Racconti nella Rete®

25° Premio letterario Racconti nella Rete 2025/2026

Premio Racconti nella Rete 2024 “Bruno e Cecile” di Paola Novelli

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2024

Sono ospiti in locanda da quasi una settimana. Il signor Bruno e sua moglie Cécile, lui ha 80 anni portati bene, guida, va in palestra, gli piace coltivare i suoi hobby, ama il buon cibo e un buon bicchiere di vino, lei leggermente più giovane è cordiale ma riservata, si lamenta di quanto parla lui “Disturbi sempre tutti” gli dice quando ritiene che abbia parlato abbastanza, è sempre vestita sportiva ma la sera quando scende a cena osa vestiti più eleganti e un po’ di tacco, parla a bassa voce e se ne va sempre prima del marito. il  signor Bruno ogni mattina  scende per la colazione nettamente  in anticipo (quasi un’ora)  rispetto all’orario stabilito per gli ospiti. Lo accolgo lo stesso anche se  il più delle volte non ho ancora finito di sistemare il buffet, a  lui  piace chiacchierare e io ascolto volentieri. 

Mi  ha raccontato della sua vita in Francia dove ha conosciuto lei,  bellissima e altera,  degli anni  trascorsi in un  piccolo paese  nel sud  e infine della loro vita in un borgo dell’entroterra ligure, una vita insieme fatta di un  amore incondizionato,  molti viaggi,  cari  amici,  due  figli,  cinque  nipoti e un lavoro appagante e ben pagato che ha consentito a Cécile di stare a casa.   Mattina dopo mattina mi ha permesso di entrare nella sua vita  raccontando fatti sempre più intimi e delicati   e così sono venuta a conoscenza   dell’aggravarsi delle manie compulsive di lei   e di come, giorno dopo giorno,   l’ha vista peggiorare. “Tutte le mattine si alza  tra le 4,30 e le 5  e pulisce ovunque poi fa alzare anche me per cambiare le lenzuola, secondo lei le lenzuola vanno cambiate la mattina presto, e mi obbliga a fare almeno due docce al giorno, non si siede mai fa sempre qualcosa, pulisce il bagno più volte al giorno, lo fa anche qui in locanda si è portata tutto l’occorrente per pulire. Il covid ha fatto precipitare le cose, potremmo rivendere i flaconi di igienizzante che abbiamo in casa…”. Quando lei lo raggiunge dopo la passeggiata mattutina beve un orzo e mangia un frutto, poi via  si alza e scappa in camera o fuori a camminare ancora. Lui tenta di trattenerla: “Stai un po’ qui con me, godiamoci questo panorama” lei lo guarda con affetto ma dice sempre “No! Vado”. Lui alza gli occhi al cielo e mi guarda con quegli occhi acquosi e chiari, sicuramente più chiari di quando era giovane. Cerca qualcuno che comprenda  e io cerco di meritarmi la sua fiducia contraccambiando quello sguardo. 

L’ultima mattina senza alzare lo sguardo da terra  mi dice:  “Paola, non vorrei  averle dato un’immagine sbagliata di Cécile, lei è tutta la mia  vita, lei e tutte le sue manie.  Come potrei fare senza di lei che mi ricorda di fare la doccia ogni volta  che rientro in casa, che mi fa cambiare i vestiti  più volte durante la giornata, che mi prepara da mangiare  e malgrado io non abbia  ancora finito  lei ha già sparecchiato e messo tutto a posto, come farei senza di lei che mi sopporta con tutto il mio parlare…”  e ancora “l’ho amata quando l’ho vista, l’ho amata in questo suo aggravarsi e continuo ad amarla anche se so che peggiorerà ancora”.  Sì, mi ero  fatta un’idea  sbagliata della signora Cécile, ho pensato fosse  una donna difficile da gestire,  spiacevole da sopportare,  impossibile da amare… e invece? Invece l’amore toglie di mezzo la razionalità e ti conduce verso sentieri talvolta tortuosi, sicuramente faticosi da percorrere  ma che ti appagano e ti rendono felice.

Loading

Lascia un commento

Devi essere registrato per lasciare un commento.