivamente con il Neogenex, per me può restare alla guida della Metasteq. Che ne dice? D’altronde è un rischio accettabile, no?”
Porelli abbassa lo sguardo.