Racconti nella Rete®

25° Premio letterario Racconti nella Rete 2025/2026

I venticinque racconti vincitori di “Racconti nella Rete 2009”

Categoria: News

 

La giuria tecnica dell’VIII edizione di “Racconti nella Rete” ha selezionato i venticinque racconti che saranno inseriti nella nuova antologia del Premio edita da Nottetempo.

Complimenti ai vincitori e un sincero ringraziamento a tutti gli autori che hanno partecipato a questa edizione, contribuendo con la qualità delle loro opere a far crescere ulteriormente il nostro concorso.

I vincitori saranno premiati a Lucca in occasione della XV edizione di LuccAutori in programma dal 9 all’11 ottobre. Nell’occasione sarà presentata in anteprima la nuova antologia contenente i seguenti racconti selezionati:

 

La scatola di biscotti di Aaron Ariotti  – Sora (Frosinone)   

Scala reale di Bettina Bartalesi –  Firenze 

Riflettere di  Giovanni Beani   – M. Pietrasanta (Lu)

Il terzo pianeta di Annalisa Bellerio – Milano    

Caffè fiammiferi e cani  di Andrea Bonvicini – Trento  

Oggi esco di Valentina Capecci – Macerata

Che giorno quel giorno di Elisabetta Colangelo (s. r. per bambini) – Curti (Caserta)

L’ascensore di Alessandra Ponticelli Conti – Firenze 

L’uomo di neve e la stufa di ghisa  di Simone Cossu – Barcellona (Spagna) 

Il milione di Alberto Cucchia – Perugia    

Ho perso le parole  di Anna Dessì – Milano   

Quel piccolo segno sconosciuto  di Imma Di Nardo – Milano 

Punto di Gaetano Gallitto – Genova   

Uomini di Adriano Ficili  – Scicli (Ragusa) 

Vuoi sapere come ho conosciuto tua madre? di  Antonio Marco Iorio – Caserta

Nella testa tanti pensieri ma nessun pentimento di Adriano Muzzi – Roma

Signor Borgomastro di Luisa Pecchi (sezione racconti per bambini)  – Parma

Decisioni affrettate di Loredana Papotto –  Comiso – RG   

L’ultima volta di Relmi Rizzato – Monselice (Pd) 

A parte il mare  di Simona Rosati  – Bari 

Il muro di Kalle  di Camillo Sanguedolce – Roma 

Marlboro rosse e chewingum alla frutta di Antonella Scotti – Napoli   

L’ultimo applauso  di Letizia Sperzaga  – Cremona   

Catwoman di Massimo Ubertone – Rovigo     

Strike di Annamaria Vargiu  – Napoli  

 

 

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21 commenti »

  1. RINGRAZIO SENTITAMENTE.
    Bettina Bartalesi

  2. Grazie a tutti!!!

    Con stima
    Adriano Muzzi

  3. Io purtroppo non posso esultare come gli altri,evidentemente qualcosa è andata male,forse il tema troppo duro,non saprei,ma le scelte si fanno con il filtro del gusto personale oltre che della professionalità,quindi non è piaciuto il mio racconto.Sono felice però che ci sia una mia cara amica Antonella Scotti,la sua scrittura mi piace molto, e buon divertimento a chi andrà a festeggiare.
    Ringrazio tutti quelli che hanno commentato il mio racconto,farò tesoro di ogni consiglio e apprezzamento dato.

  4. Forse non sarebbe male rendere pubblici i criteri di selezione.

  5. Sono felice per il risultato ottenuto e ringrazio di cuore la Giuria per la valutazione che ha voluto accordarmi

  6. Si dirà che non so perdere, è legittimo che lo si pensi.
    Però sono uno a cui piace la chiarezza.
    Il regolamento prevedeva la lunghezza massima del racconto di 5 cartelle, pari a 9.000 battute.
    Ho verificato l’ultimo della lista dei vincitori, quello della Vargiu: lo strumento conteggio parole di Word (se non lo conoscete, si trova sotto Strumenti) indica 17.932 caratteri (spazi esclusi), 21.392 caratteri (spazi inclusi).
    Capirei la flessibilità di qualche battuta, ma qui siamo al triplo!
    Siccome io ho penato un bel po’ per fare in modo di rispettare il limite di 9.000 battute, be’, mi sento preso in giro!
    Ripeto, siete liberi di pensare che non so perdere…

  7. Grazie, non m l’aspettavo!

  8. purtroppo quest’anno non ho vinto … ma ci riproverò volentieri l’anno prossimo.
    Un grosso in bocca al lupo ai vincitori

  9. Grazie alla giuria e a tutti coloro che hanno commentato il mio racconto. Complimenti agli altri vincitori e a tutti i partecipanti.

  10. Rispondendo a Sergei – Sergio Compagnucci, dobbiamo dire che molti racconti accettati in concorso superavano le 9000 battute. In questo aspetto del regolamento, in effetti, non siamo mai troppo fiscali. Un caro saluto, alla prossima edizione.

  11. Rispondo ad Angela Morelli. Grazie.
    Bettina Bartalesi

  12. non siamo stati fiscali… no comment…
    il prossimo anno lo sarete di più, ma senza di me. ovviamente non vi perderete molto

  13. da 9.000 a 17.000 o 21.000…. ma per favore…

  14. Ci sono anch’io! Quest’anno ho vinto e ne sono rimasta stupita perchè, ad esempio. ho ricevuto pochi commenti alla fine, e credevo che i commenti fossero significativi per una vittoria. Ho già detto lo scorso anno (e non avevo vinto) che comunque è stata un’esperienza molto positiva, se non altro per l’enorme visibilità e per i contatti stabiliti con i colleghi. Se quest’anno ho partecipato è anche grazie a Simone Cossu (che, ho visto, ha vinto anche lui!!!)che, in settembre mi ha mandato una mail dicendo: dai, riproviamo. Io avevo questo racconto già pronto e l’ho mandato. Tutto qui. Sono molto felice. Tra l’altro è per me un anno molto fortunato. Sto vincendo diverse cose. Ho uno spazio su myspace: andate a sentire le mie canzoni!

  15. Luisa nessuno disconosce il valore dei testi che hanno vinto. La giuria ha scelto e amen; ma che si dica un limite di battute e poi lo si ignori alla grande è molto poco serio. Tutto qui e ciascuno farà le sue riflessioni. Ultimo intervento in questo sito.

  16. Effettivamente sul discorso delle battute ha ragione Martino,non è solo una questione di flessibilità,è che spesso per ridurre un testo e restare nelle indicazioni di un concorso-pena esclusione in genere…- si patisce non poco,si fanno tagli e rimaneggiamenti della storia che magari avrebbe avuto una veste diversa,forse più completa.Non è la prima volta che mi capita,anche nelle pubblicazioni con Perrone ho trovato nell’ultima antologia,dove c’è un mio racconto,uno di una-combinazione-vincitrice di questo concorso che eccede le tre cartelle che erano tassativamente indicate per la selezione.Ma che dire Martino? Non te la prendere ,in fondo a scegliere sono sempre esseri umani e non è detto che non possano sbagliare,seguendo il loro gusto personale,manda i tuoi scritti da qualche altra parte potresti avere soddisfazioni.
    Agli altri buon divertimento!

  17. La faccenda delle battute non l’ho seguita, ma direi che non ci avrei fatto caso perchè, se un racconto mi prende, non guardo quanto è lungo. Direi che è un problema mio perchè, se si fissa un limite, va rispettato. Qualche anno fa LaFeltrinelli ha indetto un concorso FELTRINELLICENTO PAROLE, molto divertente (e ho anche vinto un premio): le cento parole erano tassative e lavorare su cento parole è naturalmente diverso anche da, ad esempio, su centocinquanta. Ma, diciamo, perdere ha un chè di un po’ amaro ma succede. Il vantaggio di diventare “grandi” (intendo l’avanzare degli anni ahimè) è che si impara a prendere le distanze dalle cose, a dare alle cose il giusto valore. E’ un concorso, dopotutto…anche se, dalla sera in cui Demetrio Brandi mi ha telefonato, ho ancora un po’ di mal di gola per gli strilli che ho fatto dalla gioia…Martino, in bocca al lupo per il tuo futuro. Va da sè che ora vado a leggere il tuo racconto

  18. Fatti i complimenti di rito a tutti (e sinceri solamente a qualcuno…!), visto che è stata sollevata la questione dei criteri di selezione, e precisato che il mio è un discorso disinteressato (nonostante avessi un racconto in concorso), chiedo agli organizzatori se il fatto di dover andare a comporre una antologia abbia influito sulla scelta dei venticinque (è ovvio che fare un libro di racconti che risulti piacevole e organico è una cosa, selezionare i 25 racconti migliori è tutta un’altra). Comunque complimenti (sinceri!) a tutta l’organizzazione, spero di partecipare anche l’anno prossimo e saluti a tutti !

  19. Mi smentisco e intervengo un’altra volta e sarà davvero l’ultima. Non mi sento diminuito per essere stato escluso. Chi è curioso può cliccare il mio nome su Google e vedere che recentemente non mi è andata male nei vari premi e, visto che ci siamo, i miei racconti hanno trovato un editore. Soddisfatta la vanità, insisto: le regole vanno rispettate. Null’altro. Altrimenti, si scriva che invece di 30 euro a racconto è possibile inviare 5 o 13 e così via…. Non ho più nulla da dire e non ho da fare complimenti all’organizzazione, ma solo l’augurio di maggiore correttezza.

  20. Certo, i criteri della giuria appaiono ” personalissimi”.
    Cristiano Caracci

  21. Avevo deciso di non replicare alla risposta di Demetrio Brandi, perché la stessa si commentava da sé.
    Visti però i commenti, mi sento di intervenire ancora per non lasciare solo Sgobba Martino.
    Dico, com’è possibile che il senso di legalità sia caduto nel nostro Paese così in basso?!
    Legalità, sì, legalità: perché questa si misura anche, direi soprattutto, nelle piccole cose come un premio letterario per inediti.
    Il requisito della lunghezza era stato sottolineato nel regolamento: io uso sottolineare ciò che ritengo essenziale, dunque non derogabile; Brandi evidentemente ha un altro concetto della sottolineatura. Suggerirei però agli organizzatori del Premio di prestare maggiore attenzione, perché un premio letterario, soprattutto quando si chiede il pagamento di una quota in denaro per partecipare, integra giuridicamente una promessa al pubblico, che vincola il comitato organizzatore a rispettare i requisiti indicati nel bando. La Giuria è libera e insindacabile nella scelta dei vincitori, ma è obbligata al rispetto di quanto indicato nel bando. Questo significa che ogni partecipante (non risultato vincitore) può chiedere lo scioglimento del rapporto nei suoi confronti a seguito del palese inadempimento ad opera del comitato organizzatore e, di conseguenza, la restituzione della quota versata. Da parte mia, tengo a precisarlo, mi guardo bene dall’intraprendere un’iniziativa del genere, visto lo scopo puramente ricreativo con cui ho partecipato. Mi dispiace però il silenzio pressoché generale degli altri partecipanti, anche di queli risultati vincitori. Il mancato rispetto di un requisito così chiaro e oggettivo avrebbe dovuto suscitare l’indignazione generale. Andrea Ercolini ha fatto riferimento a chi aveva sollevato la questione dei criteri di selezione. No, preciso, il requisito della lunghezza non riguarda il criterio di selezione, cioè il merito: riguarda piuttosto l’ammissibilità. Prima si verifica ciò che è ammissibile, poi ciò che è più meritevole. Se un capolavoro non ha i requisiti, non viene ammesso. Dunque non c’entrano niente i criteri di selezione. Tanto più che questo premio, a differenza di altri, prevedeva proprio una verifica di ammissibilità. Chiedo: che dovevate verificare? Io, ingenuamente, pensavo si trattasse di una verifica proprio sui requisiti di ammissibilità, compreso quello della lunghezza.
    Ecco perché citavo prima la legalità, perché si tratta nient’altro che di una questione di rispetto di regole.
    D’altra parte, la lunghezza di un racconto non è questione così secondaria. Buzzati ha scritto racconti stupendi in cinque cartelle, ma Sette piani non avrebbe potuto essere Sette piani in cinque cartelle. Questo Demetrio Brandi lo sa, ma ha accettato ugualmente di violare il requisito della lunghezza. In Italia ci siamo abituati alle norme elastiche (ricordate come andò a finire la questione della tassa sulla salute?); Demetrio Brandi ci informa che dobbiamo abituarci anche ai requisiti flessibili.
    Chiedo, infine, agli organizzatori: avete accettato anche racconti scritti metà in italiano metà in inglese, racconti editi, racconti pervenuti oltre le ore 12.00 del 31.5.2009…? Se è flessibile il requisito della lunghezza, possono esserlo anche gli altri. E ancora: se avete accettato anche un racconto di 21.000 battute, perché non un romanzo breve? Qual è il limite che vi siete dati al vostro illimitato e insindacabile arbitrio?
    Siccome sono un uomo di spirito, vi concedo la battuta: “tanto tu non avresti vinto neppure con 100.000 battute!”

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