Premio Racconti nella Rete 2016 “Una domenica mattina il Niente” di Giusy Vanni
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2016Si svegliò quella mattina come tutte le mattine. Buttò fuori le gambe dal letto, ad occhi socchiusi si diresse verso il bagno quasi di corsa. Pisciona!, L’aveva ribattezzata suo nonno, e quel nomignolo quella mattina le si addiceva proprio, sarà colpa di tutto quel cocomero e pane con cui ho cenato ieri sera, pensò. Quel pensiero per un attimo la riportò bambina, quando la nonna faceva il pane, poi chiamava lei e sua cugina e diceva loro, “Bimbe è ora di merenda, questo è il pane , il companatico è nei campi.” Che belli quei momenti, prendevano il pane caldo spezzato con le mani, litigando per accaparrarsi il pezzetto “baciato”, quello dove un pane aveva toccato l’altro durante la cottura, perché secondo loro era il più buono, e via di corsa nei campi a cercare frutta. Una volta erano ciliegie, un’altra uva, un’ altra ancora cocomero e cosi via a seconda della stagione. Che bello quando si ricordava i momenti dell’infanzia al podere dei nonni. Tornò in camera per ributtarsi un po’ sul letto, in fondo era domenica e non lavorava, poteva concedersi ancora un po’ di coccole tra quelle lenzuola tutte gialle. Le sembrava di dormire in un campo di girasoli quando ci si stendeva sopra. Non guardò nemmeno la sveglia, dalla fessura degli impostoni filtrava un po’ di tenue luce, non è ancora alto il sole, pensò, torno a letto e chi se ne frega. Si buttò pancia sotto, braccia aperte, gambe mezze di fuori, che bello, si disse, la libertà di abitare da sola, camminare in mutande per casa, fregarsene della polvere, decidere di starsene lì, a mò di aeroplano che plana su distese di girasoli. Libera come una libellula, pensando al niente o al tutto. Perché il suo pensiero era rivolto a quell’attimo passato nella sua vita, come un arcobaleno e le aveva riempito l’anima di tante cose belle. Era un niente e conteneva il tutto. Un’invasione di emozioni e sensazioni che la rendevano viva come non mai . Poi di colpo ogni pensiero si fermò, come se d’improvviso un’entità sconosciuta avesse persino fermato il battito del suo cuore. Non era possibile! Non era vero! Cosa le stava succedendo? Non conosceva quella sensazione, oh mio Dio, non è possibile!, pensò. Si girò di scatto, si mise seduta, iniziò a toccarsi le gambe, niente. Le braccia, niente. Girò il collo, portò la mano destra sul lato sinistro del collo, niente. Si portò la mano alla bocca semi aperta, mentre una quasi lacrima iniziava a riempirle gli occhi. Girava lo sguardo qua e la nella camera, quasi smarrita nella meraviglia della sua scoperta. Niente! …come era possibile? … Un balzò giù dal letto, era davanti allo specchio. I suoi occhi, oh i suoi occhi, l’unica cosa che amava del suo corpo. Quella piccola cosa di lei che tutti amavano, che l’avevano fatta trovare dall’amore. E sotto gli occhi? guardò meglio, niente! … Oh accipicchiolina, ma era mai possibile? Accadeva in quella domenica mattina di inizio Agosto, dalla quale non si aspettava niente, che sarebbe stata come le altre. Un caffè, una sigaretta, un giretto su facebook, i panni da stendere, la voglia di andare al mare che le sarebbe passata appena il sole caldo avesse fatto capolino. Una telefonata a qualcuno tanto per sgranchire la lingua. Mille progetti che poi avrebbe finito per non realizzare assorta come era dalla pace della sua casa immersa tra gli ulivi, dove di sicuro avrebbe finito per restare tutto il giorno. Scese le scale per andare in salotto, non sentiva niente. Ma proprio niente! Si sedette sul divano, quell’ emozione non poteva essere vissuta in piedi. E adesso? Come gridarlo? Guardò il pc di fronte a lei. Quell’ oggetto che da un po’ le faceva compagnia. Sembrava la chiamasse, che le dicesse “ Dillo a me”. Si, aveva deciso. Lo avrebbe gridato così … scrivendolo…Aprì word e su quella pagina bianca iniziò a scrivere mentre piangeva. “Si svegliò quella mattina ma non come tutte le mattine, quella mattina non sentiva NIENTE”. Nessun dolore ai muscoli delle gambe e delle braccia, nessun dolore al collo, nessuna scossa ai piedi. Nessuna occhiaia, nessun gonfiore sotto i suoi amati occhi, niente di niente. Non conosceva quella sensazione, da millenni ormai il suo corpo era sempre indolenzito, dolorante, stanco, piangente. In lei e con lei, da anni, senza lasciarla mai sola, come uno zaino attaccato nel di dentro, come un edera avvinghiata alle sue viscere, come un grido afono nell’immensità del deserto, conviveva “sua sorella” … la Sindrome Fibromialgica. In quella domenica mattina , in cui lo stupore di non sentire alcun dolore nel suo corpo , la potrò a viaggiare nella consapevolezza che il tutto forse era possibile , bhe ..in quella mattina capì che …”sua sorella” non era invincibile , da quella mattina dove il “Niente” era un dolcissimo compagno ….capì che se avesse lottato nei meandri del suo inconscio , se avesse seguito le linee dei medici e del richiamo della vita … ce l’avrebbe fatta. Non l’avrebbe certo sconfitta ma se provava a capirla …forse non sarebbe stato impossibile conviverci . Adorava quel Niente che le invadeva i nervi, i muscoli, le congiunture. Era un compagno sconosciuto tanto misterioso e per questo degno di essere capito, approfondito,…accolto … avrebbe fatto così …avrebbe inseguito il Niente … perché il Niente per lei …era il Tutto …
Giusy Vanni
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E’ una storia molto toccante, di sofferenza ma anche di speranza.Bella
Grazie a chi mi ha letto ..ha chi condiviso questo racconto su facebook , al grande abbraccio d’affetto ….la scrittura mi ha sempre regalato molto …adoro la magia dell’inchiostro , non si cura di chi sei ne dove andrà ….viaggia dalle vene nell’infinito …solo per regalare emozioni …viaggia e rimanda indietro cose belle ….la magia …non ha mai fine ..grazie <3
bhe …scrivo sempre di getto ..poi rileggo e mi accorgo degli errori …ho scritto qui sopra …. HA CHI …con l’H …. che dire …. vogliamo passarla come licenza poetica????? Distrazione da vecchiaia ???? …in ogni caso ..mi scuso con chi legge ….grazie ….
Ed io, in questa domenica, ti dico brava! Ma non un ‘b r a v a’ pieno di niente, ma un brava pieno di tutto.
Ho trovato semplicità ed essenzialità in questo racconto, non soltanto nella forma ma soprattutto nei sentimenti.
Ti porta dentro le sensazioni quasi senza accorgersene,coinvolgente.
La storia c’è. Bella l’idea del “Niente” come novità felice. Non mi piace la forma. Non condivido la scelta di ricominciare da capo la narrazione con l’espediente del documento WORD. Troppi puntini di sospensione in tutto il racconto. Io ne riscriverei da capo una buona metà. Hai pescato una buona carta, vedi di giocartela bene. Se scrivo queste cose è perché credo nella storia e nella tua capacità di renderla eccezionale. Fosse stato un racconto che non mi piaceva non avrei commentato per “niente”. In bocca al lupo.
Bella storia, commovente e foriera di voglia di vivere. Quel niente è questo, è un niente fatto di tutto, di novità, di viversi pienamente e con la voglia di grande speranza.
Se ti va di leggere anche il mio racconto, te ne sarei grata.
Grazie per i commenti che mi avete regalato …
Barbara la semplicità è parte del mio carattere mi hai fatto un bel complimento .
Giovanna sono lusingata se quasi senza accorgersene le mie parole ti hanno portato verso le mie sensazioni , non l’avevo mai visto la mia scrittura sotto questo punto di vista .
Vincenza , si c’è tanta speranza , non mi abbandona mai, non mancherò di leggere anche il tuo racconto, ho poca esperienza in questo sito ma ti troverò.
Costantino , che dire , grazie infinite dei preziosi consigli. Sono una donna donna semplice che non ha studiato, pecco in molte cose ne sono consapevole ed ogni critica o consiglio è ben accetta . Non ho badato scrivendo alla forma , ho scritto di getto ciò che sentivo ma giustamente se voglio proseguire in questo cammino cercherò di migliorare e tu mi hai già dato spunti preziosi, infinite grazie
Buona settimana a tutti a presto sentirci .Con affetto Giusy
Cinzia ,è la mia storia , il messaggio che volevo appunto mandare scrivendola è di speranza , convivere con una malattia cronica non è facile ma si può, mai perdere di vista la positività che a volte il negativo ci regala. Grazie per il tuo commento buona giornata
Abbiamo affrontato lo stesso tema descrivendolo in modo diverso,sono felice di aver letto il tuo racconto che tra l’altro trovo sia scritto molto bene,mi piacciono le tue descrizioni fresche e semplici.Complimenti davvero, ti invito a leggere il mio se ti va Giusy
Noemi …ti ho risposto sul tuo racconto …grazie per le cose belle che mi scrivi qui ma non credo il mio argomento sia importante come il tuo …nel tuo racconto d’Amore , perchè si respira Amore in ogni dove , riesci con semplicità a toccare corde quasi intoccabili, Bravissima ..un abbraccio grande <3