Premio Racconti nella Rete 2016 “Titleist 1” di Luisa M.C. Sala
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2016“Pronta.”
“Sì.”
Ilaria , con le scarpe ben piantate nel prato, dondola impercettibilmente le anche come per assettare tutto il corpo. Ondeggiano pure i suoi capelli, mmmmmmmh, che rabbia quando la guardo…
la pallina Titleist 1 è perfettamente sistemata dopo un semi giro verso destra, uno verso sinistra ed il terzo ancora verso destra; accordati in una sequenza di pochi secondi, quattro polpastrelli della sua mano sinistra scivolano all’indietro e all’insù, sfiorando la superficie della pallina che rimane immobile nello spazio limite prestabilito.
Ilaria, in piedi, collo teso, sguardo alto, con non chalance, umidifica l’indice destro direttamente in bocca, esponendolo poi ad altezza libera nel vuoto. Si direbbe un metodo antiquato, poco elegante ma efficace per stabilire provenienza e consistenza dell’aria, con lo scopo di maneggiare la mazza, la concentrazione e la potenza in modo impeccabile. Ah, nel frattempo i suoi capelli hanno smesso di ondeggiare.
“Fosse qualcun altro a mettersi il dito in bocca e non lei, scoppierebbe uno scandalo” dico a voce alta, anzi squillante e continuo “un giorno, mi dirai come riesci a fare ciò che vuoi senza che nessuno ti critichi”.
“Ne sei sicura?” replica Ilaria.
“Di cosa” rimbalzo io che vorrei avere in mano una pallina da tennis e trovarmi su un bel corposo campo di terra rossa e non su questo prato da golf. Non ho nulla di personale contro il golf, ma oggi, oggi proprio non è aria.
“Ne parliamo più tardi.”
“Prevedibile.”
“Cosa?”
“Che avresti concluso in questo modo.”
Ci guardiamo fisse nelle pupille. io, nelle sue, vedo due labirinti asimmetrici che si dilatano e contraggono , ognuno in tempi diversi e che potrebbero ipnotizzarmi. Non ci casco però, tolgo lo sguardo e mi piego per raccogliere una pallina che poco prima non avevo nemmeno notato.
Ilaria, senza muovere le labbra, recita un mantra. Occupa il minimo indispensabile del tempo necessario per decidere il momento di collisione ottimale fra mazza e pallina, dove la mazza si blocca e la pallina decolla.
Il mantra è segreto. Il calcolo fisico fra velocità di accelerazione è qualcosa d’altro è fattibile, ma chi ha voglia di calcolare.
Ilaria è pragmatica, lucida ma nell’essenza è superstiziosa, ossessiva. Ilaria maneggia con cura sfrontata lo stralunato concetto che il pragmatismo ripaga sempre. Non so come: con lei funziona, sembra che il mondo sia d’accordo con lei, qualsiasi cosa faccia.
C’è un senso?
Nessuno sa cosa passa per la testa di Ilaria. Se pensate che in tempi internettiani lei se ne va in biblioteca perché trova seducente aprire tomi dimenticati ; ho detto tutto.
Come faccio a saperlo?
Semplice , l’ho seguita.
Chi sono io?
Sono sua sorella Serena.
Ditemi che sono folle di gelosia, che sono paranoica ed anche antipatica e che oggi sono sul prato per tenerla d’occhio.
Ebbene sì, e credo anche che siamo l’ una testa e l’altra croce della stessa medaglia e lanciandoci in aria, a lei tocca sempre l’esito migliore.
Ho sentito bene?: “Gelosa io?”
“Noo”, o “si “. Non lo so.
Sarà un avatar ed io un comune mortale, ma se dovesse risultare che io sono l’avatar?Buff! Brutti pensieri questi.
“Ahi!”, qualcosa mi ha colpito in pieno la testa. Mi guardo intorno.
Una pallina. La raccolgo, leggo : TITLEIST 3.
Non ne posso più. Da dove arriva….Ed è a questo punto che sento urlare Ilaria con toni striduli: “Odio le titleist, mi serve una Callaway, una .Callaway.
Guardo Ilaria. Ahahah! I suoi capelli sono spettinati. Le sta bene.
Prendo una monetina dalla tasca dei pantaloni. La lancio in aria. Scende. Seguendo la sua traiettoria perfetta la faccio cadere nel mio palmo sinistro. Guardo. “Testa”: vuol dire che lascio Ilaria a dimenarsi con le sue follie. Ho dato ora questo significato a “testa”: mi sento davvero antipatica.
Me ne vado. Un flash mi attraversa il cervello: È più folle lei oppure io?!
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Stile originale, soggetto pure. Ho trovato qualche lacuna nella punteggiatura e manca una vera e propria storia. In bocca al lupo.
Grazie Costantino per il prezioso commento. Hai ragione riguardo la punteggiatura del testo: litigo spesso con la tastiera , la concentrazione prende la tangente, la forma ne risente…
Interessante palleggio su campo da golf. Originale con brio.
Grazie Marzia, mi fa piacere che tu l’abbia letto… Dei tre è il mio preferito… pensa che quasi contemporaneamente stavo leggendo il tuo corto ma il commento te lo lascio nel quadratino adeguato. Grazie ancora
A partire dal titolo, per me che ignoravo completamente il mondo del golf, è stata una scoperta. Grazie Luisa!
Ti invito a leggere il mio racconto.
Grazie Barbara. Ho tentato di intrecciare situazioni e sentimenti spesso difficili da accettare perché antipatici a pelle , come la gelosia, certi sport e i tic. L’ impasto mi ha portato ad osare.
La gelosia tra sorelle è un tema molto intrigante e in più lo inserisci in un contesto di competizione sportiva…Mi aspettavo un po’ più ” scintille”, e invece niente, solo i pensieri astiosi di Serena… poi la frase conclusiva non l’ho proprio capita…
Grazie Patrizia per aver letto i due testi. Beh in zona Croisette ho vissuto parecchio tempo e le ho reso un poco d’onore! ……in Titleist1 mi sono divertita ad aprire una finestra su uno scorcio pizzicante… Dovessi trasformalo in racconto corposo, sicuramente farei tesoro dei tuoi commenti più che appropriati.