Premio Racconti nella Rete 2013 “Non importa” di Lucia Palatroni
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2013“Vuoi ballare?”
“Sì.”
La prende delicatamente, con la punta delle dita. Poi le stringe la mano, perché al centro della pista la musica è forte, ed è pieno di gente.
“Non sono brava.”
“Non importa.”
Le appoggia una mano sul fianco e comincia a muoversi lentamente, al ritmo della musica. Lei chiude un attimo gli occhi per capire dove sta andando. Quando li riapre lui la guarda, intento, come un bambino che fa i compiti.
“Non dovrei essere qui.”
“Perché?”
“Perché non so ballare.”
“Segui me.”
“E’ quello che faccio.”
Non è un ballo difficile. Non vorrebbe concentrarsi sui piedi, ma ha paura di pestarglieli. Ha paura che se non si concentra sui piedi, poi, verrà fuori qualcos’altro. Piede destro, piede sinistro si ripete. Pensa ai piedi, e non parlare.
“Sei bravo.”
“Non ci vuole molto. Basta lasciarsi andare.”
“Ops… scusa. Forse è meglio…”
“Tranquilla.”
La stringe leggermente. Lei alza gli occhi dai suoi e vede che qualcuno, ai bordi della pista, li sta osservando. C’è chi balla, c’è chi beve. Alcune ragazze sono ferme inseme a chiacchierare, e ridono.
“Forse è il caso di fare basta.”
“Perché?”
“Perché non è il caso.”
“Questo è un locale dove si balla, no? E noi balliamo.”
La musica scorre come un lungo filo di perle. Non parlano più. Lui la guarda e sorride, lei fissa un bottone della camicia di lui e pensa all’assurdità del tempo che passa. Poi la musica finisce, lei lo ringrazia e corre via dalle amiche.
“Ma come hai fatto?”
“Me lo ha chiesto, mica gli potevo dire di no.”
“Io gli avrei detto di no.”
“Seeeeeeeeeh…!”
“Ma com’è? E’ bravo, a ballare?”
“Mpfh, sì, così.”
“Dove vai?”
“Esco un attimo a prendere un po’ d’aria.”
“Ti accompagno?”
“No, non importa. Grazie. Torno subito.”
Fuori, i lampioni si riflettono sulle lamiere delle auto. Un gatto tigrato annusa i bidoni. Lei cerca il pacchetto nella borsa, rovista per l’accendino.
“Accidenti!”, dice forte, e rovescia il contenuto della borsa sulla gonna, mentre il gatto fugge via.
“Accidenti, accidenti…”, ripete.
Accende una sigaretta e le scappa una lacrima, che rotola veloce e cade dalla guancia giù, sul marciapiede.
Ma sì, perchè no? Un attimo di emozione. Il finale fa capire che chiaramente …importa. Importa sempre essere scelti. Eccome! Soprattutto per personaggio un po’ timido e goffo come lei (questa è la sensazione che provo leggendo). Mi ricorda certi balli adolescenziali , preistoria per me,… e lui, bello o brutto, ha fatto il suo effetto. Un breve racconto che si lascia leggere.