Racconti nella Rete®

25° Premio letterario Racconti nella Rete 2025/2026

Premio Racconti per Corti 2011 “Mica lo so” di Patrizia Alò

Categoria: Premio Racconti per Corti 2011

(La donna, un’avvenente cinquantenne ben tenuta, adagiata languidamente sul letto, dopo qualche trillo di suoneria, cerca a tentoni il telefonino, soffocato sul comodino fra dischetti struccanti, tonico e crema idratante e risponde, con voce impostata…)

 “Pronto? Oh sei tu..no, no non mi hai affatto disturbata. Ero sdraiata, ad occhi chiusi, non sai quanto mi sono rilassata oggi al beauty center, sauna, massaggi, prova trucco, da stamattina fino a poco fa, ora mi sento un’altra…mmmh, no, non ho da preparare la cena, figurati, pensa a tutto Anicha, la ragazza indiana e…Melissa è di sopra con le amiche che parla e parla, penso sia nervosa, sai, ma è comprensibile, sai anch’io, al suo posto…come? No, stasera non se ne parla, voglio dormire presto e poi, al limite mi guardo un po’ di Sex and City, è tanto stuzzicante, non trovi? Ma no, figurati se è per Paolo! Paolo fa il pokerino con gli amici, lui non ci rinuncia il venerdì sera, sai quant’è abitudinario lui.. Lui, tutti i mesi i suoi viaggi d’affari, tutte le domeniche la partita in tv, tutti i mercoledì la cena al circolo canottieri con i vecchi compagni di classe, così da vent’anni, non lo schiodi…E…ma che hai? Ti sento così giù, che succede? Ahhhhh Ti manco…Dici che ti manco, eddai, ci siamo visti due sere fa, abbiamo anche fatto tardi, no? Quando son tornata a casa Paolo era appena tornato dalla solita cena al circolo e io ho dovuto raccontargli quanto m’era costato consolare Linda che aveva chiuso definitivamente con il suo ultimo amante e giù a ripetergli che in fondo se l’è anche andata a cercare, a 50 anni una donna dovrebbe pensare più alla casa e ai figli piuttosto che correre la cavallina e lui…Ma dai, non metterla giù così dura, che c’entra sentirti  un fallito…Ma per cosa poi? Perché ieri sera non ce l’hai fatta per una volta? Eddai, non ti credo,  proprio tu, un trentenne al massimo della virilità, tu che ci dai dentro sempre con tutta la foga della tua gioventù, eh beato te che ce l’hai ancora…come dici? E ti ringrazio, si fa quel che si può…e dalla prima volta m’hai fatto sempre sfiorare il paradiso non una ma due, tre anche cinque volte in un paio d’ore, tu, con quel corpo scolpito,  vigoroso  e così esuberante, ma com’è possibile? Sissì, ho capito, una sventola da urlo, un corpo da spogliarellista ma neanche volgare poi, sì ho capito, te l’hanno portata i tuoi amici, era il loro regalo per la festa e…ma non ci posso credere, dai…al momento folgorante ti sono venuta in mente io…sì proprio io, donna di mezza età..oh grazie, ma quanto sei caro, davvero sono così come dici, ripetimelo ancora, addirittura! Mah, sarà merito dell’idromassaggio, forse e… no, giuro che non mi sono mai rifatta, è tutto merito di Madre Natura. No, davvero, stasera non se ne parla..voglio stare un po’ vicina a Melissa che ogni tanto dà fuori di matto e le prendono duemila dubbi e io, giù a dirle che è successo anche a me, tanto tempo fa e poi passa, poi tutto torna nella normalità e l’aspettano giorni fantastici. Dai, smettila, non insistere, vedrai che fra qualche sera sarà possibile, magari anche fra una settimana, quando Paolo andrà di nuovo al circolo e…e tu magari avrai un impegno “improvviso” di lavoro, una riunione a cui non puoi rinunciare… Sai, con quelli della ditta che fa gli attrezzi per la vostra palestra, sì proprio quelli e allora ce ne andiamo di nuovo in quell’hotel così carino, sul mare dove c’è pure l’orchestrina che suona quelle canzoni spagnole, hai presente e tu mi dicevi sempre “muy hermosa” e facevi la boccuccia a cuore, con la mano sul petto come Iglesias e io mi confondevo tutta, anche per colpa di quel vino portoghese, come si chiama, il Lancers..o il Mateus, mi sbaglio sempre…A proposito, ma io ti sento con la bocca un po’ impastata, non è che hai bevuto anche stasera…Eh no, dai, poi ti viene il mal di testa, domani sei uno straccio e..mi pare che hai un impegno importante, no? O sto dicendo una sciocchezza? E…no, te lo dico per l’ultima volta, stasera non se ne parla, non pestare i piedi come i bambini capricciosi, se ti dico no è no..e..lo sai che sono sempre io a decidere, come la prima volta, quando ti ho adocchiato lì, al bar della palestra, tu tutto abbronzato, forse di sole, forse di lampade ed eri così bello che non potevo farmiti scappare ed io che ero venuta solo per vedere se c’era Melissa e non l’ho trovata e poi mi sono fermata con te a bere qualche drink e poi..beh poi lo sai com’ finita e…dai, ora va a farti un sonnellino che ne hai bisogno e….a proposito, quasi me ne dimenticavo, domani, quando sei lì, quando è il momento non voltarti a guardarmi…Non fare come  Nico, il tipo  di   Susanna, l’altra mia figlia. Quello  che  s’è fatto prendere proprio all’ultimo dalla crisi  di nervi e ha mollato lì tutto,  dando in escandescenze e gridando che non ce la faceva proprio perché amava un’altra  e fissava in direzione mia con l’aria minacciosa e hanno dovuto portarlo via di forza…..Eh no, perché stavolta è la volta che sbotto e chiedo il risarcimento danni, perché il pranzo di nozze lo paga la famiglia della sposa e una volta va bene, ma due sono davvero troppe e…sai che ti dico, mica lo so che te lo do, il permesso di sposare domani mia figlia Melissa…..”

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2 commenti »

  1. Questa signora cinquantenne è un portento, a lei piace gestire gli uomini portandoli a fare ciò che lei decide. Poi questi maschietti fondamentalmente ingenui hanno anche dei rimorsi di coscenza come nel caso del povero Nico. E se anche il promesso sposo di Melissa non fosse capace di resistere a lungo cavalcando l’onda piacevolissima di una relazione “leggermente intima” con la suocera?
    Un racconto molto bello incentrato su una signora convinta delle proprie scelte di vita, che non si vergogna di avere molto talento nel manovrare gli altri.

  2. Una telefonata intensa dentro i suoi minuti emozionanti capaci di svelare tante sfaccettature che fanno da corollario al rapporto fuori dalla norma instauratosi fra due persone che il giorno succesivo diventeranno suocera e genero. La bellezza di questo racconto secondo me sta nel fatto che può far piacevolmente incuriosire lo spettatore, portandolo ad immaginare che gli altri protagonisti della vicenda riusciranno, prima o poi, ad accorgersi che la signora cinquantenne ben curata, li sta manovrando come marionette!
    Mica è detto che il personaggio più cinico debba passarla liscia anche la prossima volta!

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