Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti nella Rete 2017 “Ludich e la DomCasual” di Cinzia Mezzetti

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2017

La strada si apriva di fronte ai suoi occhi come una pergamena dalle rifiniture dorate, la luce accecante proveniente dall’intarsio le impediva di vedere l’orizzonte e di sapere cosa in fondo alla strada la stava aspettando.

Camminava lentamente per il timore che la pergamena cedesse sotto il peso del suo corpo, ogni passo lasciava sulla carta l’impronta del suo passaggio.

La piccola Ludich si concentrava sul passo da tenere sempre cauto e leggero, non doveva interrompere questa armonia di equilibri se non voleva finire nel vuoto.

Dopo alcune ore di cammino iniziò a cedere alla stanchezza, le gambe si fecero pesanti e a stento riusciva a concentrarsi sulla sequenza di quei movimenti incorporei.

Mentre la sua mente era intenta a ritrovare la concentrazione necessaria per riprendere il cammino, iniziò a cadere dal cielo una sottile pioggia.

Dapprima fu incantata e ritemprata dalle infinite goccioline che le cadevano sugli occhi e sulla pelle, ma improvvisamente ricordò che la sua strada era di carta.

– “La carta a contatto dell’acqua si lacera” – Pensò!

Mentre guardava le minuscole gocce d’acqua cadere sulla strada, improvvisamente sotto il peso del suo corpo la pergamena cedette. Ludich si sentì spingere verso il basso e precipitare.

Si ritrovò in un fiume dalle caratteristiche insolite, parole correvano una accanto all’altra senza nessun senso logico, velocemente si aggrappò alla prima che le passò tra le mani, in realtà erano più parole unite assieme – Lesse e sorrise – “ramo di un albero”.

Aggrappata al ramo, il fiume di parole correva con lei . Si poteva considerare in piena, come se tutti i libri dell’universo avessero versato nel fiume tutto il loro contenuto.

Nel fiume, la piccola Ludich, lesse e trovò ogni oggetto.

“Le parole fanno le cose”- Pensò.

Improvvisamente la vide, più grande delle altre Font “DomCasual” Corpo 70, grassetto e corsivo.

Era una splendida parola e nelle circostanze attuali, per la piccola Ludich certamente la più adatta.

– Sorrise e con un balzo era in “Barca”.

Sulle sponde del fiume c’erano parole accatastate, abbandonate, mai usate, a volte formavano mucchi così grandi da sembrare cumuli di immondizia.

In effetti le parole ammassate sulle sponde rappresentavano nella vita quotidiana “IL GERGO POCO PULITO”.

La “DomCasual” proseguiva il suo corso e la piccola Ludich, come una turista in escursione, leggeva il suo paesaggio.

Sulla riva si potevano scorgere gli animali più rari insieme a quelli più comuni, non c’era clima a separarli erano tutti lì per un convegno mondiale dal tema ” Le pari opportunità tra erbivori e carnivori”.

Tema quanto mai scottante per gli erbivori che rimasti quasi senza cibo sarebbero divenuti presto, pasto prediletto per i loro nemici.

Ludich, seduta a poppa della sua grande imbarcazione, leggeva con grande interesse la riva destra dove gli animali radunati in cortei urlavano i loro diritti “nutrizionali”.

Sulla riva sinistra si svolgeva un’altro incontro, erano radunati qui tutti gli alberi , le vegetazioni a clima freddo (muschi, licheni…) e quelle a clima caldo (cacto,…..).

Il motivo del raduno era discutere se “la fotosintesi clorofilliana produce di giorno ancora ossigeno oppure anidride carbonica e, se i valori sono sotto la media accettabile.

La “DomCasual” navigava imponente con il suo corpo “70”.

La prua solcava le parole, verifica ortografica – sillabazione – sinonimi e contrari, l’accento è acuto o grave, la particella è pronominale e l’oggetto è con il suo complemento.

Quante parole lette in questo viaggio, parole nuove, conosciute, utili, insolite e comunque importanti per “raccontare” – ritrarre, recitare, narrare e per “commentare” – spiegare, interpretare, giudicare, sentenziare.

La corrente del fiume era sempre più forte, – Ludich vedeva le parole correre velocemente, urtarsi, sovrapporsi, mentre la DomCasual cominciava a perdere stabilità e ad inclinarsi pericolosamente. – Ludich aggrappata alla maiuscola D leggeva velocemente tutte le parole che le passavano sotto gli occhi, sperando in questo modo di controllare il fiume improvvisamente impazzito.

Un rumore inaspettato giunse a distoglierla da  quella serrata lettura e quando alzò lo sguardo verso l’orizzonte si accorse che davanti a lei c’era un grande rullo – non una parola stavolta,  ma l’oggetto in tutta la sua  consistenza.

– Aggrappata saldamente alla maiuscola D attese di essere “impressa”.

– Era lì che dormiva la piccola Ludich sotto il rullo della tipografia del nonno.

 

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4 commenti »

  1. Ottimo racconto, originale nel suo scorrere “lentamente movimentato” tra “orizzonti circoscritti” .

  2. Un bel viaggio, navigando un fiume dal quale dovremmo lasciarci sempre trasportare.

  3. Raccontare un sogno è pur sempre un esperimento letterario. Brava!!!

  4. Grazie per i vostri commenti.
    Ottenere feedback sul proprio esperimento di scrittura fornisce sempre nuova energia e spinge a scrivere ancora, a sognare nuovamente…

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