Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti nella Rete 2022 “Caro Uomo Nero” di Cinzia Bambini

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2022

Caro “Uomo Nero”, sai che non le fai più paura. La tua immagine così oscura, racchiusa in quel vestito nero corvino, celato in una lunga tunica, incappucciato e idealizzato solo per far paura quando meno te lo aspetti, non la spaventa più. Tu forse sorridevi, quando i genitori spesso, per far stare buoni i figli ti idealizzavano dicendo: – ”Fai il bravo che altrimenti arriva l’Uomo Nero!!!” – creando in loro, sin da piccoli, timore. Iniziano a guardare sotto al letto, nell’armadio, dietro le tende, ovunque la loro fantasia da bambino possa portarli ad immaginarti, cercandoti come fossero smarriti. Poi, crescendo, comprendono che non esisti. Sei solo un’ombra oscura nella realtà. Spesso, sono le persone a dimostrarsi quei “mostri” e non Tu. Sei solo l’immagine fantasiosa dei più piccoli. Caro “Uomo Nero”, tu sai cosa spaventa nella realtà vero??? La parola Uomo (che non sei tu). Piccola parola, ma di un immenso significato.

Grandi Uomini vuol dire esserlo dentro l’anima, nel cuore, nella propria dignità e umiltà. Oggi conta solo apparire. Circondati da uomini egoisti e superficiali, che spesso considerano le persone oggetti, usa e getta. Guardano a ciò che hai e non a quello che sei. Il cuore senza amore o bontà per nessuno, solo un organo che batte con la stessa freddezza che emana il ghiaccio in una gelida notte invernale. Uomini reali e oscuri, molto più di te sai, solcano cicatrici così profonde che lasciano segni lunghi una vita. I Piccoli, quando si affidano alle sue braccia, arriva ad abusare di loro e silenziosi non comprendono, pensano sia normale, anche se finiscono sempre per piangere e provare dentro grande sofferenza, nel fisico e nel cuore di bambini. Colui che dovrebbe proteggerli, è colui che li uccide dentro, per tutta la vita. Caro “Uomo Nero”, se fosse possibile immaginare tutto come nebbia, in una gelida mattina d’inverno, che il sole lentamente la dissolve per far brillare i suoi raggi avvolgenti e caldi. Ci sono compagni di “vita”, che pretendono al proprio fianco una donna chinata ai loro piedi, quasi strisciante, ad occhi bassi, timorosa ad ogni ordine imposto. Le immagini con le mani sempre alzate, pronte a “difendersi” da urla, schiaffi, percosse e lividi. Un dolore immenso che le lacera. Donne succubi fino ad annullarsi completamente, riconosciute come loro unica proprietà, a talvolta purtroppo uccise brutalmente o rese quasi in fin di vita. Sono mani sporche le loro. Definirli “Uomini Neri” sarebbe come insultarti lo so. Se pensi, alle violenze che susseguono, come una giostra che ruota voracemente, sempre più spesso e senza sosta. Paura di camminare per strada, prendere un treno o muoversi da sole perché impaurite, indifese di fronte a qualsiasi tipo di aggressione, schiave di non poter essere serene di passeggiare per strada con il sorriso o di vestirsi come vogliono. Ci sono finti uomini sai, che puntano la preda, chi per un attimo o per più tempo, pensando che sia una “cosa” loro, pur non avendola in alcun modo. Le molestano, minacciano e inermi, chiuse tra le sbarre di una prigione di cui non hanno le chiavi, pensano che gridare sia la loro unica speranza, anche se non esce loro, nè voce e nè fiato, soffocate dentro questa prigione.

Secondo te, com’è possibile che Dio abbia creato un essere tanto miserabile, portandolo ad essere agli occhi delle Donne uno scarafaggio della società, un insulso essere meritevole di niente, solo di una lunga condanna e spesso una non vita ???!!! Se riesci solo ad immaginare queste parole e “sentirle” sulla pelle, anche tu, che sei una “favola” genuina, che non provoca dolore, vengono i brividi. Pensale con le braccia strette a sé, cercando rifugio all’interno di quella bolla di sapone dove niente può arrivare, ma solo proteggerle. La Donna è madre, è colei che li mette al mondo e porta dentro sé per 9 mesi, permettendo loro di esistere. Il primo sorriso che vedono, il primo abbraccio che ricevono è dato da una donna, oltre al loro amore incondizionato. Un abbraccio forte e dal cuore a tutte le Donne che hanno segni dentro e fuori causati da violenze, che trovano la forza di reagire, raggiungere la propria luce di salvezza e lasciare quel tunnel nero e gelido da cui sono da tempo imprigionate e da esso “morte”. Il Rispetto è fondamentale, regola di vita. LE DONNE NON SI TOCCANO in nessun modo, se non per dar loro una carezza e farle sentire Donne in ogni loro sfumatura. Caro “Uomo Nero” tu non ci fai paura, tu svanisci con l’innocenza dei bambini e crescendo lasci un sorriso pensando alla tua inesistenza. Loro invece esistono, si chiamano Donne, meritano una vita, che sappia d’amore e di rispetto.

Loading

Lascia un commento

Devi essere registrato per lasciare un commento.