Racconti nella Rete®

24° Premio letterario Racconti nella Rete 2024/2025

Premio Racconti per Corti 2013 “Convivenze geometriche del 2000” di Francesco De Vecchis

Categoria: Premio Racconti per Corti 2013

MARCO e SONIA Sono in auto. I loro sguardi sono preoccupati e trepidanti, sembrano cercare qualcosa. D’un tratto Marco che è alla guida inchioda e fa velocemente retromarcia. Incredibile ma vero, ha trovato un parcheggio nei pressi di casa. Sonia lo riempie di complimenti e gli da un bacio. Marco pieno di sé si fa adulare.

Passati i convenevoli bisogna compiere la missione. L’occasione è ghiotta ma nasconde un insidia. Lo spazio per l’auto è millimetrico. Determinati a non cedere alle calzanti regole geometriche ed in preda all’euforia per aver trovato per la prima volta un posto auto sotto casa i due tentano i tutti i modi di entrare nel costipato spazio. Dopo diverse peripezie riescono finalmente nella manovra. E’ a questo punto però che i due prendono coscienza di un nuovo  problema. Se entrare nel parcheggio è stato faticoso uscire dall’auto è praticamente impossibile. Gli sportelli si aprono di pochi centimetri e non consentono movimenti. Pur di non rinunciare alla neo-conquista del posto auto Marco e Sonia cominciano tutta una serie di goffi tentativi al fine di fuoriuscire dall’abitacolo. Marco rimane incastrato tra le portiere laterali, Sonia non riesce a passare dal portellone posteriore. Si prova ad uscire prima con le gambe, poi con la testa poi con contorsioni che hanno dell’inverosimile. Maglie che si strappano, lividi e capocciate si sprecano. Resisi conto dell’ effettiva impossibilità di uscire dall’abitacolo, i due si rassegnano ma non demordono. Decidono così di dormire nell’auto. Questa spiacevole imprevisto diviene però un pretesto romantico per sentirsi più vicini e riscoprirsi. La loro canzone passa alla radio, il volume si fa più coinvolgente ma proprio quando stanno per baciarsi, una sordo colpo al finestrino fa sobbalzare e allertare i due.

Marco tira giù con cautela il finestrino. “Ao ma che me fate dormì pure a me?! Voi abbassa sto volume?!”. Con sollievo ma anche con immensa sorpresa Marco scopre quindi che ad aver bussato è stato il proprietario dell’automobile di fianco che in maniera colorata chiede se  gentilmente si può abbassare il volume della musica poiché anche lui deve dormire. Sonia e Marco approcciano curiosi al nuovo conoscente e scoprono che anch’esso pur di non perdere il posto auto sono tre giorni che dorme in macchina. Per tutta risposta mentre i tre stanno simpaticamente dialogando, una voce fuori campo si aggiunge alla conversazione (variante in toscano)“Ao se lui so tre giorni, io so due settimane che stò qua, che volemo fa? mo ce fai dormì?!”. L’uomo chiede ai tre di abbassare il tono della voce perché sono 14 giorni che dorme in auto e che non và neanche più al lavoro pur di tenersi stretto il posto auto. Dopo un primo stupore, nasce una simpatia tra i quattro. L’organizzazione dei due vicini è paradossale ma coinvolgente: scorte di cibo, televisore, coperte, sigarette ed alcolici tutto è a disposiziona patto non si scenda mai dall’auto.  Increduli Sonia e Marco si ritrovano a chiacchierare da macchina a macchina, o meglio, da finestrino a finestrino sulle strategie vincenti per trovare e conservare un posto auto. I due ascoltano divertiti racconti e  aneddoti improbabili mentre si  mangia, si beve e si fuma in compagnia. La surreale situazione rientra, è tardi. Si richiudono i finestrini ci si dà la buonanotte e si ritorna a dormire con Marco e Sonia che rientrati nella propria intimità sembrano quasi convinti di questo strano modo di posteggiare l’auto. Forse domani i due compreranno scorte di cibo ed acqua da tenere in auto?!?

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5 commenti »

  1. Soggetto veramente originale. Complimenti!

  2. Mi ricorda la ricerca di parcheggio nelle località di mare, Caorle e Diano Marina, di qualche anno fa. Questa non è poi una situazione ‘limite’; la conclusione è positiva per l’attivarsi dello spirito di solidarietà tra i protagnisti.

  3. devo dire che mi ha colpito questo racconto, originale l’ambientazione del parcheggio, meno le connivenze e le simpatie che si instaurano tra persone solidali per situazione.

  4. Mi ha fatto veramente stare bene. Scorrevole, realizzabile, un’esasperazione della realtà di tutti i giorni che fa anche un pò rivoltare il senso generale del comune e del normale.

  5. “O te, se lui l’è tre giorni, io so’ du’ settimane che son qui! Allora icché si fa? Che s'(ha)andare (pronuncia: sahandare) a dormire? Aimmeno fate piano. So quattordici giorni che dormo ‘n macchina. ‘Un vo più nemmeno a lavorare pe’ ‘un perdere i’ posto!”
    Offro gratuitamente una possibile variante toscana, in quanto fiorentina.
    Originale e globale. Grazie per l’inserimento di un conterraneo.

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