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23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Ciao Luigi, ciao. LuccAutori ricorda Luigi Tenco con una mostra a Villa Bottini

Categoria: Comunicato Stampa, In evidenza

CIAO LUIGI,  CIAO  Mostra di opere contemporanee dedicate a Luigi Tenco

Il Festival LuccAutori 2017 presenta  la mostra «Ciao Luigi, ciao», iniziativa dedicata al cantautore  Luigi Tenco nel cinquantesimo anniversario della sua morte.  In programma dal 30 settembre all’8 ottobre nelle sale di Villa Bottini a Lucca.

La mostra allestita a Villa Bottini, sarà aperta in occasione degli incontri previsti nel programma del Festival LuccAutori 2017. Inaugurazione sabato 30 settembre alle ore 10. Informazioni su www.raccontinellarete.it.

L’allestimento,  a cura di Stefano Giraldi,  raccoglie  un gran numero di artisti per rendere omaggio a una figura che ha segnato la storia della canzone italiana. Le opere esposte sono ispirate alle canzoni di Luigi Tenco e appartengono ai disegnatori Lido Contemori, Mauro Pispoli, Gian Paolo Giovannetti, Sergio Staino, Giuliano Rossetti, Massimo Presciutti, Antonio Natali, Dino Aloi, Marco De Angelis, Antonio Santojeradi, Max Manfredi, Gianni Nesto, Cristiano Angelini, Chiara Jeri, Andrea Garavelli, Angela Volpi, Juan Carlos Flaco Biondini, Ezio Poli, Mariuccia Nespolo, Ellade Bandini, Mirko Menna, Gianni Chiostri, Gianni Audisio, Milko Dalla Battista, Fausto Pellegrini, Francesco Butini, Massimo Cantini, Clara Mallegni, Raffaella Sottile, Sergio Farinelli.   Contributo musicale di Luigi Antinucci.

La tragica morte di Luigi Tenco è profondamente legata alla storia del Festival di Sanremo.  Alla diciassettesima edizione del Festival, Luigi Tenco presentava in coppia con la cantante Dalida “Ciao amore, ciao” che in gara raggiunse solo il dodicesimo posto.   La sera del 27 gennaio 1967, appresa la notizia dell’esclusione del suo brano dalla finale, il cantautore si ritirò nella sua stanza d’albergo al Savoy, dove fu trovato morto durante la notte da Lucio Dalla, che alloggiava nella stessa struttura, e Dalida, con cui aveva duettato al Salone delle feste del Casinò poche ore prima.

Finisce così, a soli 29 anni, la vita di Luigi Tenco. Con la sua pur breve carriera è diventato il simbolo del conflitto generazionale che ha segnato un’epoca e di una musica creativa e indipendente, come quella ancora oggi promossa dal Premio Tenco.

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