Racconti nella Rete®

25° Premio letterario Racconti nella Rete 2025/2026

Premio Racconti nella Rete 2013 “Bagno Regina” di Eleonora Marchiori

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2013

Lacrime cocenti rigano il suo volto e lei, Valeria, non le sente neppure.

Beve l’aria salmastra mentre sotto le sue mani la ringhiera della terrazza, si inumidisce con il sudore freddo dei palmi. Una poltrona di vimini sostiene il corpo macilento. Sulle spalle, lo scialle di cashemere, leggero, caldo e bianco copre le spalle spigolose sotto un leggero vestito di maglia.

Ride e piange. Singhiozzi convulsi, liberatori, le squarciano il petto. E’ la prima volta, dopo mesi, che si sente finalmente libera e leggera.

Ha scelto di tornare là, dove per anni, ha vissuto felice godendo della compagnia di sua sorella e dove insieme si erano divertite come adolescenti anche se, Claudia, essendo proprietaria dello stabilimento balneare doveva gestire l’ambiente insieme al marito.

Il bagno Regina, con la sabbia rastrellata e gli ombrelloni allineati, chiusi e pronti per il rimessaggio, le regala quella sensazione di ordine e di lindo, che agisce come balsamo per il cuore ed il fisico feriti.

Ha terminato da poco l’ultimo ciclo di chemio ed il risultato degli esami di controllo lasciano ben sperare.

Il sole, là in fondo, sembra il tuorlo di un uovo che scivola giù oltre la linea dell’orizzonte baciando il mare e che irradia calore nonostante sia ottobre. Il mare, oh quel mare tanto amato e sognato sul letto di dolore!

Il caffè letterario sul lungomare è impacchettato, come solo in Versilia sanno fare. La vita notturna di luglio e agosto non è che un ricordo. Quante serate ci aveva trascorso con Ezio…insieme amavano i libri e ascoltavano volentieri i dibattiti o gli scrittori che presentavano i propri lavori seduti al solito tavolino bianco.

Pensava che niente potesse rompere quell’idillio. Erano stati anni di amore vero e quando lei, aveva avuto bisogno di lui aveva scoperto la sua relazione con Lidia. Una mazzata dopo l’altra. La malattia l’aveva debilitata ma il colpo inferto al suo cuore era stato peggiore.

Aveva raccolto tutto il coraggio e lo aveva cacciato da casa, armi e bagagli, e… si era concentrata su se stessa. Forse era stato proprio questo che l’aveva salvata perchè le energie spese erano solo per combattere quella battaglia.

Claudia l’aveva sostenuta e perciò non si era sentita mai sola.

– Quarant’anni sono pochi per capitolare! si era detta. E con tenacia e molto coraggio si era affidata all’ematologo.

Un colpo di vento più forte degli altri scrolla il cappello di paglia bianco sopra una bandana colorata.

Solleva una mano per bloccarlo e nel farlo, nota che trema. Un tremito convulso che ferma appoggiando i gomiti sulla ringhiera e con le mani  a coppa sostiene il volto. E’ felice perchè le è stata offerta un’altra opportunità per migliorare e dare un senso diverso alla propria vita.

Questo pensiero si innalza fino a oltrepassare la volta celeste ed arrivare al nero più assoluto dove tutto è pace e distensione in un silenzio profondo che congiunge la mente con l’anima, cicatrizzando il cuore martoriato.

E’ talmente concentrata che avverte appena la manina calda di suo nipote che la accarezza. Il volto infantile la studia in silenzio senza interrompere quel momento di introspezione; i bambini sono molto più ricettivi degli adulti e Sergio con la sua sensibilità lo è certamente.

Valeria si scuote e gli sorride, le braccia, scivolano lungo i fianchi e una mano si appropria di quella mano infantile calda, salda e amorosa. E’ tempo di tornare a vivere.

 

 

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22 commenti »

  1. Un racconto molto intenso. Bella e efficace l’ambientazione nella quale la sofferenza di Valeria si stempera lentamente lasciando posto alla speranza. Si può ricominiciare a vivere e risollevarsi dai dolori peggiori, solo se lo vogliamo. Questo è il messaggio lanciato dall’autrice. Una storia scritta benissimo e che affascina. Complimenti!

  2. Un racconto molto bello, scritto benissimo. Mi è piaciuta molto l’apertura verso la speranza.
    Brava, complimenti.

  3. Grazie a tutti e due per i complimenti mi hanno fatto piacere.:-)

  4. Un racconto che descrive molto bene la fine di un ciclo e l’inizio di qualcosa di nuovo, a partire dall'”impacchettamento dei bagni”,( la fine di una stagione balneare, descritto in modo veramente efficace ) parallelamente alla fine di un triste e doloroso periodo per la protagonista. Molto bello!

  5. ..grazie Caterina, effettivamente ho voluto rimarcare la speranza che credo sia fondamentale nella vita di ognuno. Buon Anno!

  6. La descrizione impeccabile di una spiaggia alla fine della stagione estiva fa da sfondo allo stato d’animo della protagonista. Alla sua sensazione di leggerezza ritrovata che la conduce a ridere e piangere allo stesso tempo.
    E’ una donna che ha saputo “impacchettare” delusioni cocenti e, forte della fine di un periodo tormentato, ritrovare la forza di guardare in faccia la vita. Molto brava

  7. Racconto doloroso, ma al tempo stesso pieno di speranza.

  8. Cara Eleonora, “inesauribile e’ la forza delle donne!!” ma d’altra parte , abbiamo sempre inesauribili motivi per doverne avere!! Ed e’ per questo motivo’ che ce ne hanno cosi’ ben dotate! Non e’ cosi’? INESAURIBILE PERO’ rimane anche, nonostante tutto, la nostra temeraria dolcezza. Grazie

  9. GRAZIE, GRAZIE E ANCORA GRAZIE a tutti per i vostri complimenti. Rimango sempre stupita quando ne ricevo uno. Si, effettivamente, ho voluto rendere omaggio alle donne che soffrono sia nel fisico che nello spirito. Il mare mi è sembrato lo sfondo migliore anche perchè è respirando l’aria salmastra che, personalmente, mi rigenero. :-*

  10. Un bellissimo elogio della vita e della vitalità!!

  11. Bella l’ambientazione, Eleonora, oltretutto a me cara (in Versilia ci sono nata, i bagni e le spiagge sono stati teatro della mia giovinezza).
    Il tuo racconto dimostra una grande sensibilità che abbini a una discreta tecnica: il mare è certo lo sfondo più adatto a una vicenda come quella che racconti – per la cronaca, anche per me il mare è conforto, fonte da cui traggo forza e talvolta ispirazione.
    Chissà perché… che anche tu nasca ricoperta di salmastro?… 🙂

    Concordo con Emanuela: la forza delle donne è davvero inesauribile.
    Dobbiamo esserne fiere.
    L’apertura del finale fa ben sperare per il finale della storia della tua protagonista.

    Auguri, intanto, per tuo tramite, a tutte le donne che attraversano un periodo tanto difficoltoso della loro esistenza.
    Che tutte trovino – chi nel mare, chi nell’amore delle persone care, chi nella voglia di assaporare la luce di un altro tramonto; chi, magari, nel desiderio di realizzare un proprio sogno – la forza di combattere quel brutto male, e tutti gli altri che mettono a rischio la nostra vita.

    A presto ritrovarti,
    Nikki

  12. Mi piace il messaggio di speranza di questo racconto. Spesso capita che nei momenti difficili siamo soli e dobbiamo trovare in fondo al nostro cuore la forza per ricominciare a vivere.

  13. Racconto davvero bello..mi è piaciuto, mi ha riempito il cuore di calore.

  14. Complimenti Eleonora veramente un bel racconto!

  15. Molto bello e scorrevole nonostante il dolore. Bellissima l’immagine nel finale:niente di più saldo alla vita che la mano di un bambino. Brava!

  16. Un racconto emozionante che mi ha rapita: le descrizioni sono vivide e dettagliate senza annoiare, il tema della malattia salvifica è il perno intorno al quale ruotano l’amore deluso, i quarant’anni, la “sorellanza” … e che dire del mare e dell’energia vitale che solo i bimbi ci sanno infondere… complimenti e in bocca al lupo!

  17. La forza ed il coraggio che ha un malato di cancro ci fa rendere conto di come va assaporata la vita. Purtroppo questa malattia non risparmia adulti e bambini, fortunatamente la ricerca sta dando in certe situazioni buoni risultati ma alla base c’è la forte determinazione e voglia di vivere che credo influisca non poco. Ti faccio i complimenti per la delicatezza con cui hai affrontato questo tema e trasmesso una forte speranza. Toccante il finale con la stretta di mano al nipote. Brava Eleonora e auguri anche a te per il concorso!

  18. Mi ha dato i brividi…complimenti.

  19. Racconto straordinariamente delicato e prepotente nella rappresentazione scenica di un spiaggia a fine stagione e di pensieri che rifiutano di finire in rimessaggio. Straordinario anche perchè il soggetto sarebbe fin troppo scontatamente strappalacrime e di contro si finisce di leggere con un sorriso tra le labbra. Complimenti sinceri. Brunello

  20. …GRAZIE ancora carissimi per il vostro apprezzamento e come sempre rimango stupita dai vostri complimenti!! AUGURI A TUTTI!!!

  21. Non ci crederai Eleonora… ma questo tuo racconto mi era sfuggito: avevo visto solo “Ballerina”, che avevo trovato molto ben scritto (e te l’avevo detto in un mio commento); per fortuna che oggi l’ho trovto perché devo dirti che mi piace tanto! Hai il dono delle sintesi tu, e anche un’ottima capacità di creare l’immagine che descrivi nel tuo lettore. E sono molto belle queste immagini con cui hai iniziato ed altrettanto bello il messaggio di Speranza (che sta tanto a cuore anche a me) che ci hai trasmesso nel finale. Grazie, complimenti e Auguri!

  22. E’ chiusa la stagione del Bagno Regina, la gestione ha sistemato la struttura e attende la stagione futura.
    Valeria, a quarant’anni, ha superato da poco un periodo difficile ed è tornata al Bagno Regina perchè lì ha trascorso il periodo felice di ragazza, assieme alla sorella Claudia. Da lì partirà la sua nuova vita.
    Brava Eleonora che ci presenti questa donna, un tempo sofferente nel corpo e nello spirito, che intende approfittare dell’opportunità offerta per migliorare e dare un senso diverso alla sua vita, ricorrendo ad una narrazione lineare ma efficace e di sicuro effetto.
    Il racconto ci dà l’immagine di una donna di grande dignità che non si rifugia nel passato e non solleva recriminazioni per quanto donato e non corrisposto.
    Ciao.
    Emanuele.

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