Premio Racconti per Corti 2011 “Un sogno ricordato in un sogno” di Peppe Sagnelli
Categoria: Premio Racconti per Corti 2011In una stanza maltenuta, spoglia quasi del tutto, vediamo un ragazzo nudo, a mezzobusto, che fissa il vuoto. Sentiamo la sua voice over che in prima persona lo introduce, dicendo il nome e l’età. Il ragazzo accenna alla sua vita descrivendosi come un fallito, un nessuno. Quando la voce arriva al punto che dice: “Non sono riuscito proprio in niente…” il ragazzo si punta una pistola alla tempia e, un momento prima di sparare, l’immagine va in fondo nero. Un istante dopo, sempre su fondo nero, la voce del ragazzo prosegue: “neanche ad ammazzarmi”. Dopo attimi di silenzio sentiamo salire a poco a poco il suono dell’encefalogramma stabile, l’immagine si definisce e vediamo il ragazzo su di un lettino d’ospedale. È in coma. In controcampo vediamo una persona osservarlo, e lui stesso, la sua anima. La storia prosegue con l’incontro dell’anima del ragazzo con un’altra anima, quella di una sua giovane coetanea. Ella è anch’essa in coma all’ospedale, entrambi ricordano in modo confuso come sono finiti lì e la loro vita prima del coma. Raccontando il loro rapporto, intervallandolo con dei flashback, scopriamo mano a mano le loro storie: lui le racconta sprazzi dei suoi fallimenti nello studio e nel lavoro, lei delle sue speranze e dei suoi sogni, che, all’improvviso, non sa bene come, ha dimenticato ed dei quali rimane solo un incubo che la tormenta. Scopriamo così che la ragazza era in coma perché picchiata da un suo ex, ormai in carcere, e per questo i suoi sogni si fermano bruscamente, colpevole l’esperienza di quella violenza subita, della quale porta i segni nella sua mente attraverso l’incubo. Il loro rapporto, che sembra proprio una storia d’amore, fa capire ad entrambi l’importanza e la bellezza della vita e del vivere. Spesso durante le loro lunghe e serene chiacchierate la ragazza dice che la loro storia assomiglia ad un verso della sua poesia preferita, ma non riesce a ricordare quale e lo ringrazia perché l’incubo grazie a lui comincia a dissolversi. Nel finale il ragazzo ricorda del tutto, soprattutto grazie alla dolcezza della ragazza: la perdita della speranza, il tentato suicidio e tutto gli appare chiaro su come ha sprecato tutto quel tempo. È felicissimo e corre verso la sala dove c’è la ragazza. All’improvviso si blocca, si sente debole e ha un leggero dolore al petto. Vediamo il suo corpo sul lettino e l’encefalogramma che si sta appiattendo. Il ragazzo continua a fatica a correre verso la stanza della ragazza. Arriva e si accorge che l’infermiera è accanto al suo lettino contentissima: la ragazza è prossima a svegliarsi. Lui si avvicina ai piedi del letto, gli mancano quasi del tutto le forze. Si trascina da terra ed è triste anche se non vorrebbe esserlo. La ragazza muove appena il capo e l’infermiera corre via a chiamare il medico. Il ragazzo si sta dissolvendo per l’arrivo della sua ora e nello stesso istante lei si sta svegliando. Il giovane fa in tempo a dirle ti amo e si dissolve del tutto, la vita ha abbandonato il suo corpo. Lei apre gli occhi e si guarda intorno, sente di ricordare qualcosa e qualcuno. Non ha le forze per muoversi, chiude gli occhi e con un filo di voce recita il verso della poesia: “Tu eri dinanzi a me con un pensiero, un sogno ricordato in un sogno”(estratto dalla poesia “Ricordi d’amore” di S.T. Coleridge). La ragazza guarda davanti a sé, scorge per un attimo il ragazzo e sorride.
FINE
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Ragazzi mi é scappato un errore di distrazione in un pronome personale…. scusate tanto, spero che non vi precluda una piacevole lettura del mio soggetto… saluti
Peppe
Corretto!
bello!
Forse un po’ troppo articolato per stare nei dieci minuti, ma il finale, girato con grazia, è di sicuro impatto emotivo. Una delle sinossi che mi sono piaciute di più, sinora. Anche se ho la sensazione che mi ricordi un film già visto…ma non ricordo quale. Forse l’ho sognato!
Un racconto ben scritto che trasmette con la giusta tensione emotiva l’incontro di due anime provate dagli ostacoli affrontati nella loro vita.
Peccato che il ragazzo debba abbandonare la vita pochi istanti dopo averne trovato quel senso che prima gli sfuggiva.