Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti per Corti “Campanello d’allarme” di Antonella Fontana

Categoria: Premio Racconti per Corti 2013

 

Lucca. Un appartamento sovraccarico di mobili e oggetti in un palazzo anni 80 abitato prevalentemente da anziani, immerso nella musica proveniente dallo studio, ultima stanza della casa: il brano che si ascolta è “Light my candle” dei Lo-Fi Sucks.

Nello studio una donna è seduta al computer, intenta a battere sui tasti; trasale e abbassa la musica, convinta di aver sentito squillare il cellulare che invece non ha squillato.

Più volte la si vede interrompersi nelle sue attività quotidiane, mentre pulisce o sistema casa o legge un libro o si trucca, perché convinta, erroneamente, di aver sentito squillare il telefono.

La musica non cessa mai in nessuna scena.

Nell’unico momento di silenzio, mentre lei sta cambiando cd, suonano al citofono e lei si precipita a rispondere: la delusione la investe nell’apprendere che è solo il postino.

Una scampanellata fastidiosamente molesta la fa uscire precipitosamente dalla doccia, indossare l’accappatoio e correre verso la porta d’ingresso per guardare dallo spioncino: è solo un rappresentante che lascia un biglietto da visita sotto la porta prima di andarsene.

In un’altra scena, il cellulare squilla (lo squillo ha un suono disturbante) ma è evidente che la persona all’altro capo non è quella di cui la donna aspetta ansiosamente notizie: risponde all’amica che le rimprovera di non farsi mai sentire e taglia corto dicendo che stava aspettando una chiamata importante.

Si vede lei togliere la suoneria dal cellulare e adoperarsi con un cacciavite a staccare i fili del campanello.

Compiuto il lavoro, qualcuno suona nell’appartamento accanto, la donna è infastidita da questa irruzione sonora proveniente dall’esterno, mette le cuffie e alza il volume isolandosi completamente.

La vediamo impegnata in varie situazioni in casa in cui ha sempre delle cuffie o auricolari: il cellulare si illumina per l’arrivo di una chiamata dell’amica e la donna decide di non rispondere; squilla il campanello dell’appartamento accanto e lei continua ad ascoltare musica in cuffia e cucinare senza notare nulla; un altro rappresentante, accortosi che il campanello non funziona, fa scivolare il proprio biglietto da visita sotto la porta.

Notte. La donna si è addormentata sul divano del soggiorno e non sente il trambusto sulle scale.

Una vicina prova a suonare il campanello per avvertire la donna di un incendio sviluppatosi nel palazzo, il marito la trascina per le spalle dicendole di uscire subito e che l’avrebbero chiamata al telefono una volta fuori dall’edificio.

Si vede il cellulare a terra, ancora senza suoneria, illuminarsi per la chiamata ma la donna continua a dormire mentre il fumo comincia a entrare dentro casa.

Il trambusto esterno sfuma in sottofondo e cresce di contro il sottofondo musicale man mano la camera si sposta dall’esterno, dove si vedono arrivare i vigili del fuoco, all’interno verso un primo piano della donna addormentata e del suo orecchio: quello che ascoltiamo è la versione per violino dell’Humoresque op. 7, n. 107 di Antonin Dvorak.

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