Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2022 “Alla Fondazione Aggrada” di Chiara Pardini

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2022

– Buonasera a tutti i nostri telespettatori.

Siamo qui in diretta dalla Fondazione Aggrada, dove è appena terminato lo spettacolo di punta della stagione dal titolo La colonizzazione è davvero il peccato originale alla base dell’Europa? La Aggrada, infatti, oltre ad essere ai vertici dell’industria globale della moda ormai da più di sessant’anni, da diverso tempo dedica i suoi sforzi e le sue finanze anche alla sua Fondazione benefica che, attraverso spettacoli teatrali, retrospettive e istallazioni artistiche, porta sulla scena intellettuale romana e non solo, nuove riflessioni su temi di profonda valenza storica, sociale e ambientale.

Nonostante i numerosi detrattori – uno tra tutti il giornalista Alberto Lamanica, che ha definito il pubblico che è solito partecipare a questo genere di eventi «Radical chic con la puzza sotto il naso, la erre moscia vera o presunta e mandrie di ermellini attorno a colli ingioiellati» – lo spettacolo sembra aver avuto un successo di pubblico straordinario, alimentando un gran dibattito, al quale cercheremo di dare seguito ascoltando i commenti a caldo di chi vi ha partecipato.

Abbiamo qui con noi la Contessa Maria Stuarda Felìcita di Cassino Alta:

– Un commento dice? Una Me-va-vi-glia, non pensa anche lei? Gli spettacoli della Fondazione Aggvada sono sempve stvaovdinavi. Non Tvova? La leggerezza, pavdon, la leggevezza e allo stesso tempo la duvezza con cui hanno povtato in scena questi temi così pvofondi ma senza dubbio alcuno così avdentemnte contempovanei… Davvevo una delizia per le ovecchie… ma anche pev gli occhi eh?!? Tutti quei bei maschioni abbvonzati sul palco, così possenti e così vivili. E poi cevto, tutta la questione della colonizzazione, un ovvove che tutti noi ci povtevemo pev sempve sulle spalle. Ahhh poveve popolazioni così sfortunate.. ehm… sfovtunate dicevo. Ma non intvistiamoci tvoppo che non possiamo mica fvustavci con il silicio no? Ah ah ah.  Se savò alla manifestazione pev la Pace domani dice? Ma cevto, solo che con molta pvobabilità mi vedvà ai tavolini del bav, che con tutta quella gentaglia dei centvi sociali che ci savà, non mi sogno neanche di fevmavmi sulla piazza. Mi può chiamare un taxi, le spiace?

– Sì certo ma scusi un attimo che vediamo uscire dal teatro il Ministro della Cultura, il deputato Massimo Decimo Dedicato, speriamo di riuscire a strappargli un commento. Ministro una battuta prego…

– Nun me chieda niente dello spettacolo pe’ carità, che nun c’ho capito quasi gnente. Scherzo ovviamente ma se me fai n’artra domanda è mejo.

– Sì, allora Ministro ci può dire quanto è importante per Lei il coinvolgimento dei privati nella vita culturale del Paese

– I privati e in particolare i privati prestiggiosi come coloro i quali sono a capo della Fondazione Aggrada aiutano senza alcun artro dubbio a mantenere alta l’eccellenza di colei la quale rappresenta un fiore all’occhiello der nostro paese e senz’artro dubbio alcuno sto parlando della curtura tutta, nessuna esclusa. E approfitto di tutta questa bella gente per dire che anche per il Governo, il quale mi freggio di rappresentare nelle vesti di Ministro, c’è, è con la curtura, è con i cittadini e soprattutto con coloro i quali sono gente preziosa come i lavoratori dello spettacolo. Ed è per questo, e posso dire con senz’artro orgojo che è ‘na grande vittoria per il mio Ministero il fatto che si sta discutendo in questi giorni di un decreto da me medesimo presentato, di ben 300 mila euro a sostegno della curtura e delle categorie di cui sopra ho menzionato.

– Scusi Ministro, intendeva dire 300 milioni?

– No, ho detto bene, ma buttali via no? 300mila euro, che testimoniano tutta l’importanza che il Governo e in particolare il partito che mi onoro di rappresentare dà alla curtura. Perché senza curtura, nun c’è futuro.  Questa m’è uscita bene, mi raccomando, scrivi citazione originale e testuale de l’Onorevole Massimo Decimo Dedicato.

– Sì, Ministro, ma siamo in diretta televisiva non è un articolo.

– Ancora mejo allora. Grazie, buon lavoro e sempre Forza Roma. Daje.

– Grazie Ministro, come sempre illuminante ma adesso sentiamo altri commenti da parte di spettatori comuni che tanto comuni non sono, dato che il costo dei biglietti partiva da un’offerta minima di 500 Euro. Ma si sa, per apparire nella lista dei benefattori questo e altro. Lei, per esempio, come ha trovato lo spettacolo?

– Geniale, io l’ho trovato assolutamente geniale. Affrontare il senso pienamente mistificato dell’essenza del quesito sostanziale ancorché endemico io l’ho trovato ge-nia-le. E poi quel climax di emozioni e sensazioni che portavano su su su e poi giù giù giù fino a toccare viscere sensoriali extracorporee assolutamente decadenti. Lo ha capito sì, il gioco del regista? Non vedere l’Europa in quanto Europa ma L’Europa in quanto rappresentata da un ammasso sistemico di tubi trasversali tagliati da una corda di iuta sorretta da una suora laica che vola sulle teste di due capotreni. Geniale no? Così come geniale è stata l’idea di far parlare del problema senza affrontare direttamente il problema ma solo attraverso delle interpretazioni pindariche del soggetto estraneo ad esso, coadiuvato da un istinto non inconscio bensì taumaturgo dell’oggetto complementare. Geniale davvero e complimenti ancora una volta alla Fondazione Aggrada. Una pioniera in questo senso.

– E geniale, sembra essere la parola che più serpeggia tra il pubblico che affolla l’esclusivo foyer. Ma ci sembra ora di sentire arrivare da fuori delle urla, urla di protesta, non si capisce se per l’argomento dello spettacolo o se per le pellicce che effettivamente affollano la sala. Ecco abbiamo avvicinato una ragazza che fa parte di questa movimentazione che sembra aver a capo quello che sugli striscioni leggiamo essere denominato come Comitato Onorario Nazionale Teste Rosse Omonime.

– Noi siamo C.O.N.T.R.O.

– Contro cosa?

– Contro.

– Contro la spettacolarizzazione e lo sfruttamento economico di una piaga storica e dolorosa come la colonizzazione?

– Sì, esatto. Contro la spettacolarizzazione e lo sfruttamento economico di una piaga storica e dolorosa come la colonizzazione.

– Ah, pensavo contro le pellicce.

– Sì, contro le pellicce.

– Vedo che alcuni suoi colleghi se la stanno prendendo con i tassisti sulla piazzola. Siete forse contro la posizione anti-liberalizzazione delle licenze espressa dalle sigle sindacali che rappresentano i tassisti romani?

– Sì, contro la posizione anti-liberalizzazione delle licenze espressa dalle sigle sindacali che rappresentano i tassisti romani.

– Beeenissimo, come sempre la Fondazione Aggrada colpisce, divide e fa parlare di sé. E il suo modo di approcciare la cultura così come la moda può piacere o non piacere ma sicuramente riesce a parlare mille linguaggi diversi, alcuni dei quali sinceramente incomprensibili.
Ma non è forse questo uno degli obiettivi dell’Arte? E con questo intrigante quesito, da Gino Ballini, in diretta dalla Fondazione Aggrada, è tutto. A voi la linea.

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1 commento »

  1. Veramente divertente, ma anche troppo vero! Bravissima.

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