Racconti nella Rete®

25° Premio letterario Racconti nella Rete 2025/2026

Premio Racconti nella Rete 2016 “Un ovetto in meno, un sorriso in più!” di Elisa Schiavina (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2016

Tommy mangiava quattro ovetti di cioccolato al giorno, che la sua mamma gli comprava a inizio settimana.

Ogni volta trovava una sorpresa, qualche volta ne aveva già una identica.

Quindi scartava l’ovetto con stupore, sempre, e poi costruiva il giochino nuovo lucente, guardando le istruzioni.

Poi andava a sistemarlo su una mensola alta in camera sua insieme a tutti gli altri.

Così, faceva già da un anno, e la mamma toglieva la polvere dai suoi giochini dell’ovetto senza mai sollevarli.

Capitava a Tommy di invitare qualche compagno di scuola ad ammirare la sua collezione, ma non capitava mai che lui volesse scambiare qualcuno dei suoi giochini che possedeva identici con qualcuno dei giochini dei compagni, e nemmeno che volesse regalare un ovetto a uno di loro, anche se aveva sentito dire dalla sua mamma che due amichetti erano meno fortunati di lui, e lui aveva subito capito che significava che erano poveri.

Tommy però diventava triste, la sera, quando tutti se ne andavano e non se ne andavano allegri, anzi , mostravano i visi paffuti al contempo allungati e sembrava che non avessero voglia di tornare a giocare a casa sua.

Pensava : “ciccione come sono, nessuno vuole fare davvero amicizia con me”

Ma i suoi compagni, di ritorno, pensavano non al aspetto, ma alla sua poca generosità.

Uno di loro sognava tanto un ovetto originale da mangiare per merenda, con una sorpresa vera da costruire, ma non lo riceveva quasi mai da sua mamma, forse due o tre volte all’anno, solo nelle occasioni speciali.

Un giorno, un nuovo compagno di classe si aggiunse a tutti gli altri, si chiamava Alberto ed era cicciotto almeno quanto Tommy.

Allora Tommy pensava che avrebbe forse fatto amicizia con Alberto, perché sarebbero rimasti in due ad essere esclusi dai compagni a causa del loro peso.

Ma dopo qualche tempo, vedeva che tutti giocavano con Alberto, andavano a trovarlo spesso a casa e al parco giochi insieme a lui.

Un giorno Tommy accettò l’invito di Alberto, e una volta arrivato a casa sua si trovò accolto e felice, e dopo aver giocato poté mangiare la merenda insieme a lui, da lui offerta, e anche se subito non volle accettarla, poi la gustò con piacere.

Il campanello di casa di Alberto,dopo poco iniziò a suonare, ed arrivarono gli altri compagni di classe, e Tommy rimase stupito da quante cose buone vennero offerte anche a loro.

Allora pensò subito che Alberto fosse ricchissimo, e provò un po’ di gelosia. Diventò verde e poi rosso di vergogna.

Si guardò intorno, e vide che la casa era povera e notò che non c’era il papà.

-Albi dov’e il tuo papà?

-il mio papà non è qui con noi.

Tommy si sentì molto triste dopo questa scoperta, e pensò a come potesse giocare e ridere Alberto e dare le sue poche cose agli altri .

-Tommy, io però sto facendo come mi ha insegnato il mio papà per essere felice, sto con tanti amici e divido tutto con loro, perché è bello condividere i giochi e le cose buone, infatti non sono mai solo e mi passa subito la tristezza.

Così Tommy, dopo quelle parole, capì che non importava a nessuno del suo essere cicciotto, ma del suo comportamento egoista, e imparò piano piano ad essere generoso.

Ora mangiava un ovetto di cioccolato soltanto e nemmeno tutti i giorni, perché gli altri era ben felice di prepararli per i suoi amici…era rimasto cicciottello, ma adesso aveva Alberto come miglior amico, e scoprì che quasi tutti i suoi compagni si scambiavano le merende e qualche gioco, perché iniziarono a farlo anche con lui.

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