Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2025 “Ho sposato Wonder Woman” di Dionisio Romano

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2025

Come suggerito dallo psicologo inizio a scrivere su questo quaderno i miei pensieri per cercare di alleggerire quello che sento dentro. Innanzitutto, devo confessare una cosa. Mia moglie è Wonder Woman. L’ho scoperto tardi e non subito, ma collegando diversi episodi. Ovviamente non lo sa nessuno.  Me ne sono accorto la prima volta quando sono salito sul tetto per andare a sistemare l’antenna della tv. Sono scivolato, ho perso l’equilibrio e mi sono ritrovato a precipitare nel vuoto. Ho chiuso gli occhi per la paura. Ad un tratto la mia caduta si è arrestata di colpo. Quando ho riaperto gli occhi e sollevato lo sguardo l’ho vista. Era appoggiata al parapetto della finestra della cucina. Mi teneva per la caviglia con il pollice e l’indice della mano sinistra, mentre con la mano destra teneva una tazza e sorseggiava il suo caffè americano. Mi sollevò fino a quando i nostri sguardi non si sono incrociati. “Spero tu abbia almeno sistemato l’antenna, tra poco inizia la mia serie preferita” mi ha detto tirandomi dentro dalla finestra e lasciandomi cadere malamente sul pavimento. Sono rimasto lì senza dire una parola mentre lei con calma era andata in soggiorno per verificare se la tv fosse stata sistemata. Fortunatamente c’ero riuscito.

Un altro episodio che mi ha fatto drizzare le antenne è accaduto qualche mese fa, quando abbiamo preso a noleggio un tandem per andare a fare un giro, era un bel pomeriggio di primavera ed abbiamo deciso di percorrere un tratto dell’Appia Antica. Si Wonder Woman abita a Roma, anche questo è un segreto. Mi disse di tenere su le gambe perché la rallentavo e che ci avrebbe pensato lei. In due minuti siamo arrivati dal Circo Massimo a Capua. Neppure una Freccia avrebbe potuto fare meglio. Peccato che per la via abbia fatto saltare diversi specchietti delle auto che non ci davano la precedenza ed abbia fatto capovolgere qualche camion. “Non è colpa mia, sono loro che devono dare la precedenza ai ciclisti” mi disse leggermente innervosita. Non ho osato controbattere. Anche perché avevo la faccia ricoperta di quei fiocchi di polline bianchi che si vedono a Roma in primavera, ed io sfortunatamente ne sono allergico. Inoltre, non volevo di certo fare la fine di uno di quei camion.

Qualcuno mi potrà dire “però chissà nell’intimità com’è?” Ecco, una volta durante i preliminari mi ha chiesto di legarla con una corda. Sfortunatamente si trattava del suo lazzo della verità, così iniziò a dire cose del tipo: “Batman nella sua batcaverna ha certi giochini che al confronto la stanza del piacere di mr. Gray sembra uno store della Chicco. E Superman. Superman, che te lo dico a fare, abbiamo fatto crollare interi edifici”. A quel punto ho pensato tra me e me “ok dopo Superman non c’è speranza più per nessuno di poter fare bella figura”.

Il peggio di sé ovviamente lo da quanto si arrabbia. E si arrabbia più facilmente di quanto si possa pensare. Durante un litigio, nato perché nella carbonara avevo messo la pancetta al posto del guanciale, prese con una sola mano un cocomero di 20 chili, in un nano secondo lo strinse così forte che lo fece esplodere in mille pezzi, purtroppo non ero alla consueta distanza di sicurezza ed uno di quei pezzi mi prese in piena faccia provocandomi un occhio nero. Dopodiché uscì innervosita di casa sbattendo la porta con una violenza tale che oltra alla porta d’ingresso staccò anche mezza parete. Fece così tanto rumore che l’anziana vicina mezza sorda uscì di corsa da casa pensando ci fosse stato un terremoto. Vedendola scendere per le scale con dei pezzi di intonaco e di cocomero sui vestiti si voltò verso di me dicendomi “Se in quei giorni è così non vorrei essere nei tuoi panni figliolo”. Rimasi li sull’uscio ormai inesistente di casa. Presi il cellulare dalla tasca e mi feci coraggio. Chiamai la polizia per denunciare l’accaduto, ma appena risposero chiusi subito la chiamata. In fondo si tratta pur sempre di mia moglie. Allora consultai subito un sito di viaggi per fare un biglietto aereo e scappare il più lontano possibile. Ma in fondo è Wonder Woman e potrebbe trovarmi in qualsiasi parte de mondo. Ecco perché mi sono affidato al miglior psicologo in circolazione. Ecco perché conto sul professor X. 

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4 commenti »

  1. Sicuro che sia wonder woman? Non è Supergirl?

  2. Certamente, infatti nel racconto si fa anche riferimento ad un oggetto particolare che possiede solo Wonder Woman.

  3. Hai ragione, il lazo della verità

  4. Una bella e divertente parodia di un supereroe che si lascia leggere in maniera molto scorrevole con tempi ben definiti.

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