Premio Racconti nella Rete 2025 “E fu così che incontrai Francesca, amica di sempre…!” di Giovanna Nilo
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2025 Era l’ultima materia prima della laurea: Fisiologia umana. Bastava il nome per mettere in agitazione tutti. Anna entrò in aula con passo deciso, Francesca era già lì, con il quaderno aperto, la penna tra le dita, il volto teso e il registratore pronto per la lezione.
Si sedettero l’una accanto all’altra per caso. La prima fila era vuota, troppo vicina alla cattedra del professore. <<Sopravviviamo insieme?>> sussurrò Anna. Francesca annuì.
Tra diagrammi e appunti, cominciarono a conoscersi, Anna parlava molto e senza filtri, Francesca ascoltava e prendeva tempo prima di dire qualcosa. bastò poco: capirono di funzionare insieme. Studiare diventò un’abitudine. Dividevano dispense, appunti, cibo e notti. Bevevano caffè e Anna fumava tra una pausa e l’altra, si divertivano. Superarono l’esame insieme e quando uscirono dall’aula si abbracciarono così forte che spaventarono una matricola.
Poi scoprirono di avere gli stessi hobby, il nuoto, frequentavano la piscina ma in orari diversi e non si erano mai incontrate e poi andarono sempre insieme ad allenarsi e nuotavano per un’ora e più senza fermarsi e quando arrivava la bella stagione il mare di Mondello era lì ad aspettarle. e poi che dire della musica, fans sfegatate di Dalla e De Gregori.
Erano gli anni ottanta e i cantautori iniziavano ad esibirsi negli stadi. Era il mese di luglio, faceva caldo, i due cantautori avevano scelto lo stadio della Favorita, oggi Barbera per esibirsi nel loro primo concerto della stagione estiva. Per Anna e Francesca fu una gioia immensa partecipare all’esibizione dei loro beniamini. Quel giorno del concerto sembrava sospeso nel tempo. Avevano preso l’autobus con largo anticipo, temendo la folla, ma anche perché l’emozione era troppa per restare a casa ad aspettare. Chi l’avrebbe mai detto che fra poche ore entrambe si trovavano di fronte a Dalla e De Gregori? Francesca aveva una maglietta con la scritta “Banana Republic”, Anna portava al collo una catenina con un plettro. Anna suonava la chitarra o meglio strimpellava un po’.
Sedute sul prato dello stadio, in mezzo ai tantissimi giovani, tra panini avvolti nella carta stagnola e sigarette accese si raccontarono cose che non avevano mai detto a nessuno. Segreti delle proprie famiglie, e poi Francesca parlava di suo padre, quando era in vita, del loro rapporto amorevole, aveva perso suo padre quando aveva solo 15 anni. Cresciuta in una famiglia con due fratelli più grandi, la madre si era dovuta tirare su le maniche e trovare un lavoro, ma anche i suoi fratelli finita la scuola superiore si son cercati un lavoro e così hanno permesso a lei di poter studiare. Anna, figlia unica, ma con un papà che ha conosciuto l’emigrazione all’estero. E ogni volta che il papà tornava a casa per le vacanze, per Anna era un estraneo e, quando fra loro si instaurava un rapporto era il momento di partire. Per tanti anni Anna ha vissuto quel distacco, fino a quando è arrivato il momento di dire basta e suo papà è rimasto accanto a lei e sua madre, mettendosi in gioco e imparando a fare un lavoro completamente nuovo per l’amore della famiglia. Quel pomeriggio, in attesa di sentire i loro idoli, Anna e Francesca consolidarono la loro amicizia, scambiandosi segreti familiari.
Poi le luci si abbassarono, Dalla e De Gregori salirono sul palco insieme. Il boato del pubblico sembrò sollevare le gradinate, e le due ragazze si guardarono come se si stessero promettendo qualcosa. Non servivano parole. Erano emozionate ma felici allo stesso tempo, ad un tratto si abbracciarono, promettendosi di non lasciare che quella amicizia con il trascorrere del tempo potesse finire.
Poi la vita, come sempre, cambiò ritmo. Anna, dopo la laurea, partì per il Nord per una supplenza in una scuola media del Piemonte, Francesca continuò gli studi specializzandosi in Biologia Marina e dopo iniziò a lavorare per il CNR. Dopo qualche anno entrambe si sposarono, ebbero due figli e li crebbero con la stessa cura con cui sottolineavano le dispense delle varie materie.
Però bastava una canzone alla radio, un verso di De Gregori sussurrato tra sé, e tutto tornava e poi ogni 21 giugno, senza nessun promemoria, si ritrovavano in un luogo che cambiava di anno in anno. Era la data dell’esame di fisiologia, la loro linea di partenza. Non si persero mai. Si chiamavano quando serviva, si scrivevano lettere, anche brevi.
E poi quando arrivava l’estate si incontravano al mare a casa di Anna e lì parlavano dei figli, dei mariti, del lavoro, era un modo per tornare a loro, due ragazze in prima fila, con la paura di non farcela e il bisogno di avere qualcuno accanto e con la passione del nuoto e della musica.
Ora sono sedute su una panchina davanti al mare, i capelli hanno cambiato colore, gli occhi no.
<<Chi l’avrebbe mai detto che tutto sarebbe partito dalla trasmissione di un impulso nervoso dall’assone di un neurone ai dendriti del neurone successivo?>> disse Anna.
Francesca sorrise e:<<Io l’ho capito alla prima lezione, quando mi hai detto, si sopravvive meglio in due e avevi ragione>>.
<<Siamo sopravvissute alla severità e alla rigidità del professore e delle assistenti, ci siamo sostenute a vicenda, senza mai ripensamenti>>, rispose Anna.
Una impulsiva, l’altra cauta, ma complementari e perfette insieme.
Le vere amicizie non chiedono permesso. Arrivano, restano, si intrecciano alla vita e così lo è stato per Anna e Francesca.
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