Premio Racconti per Corti 2013 “L’Egoista” di Alberto Despini
Categoria: Premio Racconti per Corti 2013Leo fa l’imprenditore ed e’ troppo concentrato su sé stesso e sul proprio lavoro da perdere di vista tutto ciò che veramente conta di più come l’amore per la sua compagna Isis, le relazioni con le persone con cui lavora e le opportunità nate da nuovi incontri.
Come fosse una maledizione, iniziano a scomparire alcune persone in un certo modo legate ad incontri e relazioni con Leo.
Da quel momento, tutte le volte che Leo torna verso casa incrocia un furgone identico al suo che viaggia in senso opposto. I due piloti arrestano entrambi il veicolo, uno di fronte all’altro in segno di sfida. Leo non molla il colpo e non si fa mai da parte, passando con prepotenza e costringendo l’altro veicolo ad accostarsi. Questo succede ogni giorno.
Leo ascolta nell’unico bar del paese (il barONE) i discorsi riferiti alle sparizioni e inizia a collegare che sono tutte persone che in qualche modo aveva incontrato o che già conosceva e che aveva trattato in malo modo.
Da quell’istante comincia la ricerca della verità, delle persone scomparse e di sé stesso.
Finché una bella mattina, chiudendo l’azienda in anticipo, incontra il solito furgone, ma questa volta è Leo ad accostare per permettere il passaggio dell’altro veicolo. Quest’ultimo si ferma proprio di fianco a Leo.
Leo sbigottito nota che alla guida c’è uno strano personaggio che gli somiglia tantissimo e che gli fa cenno di aprire le porte del furgone. Leo esegue e trova tutte le persone scomparse comodamente sedute.
Leo torna a guardare verso l’autista del furgone ma egli è scomparso. Come l’egoista che era in Leo.
E’ nel momento che inizi a perdere un po’ l’egoismo in te che si mostra a te quello che gli altri possono darti.
E il furgone è una sorta di vettore spazio-tempo su cui transitano sentimenti, discussioni, qualcosa che inizialmente credi non ti stia a cuore e allora pensi di poterne fare a meno. Transitano anche persone che hai trattato male perché credi non possano meritare la tua riconoscenza o semplicemente non le consideri al tuo pari. E quindi tutto ciò scompare, come fosse magia nera, per farti comprendere che nell’assenza trovi la vera essenza di ciò che erano per te e soprattutto hai modo di pentirti per il tuo comportamento sbagliato.
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Carina questa idea dei due furgoni che si incrociano! Mi immagino il corto che ne uscirebbe e, da spettatrice, credo che mi piacerebbe.