Racconti nella Rete®

25° Premio letterario Racconti nella Rete 2025/2026

Premio Racconti nella Rete 2022 “La strategia imperfetta” di Giacomo Gasperetti

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2022

Lui si ferma a due metri da me. Devo colpirlo subito con forza e utilizzare tutta l’energia, ogni perdita di tempo potrà solo favorirlo. Spalanco le braccia. – Signor Bukowski lei è in ritardo.

– E tu mio caro generale sei un rompicoglioni.

Mentecatto insolente. Com’è possibile che qualcuno abbia messo la mia opera e questo cialtrone sullo stesso piano? Con il palmo della mano premo sulla bottiglia nascosta sotto la tunica. Questo mastodontico errore durerà ancora poco. – Signor Bukowski l’avverto che non sono incline ad assecondare questo suo linguaggio oltraggioso. La prego di rivolgersi a me come maggior generale von Clausewitz.

– D’accordo. Mi fa impazzire la tua erre generale. È così rigida che sembra tu abbia una cazzo di mitragliatrice nella bocca.

Lo farei frustare e poi bastonare sui genitali come una bestia da sterilizzare. Do le spalle alla foresta oscura e mi volto verso il colle che conduce alla porta dell’Inferno. La luce che arriva da dietro la cima mi scalda il viso, non cederò alla collera. – Signor Bukowski quest’oggi, nel millesimo anniversario del viaggio di Dante Alighieri, noi due avremo l’onore di guidare lo scrittore Yasuyuki Hio a ripercorrerne i passi.

– L’onore di fare da guide turistiche a Mr. Vampiretto.

Non mi aspettavo che questo grezzo intellettuale fosse così sciocco da ignorare il potenziale di questo viaggio. Ne parleranno per mille anni e lui non riesce neanche a scalfire la superficie dei propri pregiudizi. – Signor Bukowski, dopo Enea, San Pietro e Dante Alighieri, Yasuyuki Hio sarà la quarta persona ad entrare nell’aldilà ancora in vita. Questo è un incarico di assoluto prestigio che ci darà la possibilità di contribuire ad un lascito millenario.

– Hai paura che faccia un casino con comecazzosichiama Hio vero?

– Non mi aspetto alcunché da lei signor Bukowski. Se non che usi il buonsenso.

– Il mio buonsenso non capisce perché io non stia bruciando in qualche girone dell’Inferno al momento. Ma forse sarebbe meglio finire lì a farmi inculare a sangue piuttosto che essere d’ispirazione a uno che scrive romanzi rosa sui vampiri.

È intollerabile essere vestito come questo babbeo. È un insulto ad ogni pensatore che la tunica di seta e la corona d’alloro indossate da Virgilio ora infagottino questo tozzo maiale. Sfioro la bottiglia nascosta, cadrà nella mia trappola senza capire nulla. – Signor Bukowski non sta a noi giudicare il merito dell’autore che è stato selezionato.

– Vampiri generale! Dopo Dante noi due stronzi dobbiamo portare a passeggio per l’Inferno un coglione che scrive libri sui vampiri? È questa la cazzo di eredità millenaria che desideri?

Il caprone non coglie il punto. Le sue indegne buffonate letterarie smetteranno presto di essere accostate al mio genio. Non si mescola l’arte della guerra con storielle su prostitute e ubriaconi. – Signor Bukowski, non sta a noi giudicare. Ora ci viene solo richiesto di essere pragmatici.

– Vai a farti fottere generale. Ho ancora un briciolo di dignità io. Vedrò di mordicchiare sul collo Mr. Vampiretto appena sbuca dalla foresta.

Il suo sorriso ebete sottolinea l’inconsapevole sconfitta. – Signor Bukowski ormai da tempo nutro poche speranze riguardo la sua collaborazione e mi rammarico che anche ora lei non scorga la grande opportunità che l’incarico ci offre. Per sua fortuna ho seguito la mia indole strategica e pianificato un accordo che soddisferà entrambi.

– Impossibile vecchio mio. Sono inamovibile su questa merda di vampiri.

Che sbraiti pure il povero sciocco, è un maiale legato allo spiedo che ringhia contro il fuoco. Infilo la mano destra nella tunica e tiro fuori la bottiglia. Ho la sua istantanea attenzione. È ora di colpire con forza. – L’accordo è questo signor Bukowski, se lei si impegna a mantenere un comportamento rispettoso verso il signor Hio, questa bottiglia sarà sua.

– Porca puttana generale.

– Signor Bukowski questo è puro whiskey scozzese invecchiato in Purgatorio centocinquant’anni. Una vera rarità.

– Ok generale. Niente morsetti allo stronzetto vivente. Ma non cambio idea su quei cazzo di vampiri.

Lo sapevo, l’alcolista decerebrato è battuto.

Ubriaco e sdraiato a terra tra i cespugli è ancora più irritante. Il buffone puzza di urina e non smette di blaterare. Possibile che dopo trecentosei anni di astinenza possa bere quasi un’intera bottiglia prima di svenire? Tra quanto potrò abbandonarlo incosciente?

– Mi segui generale? Arrivo a casa di questo scultore. Il chiaro tipo che emana vibrazioni negative. Ma avevo bisogno d’erba e sai com’è. Comunque arrivo in questa villa di notte, entro dal retro e mi ritrovo immerso in un giardino. Con la luna che illumina una schiera di enormi statue in cemento. Quattro o cinque metri buoni! Dappertutto fiche, tette, culi e cazzi giganteschi.

Lo farei decorticare partendo dalle piante dei piedi.

– Insomma preso male dall’erba spingo a terra una di queste statue che si rompe. Mi sentivo come un killer. Poi arriva lo scultore e dice di fregarmene. Passiamo la notte in casa sua a bere e fumare. Ricordo solo che il sole era alto mentre tornavo a casa mia. Equilibrio psicofisico pesantemente deturpato! Vuoto totale sul tragitto in macchina. Parcheggio e via dicendo… Ma sono vivo! E intero! Arrivo alla porta e mentre cerco le chiavi mi accorgo che ho un gigantesco cazzo di cemento in tasca. Ahahahah.

Farei strappare strisce di pelle sottili, dalle caviglie fino all’inguine. Un lavoro lento e meticoloso, per non fargli perdere i sensi prima del dovuto.

– Cioè quell’affare sarà stato lungo almeno mezzo metro generale! Allora decido di infilarlo nella busta delle lettere della padrona di casa, ma ne avanzava fuori un bel pezzo, piegato e immortale, e incoronato da un enorme cappella, lasciata alla discrezione del postino.

Dormi indegno caprone e metti fine a questo enorme malinteso, sarò solo io la guida di Yasuyuki Hio. Nulla potrà costringermi a lasciare la mia opera imperfetta una seconda volta.

I latrati delle belve spingono Yasuyuki Hio a scendere dal colle e tornare verso la foresta oscura. È ora. Scivolo a lato del tronco che mi ripara e gli vado di fronte. Il terrore provocato dalle fauci delle tre fiere influenza i suoi lineamenti asiatici. È poco più che un ragazzino. Non dice nulla. Cosa sta guardando? Mi volto verso la foresta e Bukowski è lì aggrappato ad un albero. Maledetto ubriacone, come puoi essere ancora cosciente? Appoggio una mano sulla spalla di Yasuyuki Hio. Bukowski si stende a terra e carponi tenta di risalire il colle. I suoi gemiti assomigliano ai lamenti di un animale morente. Muori bestia infelice e lascia che due veri intellettuali compiano il viaggio. Serro la stretta intorno alla clavicola del vivente. Le tre fiere mi passano accanto e si lanciano su Bukowski per sbranarlo. Finitelo ora mostri infernali, cosicché io possa rendere immortale questo momento nel libro che verrà letto per i prossimi mille anni. Faccio un passo avanti e Bukowski scatta tra la lonza e il leone. Mi è addosso e cado a terra. Lui afferra alle spalle Yasuyuki Hio, il suo scudo contro le tre fiere rabbiose.

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