Premio Racconti nella Rete 2013 “Lena, la piccola campana” di Giovanna Bertino (sezione racconti per bambini)
Categoria: Premio Racconti nella Rete 2013Questa è la storia di Lena , la piccola campana, che un giorno perse la via di casa e si ritrovò in un luogo a lei del tutto sconosciuto. Ma andiamo con ordine.
Non tutti sanno che, ogni anno nella notte di Pasqua, tutte le campane delle chiese del mondo lasciano i loro campanili e volano fino a Roma in lunghi cortei alati, alla testa e alla coda dei quali ci sono le campane più vecchie ed esperte,che la strada per S Pietro già la conoscono. Una volta arrivate a destinazione il Papa, che le sta aspettando affacciato alla sua finestra, le benedice una per una e, alla fine della solenne cerimonia, le campane cominciano a suonare tutte insieme e sembra allora che la bella cupola di Michelangelo debba crollare giù, tanto è forte lo scampanellio. Poi le campane si dispongono in fila indiana e riprendono la via di casa, per far ritorno ai loro campanili prima che faccia giorno.
Lena era una giovane e graziosa campana di bronzo dalla voce bellissima. Era stata fusa in una rinomata e antica fonderia pontificia del centro Italia per conto di una chiesetta di collina, ai confini con l’Austria, dedicata a S. Maria Maddalena, e questo stesso nome le fu imposto anche se, nella nostra storia, la chiameremo semplicemente Lena, data la sua giovane età.
E proprio in onore di S Maria Maddalena, la superficie della piccola campana era stata decorata con scene della vita della Santa e con ghirlande di fiori.
Dal campanile dove era andata ad abitare, Lena godeva di un panorama bellissimo che le riempiva gli occhi e il cuore di meraviglia: una distesa ondulata di morbide colline odorose di mele che a primavera si coloravano di bianco-rosa. E se spingeva lo sguardo più lontano, Lena vedeva grandi boschi di abeti e prati immensi.
Anche se era l’unica campana di quel piccolo campanile, Lena non soffriva affatto di solitudine. All’uscita da scuola i bimbi si fermavano sempre a giocare nella piazzetta della chiesa e le loro voci gioiose le giungevano a scaldarle il cuore. E poi Lena aveva il suo gran da fare. Doveva suonare per la S. Messa, per il catechismo, i matrimoni , i sacramenti, i funerali, la festa patronale, le processioni, eccetera, eccetera, e allora prendeva la rincorsa e via! Ding, dong, ding, dong, suonava veloce Lena, che era una campana “ a slancio”, e la sua voce argentina vibrava a lungo, libera nell’aria. Le prime volte le veniva da ridere quando il batocchio di ferro le colpiva la pancia perché le faceva il solletico, e non riusciva a trattenersi neanche ai funerali. Ma poi, mese dopo mese, ci aveva fatto l’abitudine e, almeno in certe occasioni, era diventata assai professionale.
Quello era il suo primo viaggio a Roma e si sentiva molto emozionata, anche perché alla guida del corteo c’era Maria Dolens, la campana più grande d’Italia, un vero mito. Aveva sentito dire che ogni sera suonava cento rintocchi per onorare i caduti di tutte le guerre e per invocare la pace e la fratellanza tra i popoli del mondo intero. Sembrava addirittura che fosse stata fusa col bronzo dei cannoni della grande guerra e che un papa avesse dettato l’iscrizione di pace incisa nel suo manto. Lena si sentiva talmente felice ed eccitata per questo viaggio che quel pomeriggio, rintoccando per la Santa Messa, stonò a tal punto da far rabbrividire l’anziano campanaro, il prete e tutti i fedeli.
Quando finalmente arrivò la mezzanotte, Lena lasciò il suo campanile, il paese, le colline odorose, i boschi , le valli, i laghi e volò talmente in alto da superare le cime più alte dei monti. Poi, dirigendosi a sud, raggiunse il lunghissimo corteo di campane e, prima di quanto pensasse, si ritrovò nella meravigliosa piazza di San Pietro.
Non starò qui a narrare la solenne cerimonia che seguì, né la fortissima emozione che Lena provò al cospetto del Papa, e neppure come tremò quando le Sante Dita, nel benedirla, la sfiorarono. Dirò solo che, sulla via del ritorno, la nostra piccola campana si sentiva ancora talmente tanto frastornata e stordita dalla felicità che, invece di seguire Maria Dolens in rotta verso nord, si ritrovò dietro un gruppetto di campane australiane che svoltarono a sud-est, alla volta del mar Ionio.
L’acqua del mare mandava bagliori d’argento sotto i raggi lunari e Lena, che il mare non lo aveva mai visto prima, rallentò il suo volo per guardarlo meglio. Ad un tratto scorse alcuni delfini saltare tra le onde di spuma in modo talmente gioioso e birichino che, senza rendersene conto, prese a seguirli. Dopo un bel po’ si arrestò e si accorse di essersi perduta, di essere sola sul grande mare nero. Non che avesse paura, ben inteso, Lena era una campana coraggiosa. Ma si sentiva molto preoccupata perché, a breve, avrebbe fatto giorno e lei non sarebbe stata al suo solito posto nel vecchio campanile. E poiché non passavano altre campane a cui poter domandare la strada, Lena decise di seguire il suo istinto e proseguì diritta.
Nella città in cui arrivò, c’erano alti palazzi bianchi e casette dello stesso colore, gli uni addossati alle altre in un labirinto di strade. Una lunga fila di palme danzava alla brezza del mare e qualche raro passante già si affrettava al lavoro. Non c’erano monti né boschi e neppure laghetti laggiù ma una lunghissima striscia di sabbia dorata. Lena cercò un campanile dove potersi riposare ma, per quanto cercasse in quel groviglio di tetti, non le riuscì di trovarne uno cosicché si fermò sul tetto di un largo edificio bianco e celeste. Doveva essere una scuola perché nel cortile interno Lena vide un campo di basket e qualche banco accatastato contro il muro. E infatti, dopo un po’, arrivarono i bimbi con le loro cartelle colorate e le loro voci gioiose. Lena guardava questi bimbi e, sebbene avessero i capelli scuri e la pelle olivastra, avevano la stessa allegria ed esuberanza dei bimbi biondi del suo paesino tra i monti. Così la piccola campana si sentì meno sola e decise di restarsene lassù, su quel tetto, ad aspettare che tornasse la notte per poter riprendere la via di casa.
Non erano trascorse che poche ore dall’inizio delle lezioni e già Lena sonnecchiava al tepore del sole ormai alto che, all’improvviso, la piccola campana udì come sibili acuti e prolungati che le misero i brividi addosso. Allora, d’istinto, si levò in volo e prese a suonare più forte che poteva.
DING DONG DING DONG DING DONG….
I bimbi lasciarono i loro banchi e corsero fuori in cortile a vedere. Poi arrivarono le maestre e infine il direttore, e tutti guardavano a bocca aperta una piccola campana suonare sospesa nel cielo.
Il missile colpì la scuola in quel preciso istante e subito l’aria diventò densa di polvere, fumo e grida. E mentre l’edificio bruciava, le maestre tra le lacrime urlavano i nomi dei loro scolari e ringraziavano Allah di essere tutti vivi. Presto arrivarono le autoambulanze, le forze dell’ordine e la stampa, e in tutto quel trambusto nessuno si accorse di una piccola campana che giaceva in un angolo spaccata in due.
L’anziano campanaro si grattò la fronte perplesso. In tanti anni non gli era mai successa una cosa del genere: qualcuno aveva nottetempo rubato la loro bella campana! Per farci cosa? Eppure la serratura della porticina del campanile non sembrava forzata e difficilmente il furto sarebbe passato inosservato se la campana fosse stata calata dall’esterno. Ma come era potuto succedere? E perché proprio alla sua Maria Maddalena? Per invidia? Di tutte le campane che aveva suonato, lei era quella che aveva di gran lunga il suono più bello e più dolce. Sarebbe stato difficile rimpiazzarla se il maresciallo non l’avesse recuperata.
L’anziano campanaro sospirò di nuovo, scosse la testa e, mesto, si avviò lentamente giù per le scale strette del campanile.
…triste racconto, peccato che sia finito così anche se, il gesto eroico sarà senz’altro ricompensato…bellissima storia e riesco perfettamente capire il campanaro che si sente ofano della sua campana. Una volta il suono delle campane si sentiva molto di più ed era veramente una gran bella cosa! Complimenti Giovanna!
Cara Eleonora, ti ringrazio per aver letto il mio racconto. Come avrai intuito, esso fa riferimento alla tristissima Operazione Piombo Fuso durante la quale , gennaio 2009, una scuola palestinese fu colpita da missili israeliani, causando molte vittime, anche tra bambini. Ecco, ho voluto riavvolgere il nastro e immaginare che tutto ciò potesse essere evitato, grazie alla solidarietà.
buon anno 13 anche a te.
non è scritto male ma è troppo semplice a mio modesto parere.i bambini di oggi sanno che non si evita nulla “grazie alla solidarietà” e che il Male nel mondo esiste e ha il suo ruolo ciao giannino
è nella sezione per bambini, comprendo, ma non mi piace. il batoccchio può fare tutto, anche nella coscienza sinestesica dei piccoli ma non il solletico. è un colpo, una percossa, lancia una nota. e si dica cosa si intende per Sante Dita. fairendelli
Fairendelli, grazie per il commento e provo a dare delle risposte. Il batocchio fa solletico? Certo che no. Ma può una campana volare?Certo che no. Io credo che nella fantasia dei più piccoli succedano le cose più straordinarie. Ho messo solletico per sottolineare la giovane età della campana nonché il suo spirito allegro. Le Sante Dita sono quelle del Papa, a S Pietro, dove Lena si è recata per la benedizione. Mi dispiace che la fiaba non ti sia piaciuta.
il batocchio non fa IN VERITA’ solletico alla campana, è sbagliato. la percuote e ne viene un’onda di suono. nella fantasia dei piccoli questo è un dato chiaro. è un colpo, capisci la differenza? il solletico è già ideologico. ma te, bertino, se fossi la campana della campana (:-)) il batacchio da 75 kg ti farebbe il solletico colpendoti? la campana può IN VERITA’ volare. nella fantasia dei piccoli anche questo è un dato chiaro. mi era chiaro che si trattava delle dita del Papa: è un messaggio che non trasmetterei ai più piccini. Santa è solo la campana che vola e il racconto lo deve gridare, se no si fa un discorso ideologico, i più piccini ne soffrono e si portano questo fardello per tutta la vita e chissà cosa cazzo (mi si perdoni, è colloquiale) noi non vogliamo questo. e correggi i refusi. e non dire dove sono, non ce ne sono…un abbraccio. fairendelli.
e non dite grazie per il commento. io faccio un macello al primo negativo su un mio pezzo ok? fairendelli
Giannino, grazie per aver commentato il mio racconto. Certo è un po’ triste quello che scrivi, più triste della fine tristissima della povera campana. La solidarietà è un grande valore e credo che il compito di una favola sia quello di dare valori. Il pessimismo cosmico non si addice ai giovani lettori! E neppure a quelli senior
Fair-endelli, un po’ di fair play non guasterebbe. Comunque siamo in rete per metterci in gioco e le critiche ci stanno tutte. Ci mancherebbe altro!
fair play? mai! qui si tratta di pubblicare o morire. abbiamo sofferto sin troppo, io in particolare da piccino. sono le 8,35 e ho già spaccato un PC con un pugno per il commento di una autrice al mio pezzo “L’Angelo Pahaliah”.
Ti conviene fare buona scorta di PC, allora!
ma sono soldi! sai quanto costa ogni PC? sai quanto è diminuito il mio fatturato in questi tre anni di crisi? non me lo posso permettere, è più semplice che i commenti siano semper positivi, dobbiamo venirci incontro. pubblicare o morire!
fairendelli
Va bene; per evitare che oltre al computer tu possa sfasciare anche l’abitazione, vedrò di scrivere commenti positivi. Comunque, credere che la pubblicazione di una storia possa cambiarci la vita è davvero più incredibile del batocchio che fa il solletico!!
non è certo la pubblicazione di una storia che ti cambia la vita (a parte che invece è proprio così, leggi Cristina dei morenti) ma il fatto che ti amino per quello che scrivi. puoi dunque capire in che terrore vivo se penso alla possibilità di non poter vincere. ho passato la mattina a san cristoforo a sentire le campane della Mater Dei perchè mi hai disorientato: il batocchio è un colpo della madonna (il gong glè fratello) e ho ragione io. ti raccomando i commenti positivi. abbracci
emilio michele fairendelli
gli è fratello, ‘sti colpi di batocchio mi hanno rintronato
fairendelli
Una storia molto bella e scritta bene. La semplicità della narrazione, l’ingenuità del linguaggio ne fanno un testo gradevole e allo stesso tempo istruttivo. Un contesto fantastico intriso di valori universali. Da far leggere nelle scuole materne, per insegnare l’orrore delle guerre e l’importanza della solidarietà.
Grazie Alessandra per le tue belle parole.
Una storia molto triste scritta bene, peccato che, per essere una creatrice di racconti per bambini, è necessario essere dotati di un’enorme fantasia, cosa che qui manca, a volte i bambini dei nostri giorni hanno un’immaginazione che supera di gran lunga quella degli adulti. Non è mia abitudine commentare i racconti che non mi piacciono, mi limito a lasciare un commento solo in quelli che hanno rilasciato in me qualche emozione ma, visto che non tutti fanno come me, mi permetto anche io di entrare e criticare anche in negativo: NON MI PIACE E NON MI HA RILASCIATO NULLA.
Io credo invece che i commenti più utili siano quelli negativi, che fanno crescere e migliorare. Ecco perché io esprimo sinceramente ciò che penso. I commenti positivi ce li facciamo già da noi. Da qui, l’utilità di forum come questi, che aiutano a crescere. Sono d’accordo con te sul fatto che scrivere per bambini sia complicato e mi spiace che il mio racconto non ti abbia lasciato una pur minima emozione. Grazie comunque per il tuo commento.
La “creatrice” di fiabe per bambini, come sarcasticamente scrive Fiore, ha voluto richiamarsi all’Operazione Piombo Fuso” del 2009, durante la quale morirono parecchi civili rifugiati in una scuola palestinese, tra cui bambini. Questo tristissimo avvenimento, che ha colpito l’opinione pubblica internazionale, ha ispirato la storia “Lena, la piccola campana” . Un tentativo, anche mal riuscito, di esorcizzare un fatto storico. Nulla più. Io scrivo per il piacere di scrivere, senza pretese, e senza pretendere elogi.
bertino a parte la questione da me scherzosamente sollevata del non mi piace e del batocchio la tua favola è bella e scritta bene, tra quelle della sezione per piccini è di gran lunga la migliore. avanti tranquilla. non so se forum come questi aiutino a crescere: prima non ero competitivo, per niente, e godevo di ciò che facevo. ora non dormo non mangio non conosco donna perchè sono preoccupato di un mio inserimento nella lista dei 25. che devo fare?
EMF
Fairandelli, che ti succede? Ho letto le tue parole e ti voglio quasi bene! Però, se vuoi leggere un bel racconto per bambini, ti consiglio “La ballata della borsa blu” , postato qualche tempo fa. Davvero notevole. Da quel che dici, questo forum ti ha tolto la pace. Non ti resta che tentare di corrompere i giudici, se riesci a contattarli.
Bertino proverò a richiedere (nel senso di chiedere ancora una volta) precise garanzie sul mio inserimento nei 25 forse tramite la chiusura anticipata del concorso. Come il treno che parte prima. Per rendere più interessante il tutto ho anche chiesto che il mio racconto venga inserito per primo nella silloge. Ho fatto male?
EMF
tu puoi leggere la Principessa Savitri o una favoletta iniziatica, favola che raccontavo alle mie figlie piccole dopo avere spiegato loro di Hiroshima e Nagasaki? è un mio racconto da leccarsi i baffi e considerando ciò che ho detto della Campana fai anche tu un BEL commento positivo!
EMF
è per bambini
Questo tuo racconto per bambini è postato qui? Vorrei precisare che “La ballata della borsa blu” non l’ho scritta io, però avrei voluto! Sigh
ma no lo trovi in rete, sù leggilo e un bel commentino! è per i piccini e gli insegna quale è il vero nemico: la Morte!
EMF
Ah Fiore, perchè non ti dai una calmata? Prima o poi, forse, leggerò anche gli altri tue racconti, però sinceramente non mi sento invogliata a leggere il lavoro di qualcuno che inveisce e insulta. Il mio era solo un semplice commento di una semplice lettrice e proprio non capisco perché te la sia presa in questo modo. Magari ho preso una cantonata, ci può stare, ma ti ripeto, io esprimo ciò che il racconto mi ha comunicato in quel momento. Il mio commento non può influire sui commenti degli altri, e neppure sulle decisioni dei giudici. Quindi, perché tutto questo astio? Tu, del resto, hai espresso il tuo legittimo giudizio ed io l’ ho accettato, ringraziandoti. O sbaglio?
Bertino, non adirarti, ma tu parli di GIUDICI? Giudicheranno dunque il nostro lavoro? Chi? Come lo faranno??? Leggeranno anche i commenti giudicando la mia idiozia eccessiva? Perderò? Detto questo, vuoi per favore leggere il mio racconto La Principessa Savitri o una favoletta iniziatica?
CEMF
Fairendelli, sinceramente non so bene come funzioni; bisognerebbe andare a rileggersi il regolamento. Penso comunque che ci sia una giuria e, spero davvero che abbiano altro da fare che leggersi le nostre farneticazioni. Prometto che domani leggerò la tua storia.
Ah Bertino, come mi hai interpellato tu, finiamola con questa fàida, per favore, e ti ricordo che la prima ad iniziare, permettendosi di entrare a lasciare un commento negativo ed offensivo sei stata tu, ma ho notato che ce l’hai per vizio, di andare negli altri racconti e commentare ciò avresti fatto tu, il verbo che avresti coniugato tu, la colclusione che avresti messo tu…..BERTINOOOOO, non vi è nulla di più soggettivo di un racconto breve, qualunque sia il suo tema e mai, dico MAI, ci si deve permettere di lasciarsi andare a questi commenti non costruttivi.
Ah, dimenticavo, non farmi passare per maleducata pperchè ti ho ringraziata anch’io quando mi hai lasciato il tuo commento
Ciao Bertino, quindi i Giudici leggeranno i racconti e giuicheranno? Ah può ben essere, io sono totalmente agitato per la paura di non essere pubblicato che non capisco più nulla o quasi. Comunque siamo finiti in un gioco più grande di noi. Lo vuoi leggere ‘sta “Principessa Savitri o una favoletta iniziatica?” Carta canta! e ti dimostro che ai piccoli vale mille volte di più insegnare quale è davvero il problema, cioè la Morte e la non redenzione della realtà materiale. Solidarietà e buoni valori ?: c’è la nonna, l’ora civica a scuola e Don Pino in Canonica sempre che non abbia – sui piccini – altre mire. Fiore stai calma, le nostre non sono farneticazioni ma commenti fatti per sorridere. Vuoi toglierci anche quello? EMF
Cara Fiore, spero che in questo paese ci sia ancora la facoltà di esprimere le proprie opinioni liberamente e commentare come ci pare, senza uscire fuori dalle righe, ovviamente. Un commento che non sia un elogio, non è fuori dalle righe. Se osservi bene, anch’io ho ricevuto alcuni consigli su “La terra meravigliosa” . E allora? Che c’è di male. I miei commenti sono di vario tipo, secondo il racconto che leggo e non devi certo dirmi tu quello che devo scrivere. Ci mancherebbe altro! Detto questo, credo anch’io che sia tempo di smetterla qui.
Fairendelli, ho letto la fiaba da te indicata. Devo dire che l’inizio è molto bello, ben scritto, nei canoni delle fiabe tradizionali. La fine, però, mi appare un po’ difficilotta per un pubblico di bambini; io stessa ho dovuto leggerla due volte. Ma tu l’hai letta alle tue figlie? E come hanno reagito?
Bertino, no comment. Sin da piccoli devono imparare a penetrare il difficilotto e ad evitare il sempliciotto. Facciamo finta che è una fiaba per adulti, automaticamente il tuo commento diventa entusiasta e la facciamo finita. Vuoi vedermi con il fegato a pezzi, la bava alla bocca dalla rabia? Adieu
CEMF
rabbia rabbia mi fai diventare matto
Però, furbastro, non hai risposto alle mie due domande! Fai sbollire la rabbia e concentrati. Ce la puoi fare!
Leggevo sempre questa fiaba alle bambine dopo avere raccontato loro di Hiroshima e Nagasaki. Tieni conto che è gente che è stata abituata a vedere Il Settimo Sigillo dall’età di 5 anni. Non si sono mai riprese ma allora capivano eccome.
CEMF
posso chiederti se secondo te mi inseriranno nei 25? scusa ma ho un attacco di panico…
Caro Fairendelli, non so cosa risponderti. Devo ancora finire di leggere i tuoi racconti e, giacché stai facendo il bravo e hai abbandonato i toni forti dei primi commenti, finirò di leggere il racconto che ho lasciato a metà. Però, please, non mi mettere fretta: anch’io vado in miniera e mi alzo alle 6:30! E poi, abbiamo tempo fino a maggio!! Sempre che non ci venga prima un coccolone!
Bertino! I miei racconti, sublimi, si leggono tuttavia sulla tazza del wc tanto sono corti. Leggili tutti ma NON commentarli, fammi un favore. Maggio???? Dobbiamo aspettare Maggio per sapere se siamo nei 25????? Ma sarò già schiattato!!! Che facciano prima. Diomio non sopporto l’idea di perdere. Sarebbe ancora più umiliante dato che siamo in due (io e la Veggente). Due e perdiamo???? Non sia! Saluti!
CEMF
ma la Veggente non potrebbe farti qualche previsione? Altrimenti, che Veggente è?
Bertino!!!! Mi fai imbestialire, possa un Orco Cattivo mangiare i tuoi manoscritti. Ma ti pare possibile che la Veggente possa fare questo? Chi le dà poteri?: Dio, ovviamente. Ora il Tipo lo conosciamo: fa le cose alla cazzo di cane, non le finisce mai, totale indifferenza. Le fa vedere quello che vuole Lui, probabilmente quello che nemmeno Lui riesce a vedere. Dunque lei NON potrà darmi rassicurazioni. Dammele tu.
CEMF
Calma, calma, prima che ti venga un colpo apoplettico. Va bene, per tranquillizzarti, prevedo che vincerai!
oh, meno male.
Ciao Bertino, allora, visto che non sei un’ipocrita (e questo un poco alla volta lo sto capendo anch’io) voglio vedere se andrai anche a leggere gli altri miei racconti, io penso di no e sai da cosa lo capisco? Dal fatto che altri miei commenti ti hanno tirata,diciamo, in ballo, positivamente, ma tu non hai fatto una piega,ergo….non scrivere affermazioni che non riuscirai a mantenere……meglio dire “leggerò tutti i racconti tranne quelli della FIORE”.
Buona giornata Bertino e buoni commenti.
a me è piacuto parecchio. Mi ha fatto tornare alla memoria il Principe felice. Brava!
grazie Linda per il commento e per l’accostamento: spero solo che Oscar non si rivolti nella tomba, offeso!
Una favola ben scritta, con fantasia e immagini vivaci adatte all’infanzia. L’intento etico è tradizionale nel genere per bambini e mi pare un valore aggiunto.
Amaso, ti ringrazio per le belle parole per questa favola che oserei definire “storica”. Ho letto anche il tuo commento su “La terra meravigliosa” e certamente la frase “Speriamo che domani arriviamo” è volutamente errata per adattarsi alla tenera età del volpacchiotto. Linguaggio mimetico. In effetti la fine della storia è un po’ brusca, però mi piaceva l’idea dell’accoglienza, senza ma e senza se, un atto di estrema genrosità a cui purtroppo non siamo abituati. In quello che facciamo cerchiamo sempre il nostro personale tornaconto.
Un caro saluto.
Questo racconto non può trovarmi d’accordo. A parte che un batocchio/batacchio non può fare il solletico alla campana. Provate a mettervi dentro mentre il batocchio colpisce. E’ una percossa sonora di inaudita e profonda potenza e la coscienza sinestesica del bambino – ben più avanti della nostra – lo sa. Secondo: i bambini sono molto più cattivi delle persone adulte. Fosse stato un bimbo il generale israeliano in capo altro che piombo fuso! Il bambino – basta leggere E.M.Cioran o Marco Aurelio o chiedere a una lucertola – è più cattivo di noi perchè il suo animo è più puro e la sua umanità appare più nuda ed evidente. In lui noi dobbiamo amare questa purezza ancora potenzialmente incorrotta, ancora potenzialmente REDIMIBILE, non fare del romanticismo da due lire. Sotto le bombe a Gaza o nel reparto di oncologia pediatrica – uno contro mille – la differenza non c’è. Dio fa accadere entrambe le cose e se lo fa avrà i suoi motivi. A noi spetta lottare con ogni forza contro entrambe sapendo che è solo la seconda quella apparentemente senza soluzione.
Terzo: appongo questo commento in vibrante e sdegnata protesta contro l’ultimo commento di Bertino al mio racconto sull’Angelo. Ciao. CEMF
Amen!
Ciao Giovanna … avevo già letto il tuo racconto senza commentare perchè non ero iscritta.
E’ vero che c’è tristezza ma le favole della mia infanzia ne contenevano assai e non solo quella. Allevando i miei figli, e ora una nipotina, ho appreso che le favole non sono solo un passatempo per i bambini. Il tuo racconto nella prima parte mi ha fatto rivivere la mia infanzia fino all’adolescenza in un paese dove le campane facevano parte della quotidianità e per questo ti ringrazio!
Grazie a te, Mara.
La fiaba è magnifica, non si può affermare il contrario, ricordando poi che è inserito nella sezione racconti per bambini. Il finale è triste vero, forse per un bambino può essere forte, ma la vita non è rose e fiori, giusto? Vogliamo parlare della triste “piccola fiammiferaia” o della scomparsa della mamma di Bambi? Il racconto è bellissimo!!
Grazie, Alessandro, troppo gentile! Ti abbraccerei se potessi!
Cara Giovanna questo tuo omaggio e’ davvero molto toccante. Ti saluto con stima ed affetto e colgo l’ occasione per farti tanti cari auguri! Emanuela
Grazie, Emanuela, per il commento e gli auguri che ricambio anche se giungono fuori tempo massimo!
Bertino…..finiamola qua, per favore, vedi? Scrivo persino sotto il tuo racconto, fossi tu Fairendelli ne saresti contenta, almeno aumento lo stuolo di chi legge il tuo racconto, peraltro apprezzato da molti. FINIAMOLA QUA, ti ricordo che ti sei rivolta a me con un commento maleducato e TOTAMENTE GRATUITO…..poi, hai smorzato i toni un pochino, con gli altri commenti, ma vattelo a rlileggere e ti chiederai, allora, il perché non ho ancora compreso il tuo astio verso il mio racconto….peraltro non ti sei nemmeno scomodata a leggere gli altri mei racconti, quindi hai poco da dire….molto poco.
Concludo dicendo che siamo in democrazia e proprio per questo tu sei libera di esprimerti ed io anche ma, ti prego, non indicarmi come causa dei tuoi mali………buona giornata Bertino.
Fiore, sono stata per troppo tempo in silenzio a subire i tuoi insulti, diretti e indiretti, e adesso sono stufa. Quindi datti un freno altrimenti risponderò ogni volta punto per punto. Io non ti indico affatto causa dei miei mali, mai detto. Sei solo una rompiscatole col dente avvelenato, che sta sempre di vedetta a commentare i miei commenti. Che palle!!!
Bertino, io leggo i tuoi commenti come leggo i commenti degli altri….vuoi ANCHE privarmi di questo piacere?????? E modera i termini, per favore, rompiscatole lo dici a tua madre o a tua figlia, io non ti o mai offesa e vorrei che tu facessi altrettanto e, per inciso,fino a fine concorso leggerò tuoi commenti e, se mi sentirò, commenterò anche suoi tuoi commenti, e che questa sia l’ultima missiva che ha il tuo nome come oggetto del discorso, percè ora ne ho pieni i cogl…..io.
Gentili Caterina e Giovanna, vi invito a commenti più leggeri e costruttivi. Gli autori in concorso hanno bisogno di essere sostenuti e non scoraggiati. Alla selezione finale ci penserà la giuria. Grazie per l’attenzione. Buona giornata.
ho” con l’h…….non ti ho mai offesa….chiedo scusa per l’errore di battitura
caro Demetrio,
mi rincresce per l’episodio, ma non ce l’ho fatta più a sopportare certa gente. Bisogna subire e tacere? Alla lunga la cosa stressa. Spero davvero che si metta un punto definitivo a questa querelle. Io sono , ed ero, prontissima a chiudere il “litigio”. Cosa avrei dovuto fare?Fingermi anch’io stravagante per dire liberamente certe cose? Eppure c’è chi lo fa liberamente e in assoluta tranquillità.
PS Gli insulti li rimando al mittente, ovviamente. Il commento si commenta da solo.
Complimenti Giovanna! il tuo racconto mi è piaciuto molto. E’ originale e ben scritto. Sarà per quella bella parte di bambina che è rimasta in me, ma credo che da oggi in poi, quando guarderò il cielo, non mi sorprenderei vedessi una giovane campana volare. Grazie!
Grazie, Laura. Sei veramente gentile. Mi fa piacere che le mie due favole per bambini ti siano piaciute. Grazie per le belle parole!
Davvero bella l’idea del corteo volante delle campane diretto a Roma, e anche la personalità vivace e vitale di Lena.
Grazie Matteo per le tue belle parole. Sono contenta di aver trasmesso la vivacità della piccola campana.
Sono un ragazzo di 17 anni e trovo il tuo racconto davvero bello, ti invito a leggere i due racconti che ho scritto io, mi piacerebbe conoscere il tuo parere.
grazie, Domenico per aver letto il mio racconto e per le tue parole.
non leggevo favole per bambini dai tempi di cappuccetto rosso, mai finito e che spero sia finito bene per il lupo, visto che sono spesso ignorate le ragioni degli animalisti. Ho letto questa della signora Bertino, che mi è piaciuta. Ma non riesco sinceramente a capire come si può raccontare una favola a bambini che sono sempre meno dotati di fantasia. La narrativa è fantasia, non deve lanciare messaggi ma deve solo rappresentare ed esaltare la voglia di estetica. Nella narrativa due più due, se si vuole, può fare cinque. Non so, però, e sinceramente non so, anche perchè non ho figli, (sono vegetariano)se nelle favole per bambini che vanno al computer e dicono che non èpossibile quanto la si possa usare, la fantasia. Leggerò solo fiabe per adulti. Perversi.
Caro Saverio, grazie per il tuo commento, anche se mi è risultato un po’ “fumoso”. Dici che la mia favola ti è piaciuta, però poi aggiungi che le favole non servono più perché ai bimbi moderni e computerizzati manca la fantasia. Ho capito bene? Inoltre sei per una narrazione fine a se stessa, per mera bellezza, che vada oltre un insegnamento morale. Giusto? Allora non capisco come tu abbia apprezzato la mia storia che reca un messaggio di condanna di un fatto storico realmente accaduto nel conflitto medio-orientale e, da lì, a tutta la guerra. Di solito, comunque, la favola ha una morale.
“Non tutti sanno che,ogni anno nella notte di Pasqua…” Ma io lo sapevo! Abito vicino a San Pietro e fin da quando ero piccolo aspettavo con ansia l’arrivo del corteo delle campane! E quando suonano tutte insieme, ti assicuro, è davvero uno spettacolo!
Bellissimo racconto. Tra le altre cose mi è piaciuto tanto il volo delle campane, i bimbi apprezzeranno. Il tema è importante ma i piccoli lettori capiscono molto più di quanto non si creda. Brava!
Beato te, Paolo, che abiti nei pressi di SPietro!!
CONGRATULAZIONI LOREDANA!!
AH AH AH !!! (Dai che scherzo!)
I miei sinceri complimenti GIOVANNA per la tua vittoria!
Grazie, Francesca! Devo proprio dire che mi hai portato fortuna! Spero di portarne anch’io a te per la sez Corti.
Sono molto contenta ed emozionata, e un po’ dispiaciuta per i molti bellissimi racconti esclusi. E adesso mi tocca pure incontrare Fairandelli! Spero almeno che indossi la tanto decantata maglietta, anche se sarà ottobre. Un abbraccio.
Complimenti Giovanna! Il tuo talento è stato premiato e anche la tua intenzione di “riavvolgere la bobina” di un evento tragico. Chi scrive per i bambini ha questo potere e può (e deve) farne buon uso! Tu lo sai fare. Ammetto che ho preferito nettamente l’altro tuo racconto in concorso “La terra meravigliosa”, anch’esso con un messaggio sociale ma più tranquillizzante e forse per bambini più piccoli. Nulla toglie alla qualità di questo, infatti la giuria l’ha premiato. Brava.
Silvia
CIAO GIOVANNA…COMPLIMENTI ED UN ABBRACCIO!
Grazie, Eleonora, sei sempre gentile. Ricambio l’abbraccio.
Giovanna non vedo l’ora di conoscerti ed abbracciarti !!!!
La penna più mattiniera!
La penna che mi ha dato tanto!
La penna che ho seguito con tanta stima e tanto tanto cara!!!!
Un abbraccio
giovanna lancerà i pomodori ma sta scritto: in aria questi si trasformeranno in fine polvere di stelle, siccome fuochi d’artifizio.
CEMF
Se come dici, Fairy, i pomodori si trasformeranno in fiori, allora ne porto un’intera cassetta, ed anche un paio di batocchi: chissà che suono producono!?
Anzi, no fiori, ma polvere di stelle!! Accipicchia, non è che , abracadabra, ad un tratto sparisci dal palco?
no non sparisco. ben presente – in organza e anche no – dirò molte cose. ogni foto in cui ci sarai anche tu ti metto la mano sulla spalla. un batocchio lo porto anch’io e ti farò il solletico.
CEMF
Peccato! Però la mano sulla spala la eviterei. Al limite, con le tue sacre mani, potresti benedire qualcun altro.
spalla
Mi è piaciuto. E credo piacerebbe anche a molti bambini. Lo farò leggere a mia figlia e ti darò conferma quanto prima
Complimenti.
Buongiorno Giovanna ho letto con molto interesse anche questo tuo racconto che ho scoperto ti ha vista vincitrice del concorso, complimenti.
Credo sia una storia molto originale, ben scritta e sopratutto “pulita” come sono i suoi fruitori.
Il pensare ad una campana che vola da una chiesa ad un altra senza distinzione di religione credo sia una idea molto creativa e ben si addice alla mente fantasiosa dei bambini.
Credo che chi scrive per bambini deve sforzarsi di parlare con il loro linguaggio e pensare con le loro teste, mi sembra tu ci sia riuscita benissimo.
Davvero brava