Racconti nella Rete®

25° Premio letterario Racconti nella Rete 2025/2026

Premio Racconti nella Rete 2022 “Iffrancesi” di Lucia Marsili

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2022

” Iffrancesi”
-“Ma quando ci vai a casa tua?”-
Questa è la frase che mia madre, la Nila,ultranovantenne, ripeteva a chiunque avesse il buon garbo di farle visita,sia che fossero figli,nipoti,parenti in genere,amici o semplici estranei capitati in casa per qualche motivo.
La mamma viveva con una giovane straniera che l’accudiva amorevolmente da quando il “pappa’ ” aveva concluso il suo cammino terreno; tutti gli altri erano considerati un di più poco gradito.
Mi sono chiesta parecchie volte il perché di questa insofferenza per chi bussava alla sua porta e,finalmente, mi sono data una risposta.
Quand’ero bimbetta,e son passati tanti anni,mio padre Gerio, nonostante fosse una persona molto stimata per il suo estro e la sua onestà , si atteggiava in famiglia a “padre-padrone “; non ammetteva controparti : quello che decideva lui era legge, per mia madre soprattutto! Così succedeva che nei giorni in cui s’imbatteva in qualche “disgraziato”(o barbone,o ubriaco,o anche un qualsiasi conoscente in difficoltà ) lui,la sera,ci spediva tutti a letto presto e dopo averci messo in sicurezza nelle due camere,una per i tre maschi e una per le quattro femmine, rinchiudendoci a chiave e con il “vaso”sotto il letto per eventuali urgenze, accoglieva in cucina o nell’antibagno l’ospite di turno,rifocillandolo e fornendogli un giaciglio per la notte.Tutto ciò era mal tollerato dalla mamma che era, per natura , molto gelosa delle sue cose ed inoltre aveva già troppe persone da accudire…però “ingollava il rospo”e sopportava quasi in silenzio.
Nonostante la sua pazienza,questo precario equilibrio veniva ogni tanto seriamente minacciato dall’arrivo dei parenti francesi :-Iffrancesi-come li appellava lei con un certo sdegno. Quando questi comunicavano con una missiva la loro intenzione di fare vacanze italiane , in casa scoppiava il finimondo!
Di solito loro si spostavano in quattro : due attempati genitori e due figli,maschio e femmina,più grandi di noi; ogni tanto però arrivava con loro la “tante”Lily ,zia non meglio identificata,vecchia signora molto profumata e ingioiellata,servita e riverita come una nobildonna e che, tanto nel fisico che nello spirito,era l’esatto contrario di mia madre.Ogni volta dunque che si annunciavano,iniziavano “che nous”i trasferimenti verso i letti liberi dei vari parenti;sia perché i nostri non sarebbero bastati sia perché la nostra vivacità avrebbe creato disturbo ai vacanzieri. L’unica “vedetta” rimaneva lei,la Nila che,benché variassero gli utenti,era costretta a proseguire nel suo servizio permanente.
Per noi ragazzi cambiare momentaneamente alloggio e genitori era una vera pacchia: si respirava aria di libertà e di festa ma, per la povera donna,iniziava il supplizio….
Gerio faceva le cose in grande: si piazzava in cucina e preparava per gli ospiti sontuose colazioni e cene luculliane mentre il conto alla bottega delle “Pianorine”(l’alimentari) lievitava paurosamente di pari passo con l’angoscia della mamma che prevedeva, in un futuro non molto lontano,sacrifici e salti mortali per far riquadrare il già compromesso bilancio.
“Iffrancesi” arrivavano con una grossa automobile nera dove, ogni tanto,si degnavano di ospitarci a turno durante una delle quotidiane gite a Lucca,Pisa,Firenze,Siena…;noi li seguivamo volentieri meravigliandoci nello scoprire la bellezza di città che conoscevamo solo di nome…
Trascorsa qualche settimana finalmente gli stranieri si apprestavano a rientrare nella loro patria,non prima di averci propinato un’infinità di profumati e appiccicosi baci a cui , non essendoci abituati,ci saremmo volentieri sottratti (che sofferenza!).
Dopo qualche mese dalla loro dipartenza , puntualmente,tanto per non farsi dimenticare e per ringraziamento, ci spedivano,sempre tramite posta, quello che la mamma chiamava con disprezzo “il pacco”:una specie di scatolone incerottato che il postino ci lasciava giù in loggia e che lei ci proibiva di portare su in casa perché ne intuiva,più o meno ,il contenuto: vecchie maglie,vecchi vestiti,cianfrusaglie varie e buffi cappellini,ogni tanto anche una busta contenente pochi franchi francesi,scambiati in banca con un certo imbarazzo data l’esiguità della cifra.

  • MA QUANDO CI VAI A CASA TUA?-…..Va bene mamma,avevi ragione tu!

Loading

2 commenti »

  1. Lucia, ho davvero assaporato il tuo racconto. Nila, Cerio e loro invadenti parenti sono proprio protagonisti di commedia e magari uno potrebbe estrane l’argomento di una commedia comica. Per quanto riguarda “Iffrancesi”, a meno che Cerio non fosse francese, ho immaginato che stesse un italiano, un parente di Cerio, esiliato in Francia per campare. Sembra tuttavia un pò altezzoso secondo me. Si sarebbe sposato lì, forse con una francese. si sarebbe arrichito, abbastanza per comprare machine e godere delle vacanze a buon preso a casa del buon Cerio. Grazie, Jose

  2. Divertente questo racconto nella descrizione dell’invasione dei parenti francesi che si autoinvitavano per le vacanze. E del fastidio provato dalla povera donna di casa, che tuttora ne risente. Complimenti

Lascia un commento

Devi essere registrato per lasciare un commento.