Racconti nella Rete®

25° Premio letterario Racconti nella Rete 2025/2026

Premio Racconti nella Rete 2025 “I miei ricordi” di Maria Grazia Coppa

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2025

Il gioco dei Polpi. 

Gli occhioni teneri…sembra quasi che abbiano lunghe ciglia ammiccanti. Il corpo sinuoso, mutevole nella forme e nei colori…immobili come statue o sfreccianti come siluri. Capaci di mutilare se stessi pur di sopravvivere, giocherelloni ma anche fedeli compagni. Ecco i polpi! Intelligenti e scaltri, piccoli ingegneri vanitosi sono in grado di costruire  nel nulla di una distesa sabbiosa piccole case da buchi oscuri. Ornati di alghe, sassolini, conchiglie a fantasia oppure tutte uguali. Abbiamo avuto per tanti anni  un mestolo panciuto di coccio, usato come portacenere da noi ma da lui come accessorio elegante della propria abitazione. E che dire dei tanti raccolti in acqua, portati a farli accarezzare dalle bambine e poi rimessi in mare. Sembravano dei gatti -gli occhi socchiusi- non ti abbandonavano…a loro piaceva sentire sul corpo quella carezza estranea al punto che erano restii a lasciarti…e poi con una nuvola d’inchiostro se ne andavano!!

Mi è capitato spesso d’inverno di liberarli dalle nasse dove incautamente erano penetrati. Ma quello che mi è restato più impresso è stata quella volta in cui ne trovai due imprigionati, ingrigiti, allo stremo delle loro forze ormai. Bene, quello meglio messo, una volta fattogli il massaggio sul corpo e ritornato del colore normale, aspettò che anche l’altro  a cui mancavano parecchi tentacoli con i quali pare si era sfamato, si riprendesse…e poi …e poi se ne andarono via.

Vanitosi sono in grado di costruire  nel nulla di una distesa sabbiosa piccole case da buchi oscuri. Ornati di alghe, sassolini, conchiglie a fantasia oppure tutte uguali. Abbiamo avuto per tanti anni  un mestolo panciuto di coccio, usato come portacenere da noi ma da lui come accessorio elegante della propria abitazione. E che dire dei tanti raccolti in acqua, portati a frali accarezzare dalle bambine e poi rimessi in mare. Sembravano dei gatti-gli occhi socchiusi-non ti abbandonavano…a loro piaceva sentire sul corpo quella carezza estranea a l punto tale he erano restii a lasciarti…a poi con una nuvola d’inchiostro se ne andavano!!

Un altro episodio fu quando tornando a riva al campeggio /anni 80 avevamo perso il polpo nel gommone. Dopo averlo ritrovato mezzo morto, gli feci il solito massaggio sotto gli occhi di Lina che già se lo vedeva in pentola….ma lui si riprese alla faccia di tutti e se ne fuggi velocemente.

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