Racconti nella Rete®

25° Premio letterario Racconti nella Rete 2025/2026

Premio Racconti nella Rete 2016 “Il carabiniere di sabbia” di Alessandra Cerretti (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2016

Introduzione

Questa storia che vado a scrivere,  vuole raccontare     un episodio dell’ultima guerra mondiale, in una chiave più ironica e sdrammatizzante per i bambini che la leggeranno.

E’ un racconto di mio nonno, che fu prigioniero degli inglesi in sud-Africa, che in un momento della mia fanciullezza era solito ricordare; passavo delle ore in poltrona  ad ascoltarlo perché capivo che cercava di fare ciò che piacerebbe anche a me, trasmettere  ai piccoli lettori che la guerra è una cosa devastante per l’umanità sia dal punto di vista fisico che psicologico e la perdita del rispetto della persona .

I suoi racconti, che a me spiegava in modo dettagliato poiché ero già più grandicella, nascondevano la voglia di liberarsi di un orrore incomprensibile alla mente umana, di  condividere questi momenti per sentirsi meglio ma in realtà lo incupivano e rattristavano soprattutto  il ricordo degli amici non ritornati. Lo ascoltavo silenziosamente, in quanto non solo era un uomo colto e in grado di trasmettermi addirittura le emozioni e le paure da lui provate, ma anche perché era un carabiniere e non ha mai espresso a voce alta un dissapore per quei terribili giorni….quasi sembrava non volesse “tradire” il suo senso del dovere di soldato e di responsabilità verso l’Arma che lo ha accompagnato da quando era piccolo fino alla pensione. Cercherò, e spero mi riuscirà, di raccontare ai piccoli lettori questi ricordi in modo leggero e     fantasioso per non spaventarli ma per comunicare che  il passato è parte di noi , ha creato il nostro presente e spero creerà un futuro migliore. Un passato che comunque ricade sui nostri ragazzi inevitabilmente , deve servire da esempio. La guerra è esempio di non ritorno al domani. Questa “favola” è dedicata proprio per le ragioni suddette a mio nonno ,un uomo integro , saggio e in gamba di cui sono stata e sono  fiera di averlo conosciuto e vissuto a modo mio e che al presente non c’è più.

 

A mio nonno.

Tanto tanto tempo fa, il mondo dava “i numeri”, cioè le persone non facevano altro che scontrarsi con altri popoli in modo  violento e mentre succedeva tutto questo, ovviamente c’erano vincitori e vinti e quest’ultimi spesso non avevano più la libertà di uscire a comprare un libro, a salutare gli amici o stare tranquilli a giocare con i propri figli, ridere e scherzare. Purtroppo questa era la situazione  in una vasta zona del mondo.

In una piccola parte dell’Africa a sud, nel profondo sud, a un giovane carabiniere italiano viene tolta la sua libertà da un altro popolo e gli fu assegnata una casetta in cui doveva rimanere per un po’ di tempo sotto gli occhi vigili dei vincitori. Beh… avrete capito che il carabiniere non poté più fare le cose che era solito fare a casa sua.. Ma queste persone ostili al soldato  non erano tanto severi in quanto , il giovane poteva uscire dalla casetta quando voleva e passeggiare nei dintorni , conoscere l’ambiente dove si trovava e comunicare con i suoi compagni. Certo non era un gran vedere ; tutto intorno era di colore giallo perché la sabbia è gialla e tutto intorno era sabbia e dune, un paio di palme e un piccolo laghetto dove a volte si  lavavano per non puzzare ! Mamma mia chissà che odore se non si fossero lavati  tutti giorni !

In questo lontano posto, c’era un’altra cosa bella , il sole splendeva sempre e il carabiniere e i suoi amici soldati, si sedevano e si scaldavano di giorno coperti da vesti lunghe e bianche per sopportare il caldo e spesso prendevano il sole mentre facevano dei lavoretti che gli avevano ordinato di eseguire.  Poi qualche volta si svagavano e con i secchi da lavoro, costruivano castelli di sabbia e acqua, piramidi, azzeccatissimi per quel paesaggio. La sera invece si coprivano bene per non soffrire il  freddo .

E’ così, di sera scendeva un’ aria talmente fredda che era incomprensibile ma reale nell’immensa distesa di sabbia.

Nella sua camera aveva una coperta e dormiva su una tavola che però tutto sommato era salutare per la schiena   perché  la mattina era dritto come un fuso . Immaginate, già era due metri di altezza , la mattina acquistava almeno tre centimetri. Era proprio alto ! .Magro perché seguiva la dieta del campo, e abbronzato…. , avrebbe fatto innamorare tutte le ragazze del suo paese !

Pensate poi che ogni giorno con il vento caldo del deserto , riusciva ad avere sempre il giornale del giorno , incastrandosi vicino alla porta. Era informato su tutto ciò che stava accadendo nel mondo , tutto rigorosamente in inglese ed infatti riuscì ad imparare quella lingua ancora sconosciuta in quel periodo ma che sappiamo bene, diventerà la lingua internazionale….cosa vuole dire? Ebbene se un italiano o uno spagnolo oppure un tedesco vogliono parlare tra di loro, parlano inglese in quanto è il linguaggio mondiale per comunicare.

Pensate che fortuna !

Dopo qualche giorno che era arrivato in questo campo con i suoi soldati, aveva già fatto amicizia con un animale molto comune in quel deserto : il serpente a sonagli !

Ma niente paura….quando si avvicinava, di solito alle cinque del pomeriggio, avvisava con la sua codina che trillava e il giovane carabiniere gli faceva trovare degli scorpioni o ragni o piccoli topolini, suoi compagni di camera e glieli regalava come merenda. Il serpente mangiava ma dopo aver controllato che erano freschi di giornata! Erano dolori per lui se non lo fossero stati!

Il giovane soldato non se la passava male…., ma per le cose che mangiava lì, purtroppo un guaio gli capitò. …perse tutti i denti …ad uno ad uno e non ne parlo nelle  lettere alla sua famiglia…chissà che spavento quando finalmente a casa lo videro arrivare senza neanche un dente…eh eh ! Povero soldato, ma la felicità era tanta che poi nessuno se ne rese conto. Anzi…. risparmiò sulla dentiera ….ormai la gengiva era tanto dura che nessuna dentiera riusciva ad entrargli in bocca.!

Dopo tanti anni finalmente ritornò nel suo paese insieme ai suoi amici soldati con lo zaino pieno di ricordi e souvenirs del campo in Africa.

Sicuramente nella memoria del carabiniere saranno indelebili quegli anni.., quei mesi…, quei giorni…, quei momenti…., quei minuti…., quei secondi. Comunque tutto è servito e servirà a  coloro a cui ha raccontato la sua avventura !

Evviva il giovane carabiniere è a casa con la sua famiglia!

 

 

 

 

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9 commenti »

  1. Racconto bellissimo, ironico, adatto ai bambini e molto istruttivo.

  2. Parole semplici e chiare per descrivere la prigionia ai bambini. Complimenti all’ autrice!

  3. Una bella storia, piena di sentimento, scritta in modo semplice ma con una morale importante,

  4. bello!

  5. Un tema difficile scritto di modo semplice per far arrivare ai bambini. Con poche parole la scrittrice ci da un palcoscenico del posto con la descrizione della natura e tutto quello che l’accompagna. Bella storia, complimenti dalla Patagonia Argentina.

  6. Un bel racconto, scorrevole, piacevole da leggere, complimenti alla scrittrice.

  7. Complimenti! In maniera ironica e leggera viene proposto ai bambini il tema della guerra e della prigionia, mai facili da spiegare di fronte alle mille domande dei più piccoli!

  8. Una Persona a me molto Cara ha vissuto la prigionia in Africa da parte degli inglesi prima e degli Americani poi.certo i Suoi racconti (restii ) non erano certo così dolci come questo tuo, nè le atmosfere che evochi erano le stesse evocate da Lui.Il tuo racconto mi tocca davvero da vicino, credo sia riduttiva la dicitura ‘per bambini’.

  9. Leggendolo, il pensiero è andato al secondo tempo de “La vita è bella!”. Un accostamento un po’ azzardato, ne sono consapevole, ma saper raccontare tragedie immani in modo lieve, senza essere mai superficiali, è un talento che ammiro molto.

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