Premio Racconti nella Rete 2025 “I nove Nobel” di Marco Messina
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2025“Stavolta funziona, glielo assicuro!” balbettò Trurl il costruttore al telefono con il Professor Odin.
“Trurl, conosciamo i tuoi ultimi undici Prototipi Alfabetici!” disse il professore dall’altro capo della comunicazione “Un fiasco dopo l’altro!” ridacchiò quello.
“Davvero, professore, venga e le mostrerò…” i suoi occhi saltarono da una parte all’altra della stanza in soqquadro: dozzine di nodi, bouquet di narcisi, nembi scuri addensati intorno al soffitto, nettare bruno raccolto in una grossa ampolla, e, accanto ad un enorme narghilè, una tanica di nafta verdastra. Serviva qualcosa che anche i professori avrebbero trovato interessante. “Le mo-mo-mostrerò…”
“Non ci faccia perdere tempo, Trurl” disse qualcun altro sullo sfondo della chiamata, e svariate risate sovrastarono quella risposta secca. Trurl strinse i denti. Stavolta è diverso, e ve lo mostro subito.
“Venga, professore” accese la videocamera “…e brinderemo con questo be-be-bel Nebbiolo” il suo tono passò da un balbettio ad un ordine scandito con sicurezza “Pro-N-12!”
“Cosa ti serve, Trurl?” disse una voce metallica dallo speaker.
“Un Nebbiolo!”
La macchina si attivò e in pochi attimi produsse una bottiglia di vino Nebbiolo con tanto di etichetta. “Arriviamo” fu l’unica risposta di Odin nel silenzio generale.
Trurl sorrise.
Pulì quattro calici, lanciò sul letto sfatto una camicia sgualcita ed una cravatta a pois. Appena finito di stringere il nodo, suonarono al citofono. “Sono già arrivati?” si disse ed un brivido lo scosse: corse alla porta ancora in ciabatte.
“Prego, profess…Oh, benvenuti!”
Il professore scattò dentro e lo prese sottobraccio “Trurl! Amico mio! Che notizia fantastica!” Una dozzina tra assistenti del professore Odin, giornalisti e fotografi seguirono la coppia dentro la casa.
Un paio d’ore dopo, la casa era diventata un ricettacolo di nani da giardino dentro navicelle fluttuanti, nutrie impagliate, nanorobot, nasi finti, e, per i più sfacciati, protesi di natiche.
“Beh, direi che questa invenzione vincerà il Nobel” bofonchiò Odin, e riempì per la nona volta il suo calice di Nebbiolo. “Ahahah! Ormai non serve mica riceverlo se possiamo averlo qui!” Trurl si girò verso la macchina in preda all’euforia ed all’alcool “Prrrroh-Enne-Dooodici!” urlò.
“Cosa ti serve, Trurl?”
“Un Nobel…anzi, nove Nobel” si girò verso gli altri “Offro io!” e si abbandonò ad una grossa risata. Tutti risero insieme a lui sguaiatamente, al punto da coprire il rumore di Pro-N-12 che sfornava grosse monete d’oro con la faccia di Alfred Nobel.
Tutto d’un tratto, il professor Odin passò da una risata paonazza ad un viso mogio mogio. Si mise al suo orecchio: “Ma i tessst, sstavolta, li hai ultimati, Truuurrrrlll?” sussurrò, con una pesante alitata da cantina. Trurl rabbrividì “Ma-ma certo! Che-che-che domande?!” e lo scacciò con uno spintone. Sciocchezze: di che test poteva aver bisogno, quando aveva già il Nobel in mano?!
Perse il conto di quanti ordini di nuggets di pollo fece a Pro-N-12, così come le collezioni navi-in- miniatura che regalò a chiunque…E perse anche il conto delle ore trascorse a festeggiare.
Uno squillo del telefonino gli trapanò la testa. Il sole illuminava camera sua. Era già mattina? E che mal di testa…
Rispose. Era ancora il professore Odin che blaterava di premi da ritirare, di fiere a cui partecipare, di Ted-Talk da organizzare con il suo Pro-N-12… Ma con quel terribile cerchio alla testa non riusciva nemmeno ad ascoltare la sua voce per un secondo.
“Cosa ti serve, Trurl?” la voce metallica dallo speaker si attivò per sbaglio. Ma perché teneva sempre il volume del microfono così alto?
Si massaggiò la testa con entrambe le mani. “Niente, niente…”
Una puzza di bruciato gli fece sgranare gli occhi. Pro-N-12 tremò, menzionò centinaia di numeri, novità, negazioni, nemici, nullità, finché, dopo alcuni minuti, produsse il Niente.
Ed esplose in una nube nerastra, lasciando Trurl il costruttore con palmo di naso ed un nodo alla gola.
Ciao! non ho capito se la punteggiatura e’ voluta o si tratta di refusi… tutti quei punti interrogativi hanno reso difficoltosa la lettura.
Non sono riuscita ad entrare nel racconto, mi dispiace… colgo una voce comica e un’atmosfera surreale che però mi piacciono!
in bocca al lupo !
Ciao Manuela! Purtroppo c’era stato un problema di formattazione con le vocali accentate, fortunatamente sono stato supportato via mail e ne siamo venuti a capo. Spero che adesso sia leggibile!
Grazie mille per avermelo fatto notare. In bocca al lupo anche a te!
Adesso che è stato risolto il problema di formattazione ho potuto gustare questo piacevole racconto dal tono umoristico che, mi sembra, vuole prendere di mira sia gli eccessi della tecnologia sia l’avidità dell’uomo usando leggerezza e sorriso. Una bella storia, con un’idea dentro, capace di far sorridere – il che è già un punto di merito in un mondo pieno di angoscia – con una conclusione però dal profetico sapore amarognolo. Complimenti
così è tutta un’altra cosa! scorre, diverte, incuriosisce…
Ciao, veramente divertente! Mi piace come descrive, con ironia, le piccole meschinità umane, dalle quali nessuno è esente, scienziati compresi, complimenti.