Premio Racconti nella Rete 2025 “Le due ruote timorose” di Elisa Maini (sezione racconti per bambini)
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2025Una bicicletta rossa e splendente,
se ne stava in garage perennemente,
che ci fosse il sole oppure il vento,
restava nella rimessa ogni momento.
Guardava dalla finestrella il mondo fuori,
ma di andarci davvero, con il suo bimbo, aveva timori.
Il suo proprietario tanto temeva
che potesse spaccarcisi la schiena,
inciampare in un grosso sasso,
ed esser la mira di ogni gradasso,
oppure cadere in una pozza,
e render la nuova giacca zozza.
Anche per la bici aveva un po’ di paure,
temeva che l’usura scurisse le cromature,
oppure la pioggia arrugginirla,
ed il sole potesse sbiadirla,
infine poteva un muro sfregare,
e piena di graffi poi restare.
La piccola bici non era da meno,
e per il bimbo provava timor sincero,
“Se lo faccio cadere come farò?
Mai e poi mai me lo perdonerò!”
Pensava con grande preoccupazione,
temendo di prendere una buca o un bastone.
Inoltre anche il disgusto la scuoteva
al pensier di infangare la bella ruota nera,
non parliamo dei sentieri ghiaiati,
nausee e capogiri assicurati.
Se poi avesse urtato un masso,
ne sarebbe uscita male, altro che spasso!
Così bimbo e bici non andavano mai insieme fuori,
troppo impegnati a condividere i loro timori.
Un giorno da un lungo viaggio ritornava,
un caro amico che al bimbo telefonava:
“Dai vieni subito a trovarmi
ho tante cose da raccontarti!”
I genitori, per spronarlo,
siccome non potevano accompagnarlo,
gli dissero: “Prendi la bici, attraversa il campo,
sarai da lui in meno di un lampo!”
Il bambino timoroso, ci rifletté sopra giusto un momento,
non vedeva l’ora di rivedere l’amico dopo tanto tempo.
Aspettare i genitori proprio non poteva, aveva una tal fretta,
quindi si armò di coraggio e prese la bicicletta.
Il tragitto breve breve
rivelò molte sorprese.
Il percorso accidentato
era già tutto infangato.
La pioggia che cadeva sottile
sui ciottoli lasciava una patina fine.
La bicicletta all’improvviso scivolò,
nel fango, insieme al bimbo, dritta volò,
un sasso appuntito la vernice graffiò.
Tutto quel che tanto temeva,
in un colpo solo si realizzò.
Nella pozzanghera anche il suo proprietario
la disavventura avrebbe appuntato sul diario!
Vedendolo tutto imbrattato e ferito,
un bullo alla finestra di lui aveva riso,
la giacca nuova era da buttare,
i graffi suoi e della bici non si potevan contare.
Quando finalmente arrivò dall’amico
quasi quasi di esserci andato si era pentito.
Ma un gran sorriso lo attendeva sincero,
e lo risollevò da ogni brutto pensiero,
Quell’incontro tanto sognato
valeva tutto il tormento passato.
La bicicletta, anche se rovinata nell’asta,
ricevette i complimenti dall’amico entusiasta,
poi ben ripulita e lucidata,
era infine anch’essa contenta della cavalcata.
Il bambino invece venne curato
con cerotti ed un abbraccio da lasciar senza fiato.
L’affetto di un vero amico
valeva davvero ogni sacrificio.
Da quella volta bambino e bicicletta
uscirono ogni giorno assieme almeno un’oretta.
Con il sole o col vento non avevan paura,
di imbattersi in un nuova avventura,
Insieme sapevano di poterle affrontare
e tutte le sfide riuscir a superare!