Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2025 “Il buio oltre la tana” di Joelle Lacaita (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2025

Non mi è mai piaciuto essere un coniglio.

Trascorro tutti i giorni insieme alla mia famiglia dentro la nostra tana. Vorrei veramente tanto andare fuori, ma ho paura. Non che i miei genitori mi incoraggino. Dicono che là fuori sia pericoloso e che io non abbia ancora raggiunto l’età per essere pronta ad affrontare qualunque cosa ci sia oltre la porta della cucina. E non ribatto. Lo dicono per la mia sicurezza.

Non nego però che ogni giorno sogno di esplorare i luoghi che si celano oltre la mia piccola stanza. Mio cugino Mumu mi ha raccontato che vi sono draghi, elfi ed altre creature bizzarre, ma non so se credergli.

Lui descrive queste creature come affascinanti, però sono a conoscenza che ne esistano altre che sono molto pericolose: le volpi. Mio papà mi ha raccontato che girovagano per le tane per trovare conigli da mangiare a colazione. Alquanto buffo perché io ne ho conosciuta una, ma non ha mai cercato di addentarmi. Forse le altre sono diverse.

Vorrei solo avere il coraggio di uscire e vedere con i miei occhi.

Coraggio… è una parola strana.

La mia famiglia mi ha sempre detto che noi conigli siamo conosciuti per la nostra paura. Eppure è un peccato perché vorrei conoscere questa parola, custodirla dentro di me e poterla esprimere non solo all’interno di frasi. Ma non credo che succederà mai. Alla minima cosa che sbaglio le mie guance acquistano un colorito rossastro e quando penso ad eventi negativi il mio stomaco fa un salto.

Mumu è un coniglio come me ma io lo definisco coraggioso. Lui mi racconta che affronta sempre tutte quelle strane creature ed ogni volta rientra in casa intatto. Spesso però con la bocca sporca di carote.

Io e mio cugino siamo cresciuti insieme. Mi tiene sempre compagnia e quando trascorro le giornate con lui non mi annoio mai.

Alcune volte rimane giorni fuori. Spero solo che un giorno non gli capiti qualcosa di brutto per opera delle volpi, è il suo sogno incontrarne una.

Senza di Mumu il tempo sembra non scorrere mai. Io voglio bene con tutta me stessa ai miei genitori e a mia zia, che vivono con me, ma non sono simpatici come lui.

Spero che un giorno mi regalerà un poco del suo coraggio e insieme andremo ad incontrare le volpi e diventeremo loro amici.

Ancora peggio è quando sono a casa da sola. O meglio, con mia mamma. Non ne vuole sapere di lasciarmi nella tana senza nessun’altro che mi faccia compagnia. Non ci parliamo spesso e passo le giornate nella mia camera a sognare avventure con mio cugino e a parlare con Larry, il mio migliore amico, che riesce sempre a farmi sorridere nei momenti meno piacevoli.

Mamma e papà non sono molto d’accordo riguardo questa nostra amicizia e quando lo nomino fanno facce strane. Non ne ho ancora capito il motivo.

Forse non credono che Larry esista. Non do loro torto, ho provato molte volte a convincere Larry ad incontrarli, ma ha sempre rifiutato. Secondo me è timido. Mumu dovrebbe dare un po’ del suo coraggio anche a lui…

Avrei continuato a scrivere nel mio diario, ma la mano ha iniziato a farmi male. Ho pensato che il miglior modo per utilizzare questo quadernino che mi ha regalato mia zia, la madre di Mumu, fosse quello di riportarci i miei pensieri e sogni. Adesso però sono troppo stanca per continuare. Chiudo il diario.

Mi alzo dalla sedia e osservo la mia stanzetta, il luogo in cui ho passato tutta la mia vita, il mio posto sicuro. Il mio diario, decorato con un grande fiore che ho aggiunto sulla copertina qualche minuto fa, è appoggiato su una scrivania rosa, dove sono sparsi colori a matita e penne colorate… sicuramente più tardi dovrò sistemarla. Accanto si trova uno scaffale con molti libri interessanti, mentre di fronte vi è il mio soffice letto con coperte bordeaux. Decido di sedermi su di esso e rivolgo lo sguardo verso l’alto. Papà ci ha dipinto un cielo stellato, così che, anche se non posso vedere le stelle dal vivo, posso sempre osservarle dal mio letto. Ho tre libri che parlano solamente di stelle.

Qualcosa si è mosso alle mie spalle. Non possono essere i miei genitori o la zia poiché sono nelle loro stanze! Mi giro con il cuore in gola pronta a ritrovarmi una creatura descritta da Mumu… ma è stato soltanto il mio cuscino scivolato dalla testiera.

Non è possibile che mi sia spaventata in tal modo per un cuscino! Sicuramente dopo lo racconterò a Larry.

“Ti sei incantata?” Una voce familiare mi fa nuovamente balzare in aria. Mi giro ed è lì a guardarmi: una volpe dal manto arancione scuro e occhi neri e profondi, stessa mia altezza e credo stessa mia età ma non gliel’ho mai chiesto. Non mi fa paura il fatto che Larry sia una volpe, ma fa un po’ strano parlare con un non-coniglio.

“Mi hai fatto spaventare! E per la millesima volta tra l’altro!” Lo rimprovero mentre gli lancio il mio cuscino in faccia.

“Sono solo venuto a vedere cosa combinavi, signorina paurosa, vuoi che me ne vada?” Mi chiede lanciandomi a sua volta il cuscino che però riuscii a schivare.

“Io non sono paurosa! Se ti entrasse qualcuno in stanza senza avvisare tu non ti spaventeresti? Comunque, non sono molto in vena di giochi oggi.” Ancora non mi spiego come faccia a venire da me ogni volta che sento il suo bisogno. Stasera comincerò a leggere il libro sulle coincidenze.

“Perdonami Lily, la prossima volta ti manderò una lettera” Larry rispose sarcasticamente e sparì. Un giorno gli chiederò come fa a svanire nel nulla e se lo può insegnare anche a me.

Mi alzo e mi giro verso il letto, su cui noto il mio cuscino. Non era finito per terra dopo che Larry lo aveva lanciato? Non importa. Sento un leggero languorino, sarà meglio sgranocchiare qualcosa. Zia, prima di andare nella sua stanza, mi ha detto che la merenda è pronta.

Poco fa avevo sentito un forte rumore di vetro, forse qualcuno aveva sentito lo stesso mio appetito e aveva fatto cadere qualcosa.

Mi dirigo in cucina e trovo seduto a tavola Mumu, la bocca arancione.

“Anche oggi scorpacciata di carote?”

“Mi serviva energia per correre alla ricerca delle volpi. Però non ne ho trovate.” Rispose.

Presi una carota dal piatto blu sul tavolo. “Come al solito” Dissi sgranocchiando la mia merenda.

“Senti, Lily” prese a sua volta una carota, la più grande ovviamente. “Vieni fuori con me oggi?”

Il mio battito si fermò. “Non posso, è troppo pericoloso e chissà cosa può succedermi. Mamma e papà lo dicono sempre.” Gli ha dato di volta il cervello?

Lui espirò. “E tu ascolti ancora loro? A me non è mai successo niente. Hai soltanto paura.”

Paura. È da tutta la vita che aspetto di vedere con i miei occhi il mondo esterno. Al solo pensiero il mio stomaco si ribalta. “Io…” E se mamma e papà si sbagliassero?

Le guance mi vanno a fuoco e mille scenari prendono vita nella mia mente. Se mamma fosse stata qui avrebbe tirato talmente forte le orecchie a Mumu che si sarebbero staccate.

È arrivato il momento di utilizzare quella goccia di coraggio che so che si trova da qualche parte dentro di me. “Ci sto.”

Lui mi guardò con occhi sgranati. “Davvero? Lily che esce fuori di casa? Questo è un evento da ricordare!” Si alza e con velocità notevole raggiunge la porta. Sento il bisogno di Larry, ma respiro e, dopo aver dato una rapida occhiata intorno, mi incammino anch’io verso l’uscita.

Un luccichio gli vela gli occhi mentre apre la porta. “Ammira.”

Un tramonto colora il cielo delle tonalità dell’arancione e qualche stella è già visibile dato che è pomeriggio tardi. Davanti a me c’è un vastissimo spazio verde con cespugli e qualche albero. Alla mia destra vi è un limpido laghetto di piccole dimensioni circondato da fiori colorati.

Smisi di guardare il lago e, con la bocca aperta, rivolsi lo sguardo verso mio cugino. “È la cosa più bella che io abbia mai visto!”

“Sapevo ti sarebbe piaciuto. Puoi avvicinarti al lago se vuoi, io vado di là in cerca di qualche volpe. Non allontanarti troppo.” Mi rivolse un ampio sorriso e si allontanò.

Sono appena uscita per la mia prima volta e già mi abbandona! Quando rientreremo a casa gli nasconderò tutte le carote. Spero solo che non mi accada nulla adesso che sono da sola…

“Lily?”

Quando sentii la sua voce subito mi girai e lo abbracciai. “Larry, avevo bisogno di te! Hai visto dove sono?”

“Sono contento per te, ma è pericoloso, devi rientrare subito. Ricordi cosa ti hanno sempre detto i tuoi genitori?” Non mi aspettavo questa risposta.

“Non mi importa la loro opinione. Guarda in che posto meraviglioso sono!”

“Io la penso come loro, ma se vuoi essere lasciata in pace non ribatterò.” Detto ciò, sparì come sempre nel nulla.

Di nuovo sola, raggiungo allora il laghetto. Qualche volta potrei provare anche ad immergermi… E se quella fosse la casa delle volpi? Il mio stomaco fa un salto al solo pensarci.

“Molte volte la realtà non rispecchia la nostra volontà. La paura ti impedisce di andare oltre.”

Sento il cuore che mi sta per esplodere, per poco non cadevo nell’acqua! Alzo lo sguardo e con mia grande sorpresa zia è davanti a me.

“Cosa ci fai tu qui? Mi hai fatto spaventare moltissimo!” Ricordai dove mi trovavo. “Ti prego non dirlo a mamma e papà.”

“Non eri predisposta ad uscire dalla tana.” Rispose.

Cosa intende dire? “So che non dovevo ma… te ne parlerò dopo, tu per favore non raccontarlo ai miei genitori.”

“Non eri predisposta ad uscire dalla tana. Sei bloccata.” Ripeté e svanì davanti ai miei occhi, proprio come aveva sempre fatto Larry. Non mi piace questa storia. Forse tutti i conigli possono in realtà svanire oppure ho bevuto troppo succo di broccoli…

“Lily, dobbiamo andarcene. La prossima volta farò più attenzione.” Larry era ora alla mia sinistra.

“Cosa sta succedendo?” Lui mi prende improvvisamente la mano e mille pensieri prendono forma nella mia testa.

Se prima ero con i piedi su un prato colorato adesso galleggiavo nell’oscurità. Dove mi trovo? Posso volare come i supereroi nei miei libri? Dov’è Larry?

Mille luci mi circondano, forse sono le stelle.

Poi la mia mente divenne vuota. Le memorie della giornata si dissolvono.

D’un tratto ritornò la luce.

“Lily? Sei sveglia?” La voce di zia mi fa aprire gli occhi che non sapevo fossero chiusi.

Mi guardo intorno. Perché sono sul mio letto? Cerco di ricordare cosa fosse successo, ma mi risulta impossibile.

“Scusa se ti ho svegliata dal tuo riposino pomeridiano, tesoro, ma è ora di merenda. Sul tavolo della cucina c’è un piatto blu con alcune carote. Se hai bisogno di qualcosa noi siamo nelle nostre stanze.” Detto ciò, zia esce.

Possibile che non mi possa ricordare di un pisolino? La mia faccia diventa rossa. Credo sia il momento perfetto per iniziare a fare ciò che sto rimandando da giorni.

Sento un rumore forte provenire dalla cucina. Qualcuno avrà fatto cadere qualcosa di vetro, scommetto che è stato Mumu.

Mi alzo e mi dirigo verso la scrivania per scrivere la prima pagina del mio diario, che sorprendentemente non era sullo scaffale. La copertina è monocolore, un po’ noiosa. Ci attacco un fiore con la colla. Successivamente la sollevo, prendo la penna ed inizio scrivendo una prima frase:

Non mi è mai piaciuto essere un coniglio.

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