Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti per Corti 2015 “Istinto primitivo” di Stefano Pieroni

Categoria: Premio Racconti per Corti 2015

Dietro una porta nera, all’interno di una stanza bianca, due donne, una mora capelli lunghi, giacca rossa e gonna nera, e una castana, capelli corti, pantacollant neri e maglia lunga bianca, e due uomini, uno calvo, abito grigio, l’altro capelli scuri impomatanti e pettinati verso l’alto, jeans scuri e t-shirt bianca. Iniziano a baciarsi fra loro, il calvo con la castana, la mora con l’impomatato, per poi scambiarsi fra loro. Iniziano a spogliarsi.

La donna mora sbottona la giacca rossa, mostrando una maglia chiara con una profonda scollatura, e si abbassa le calze autoreggenti arrotolandole con i palmi delle mani lungo la cosce. L’uomo calvo si slaccia le stringhe delle scarpe, si slega il nodo della cravatta, sbottona la camicia azzurra; la mano destra afferra con forza l’elastico degli slip della mora e lo tira verso il basso. L’impomatato sfila la cintola marrone dai jeans, poi, afferando la t-shirt bianca dal bordo inferiore, se ne libera mostrando il suo addome scolpito. La castana si toglie gli stivaletti ad anfibio, tacco largo e suola in gomma, premendo la punta di una scarpa contro il tallone dell’altra, con le sue dita, dalle unghie smaltate di viola, apre i fermagli che chiudono un corpetto in pizzo nero. La mano sinistra scende sulla pancia muscolosa dell’impomatato accarezzandolo con il palmo.

Sparsi per la stanza e sul letto i loro indumenti.

Sopra il letto, nudi, i quattro si baciano, si toccano. Il calvo bacia i seni della mora, lei si sdraia, lui scende con la bocca verso l’addome. La castana, sdraiata sopra l’impomatato, si alza, sedendosi sul suo ventre, e muove il bacino avanti e indietro, graffiando con le unghie il petto dell’uomo moro. Dalla tasca posteriore dei jeans appoggiati sopra il letto, scivola, a causa dei saltelli ritmici, uno smartphone, cadendo sul pavimento.

L’uomo pelato afferra la donna castana, la gira e la sdraia, le bacia la schiena sdraiandosi sopra di lei. La testa della femmina ciondola fuori dal bordo del letto con lo stesso ritmo dei saltelli del materasso. Un colpo più energico la spinge ancora più fuori dal bordo e, per non cadere, la donna poggia le mani a terra. La sua mano destra, invece che sul pavimento, si poggia sopra lo smartphone, lei si volta, lo vede, lo afferra e se lo porta davanti al volto, rischiando di scivolarle a causa del continuo dondolare. Con il pollice apre la fotocamera, ruota lo smartphone e la testa in cerca dell’inquadratura e della posa migliore, poi scatta. Osserva la foto e con espressione seria dice ai compagni di stare un attimo fermi, altrimenti le foto verranno tutte mosse.

Il letto si trasforma in set per servizi fotografici. Ognuno stringe fra le mani il proprio smartphone e scatta fotografie a ripetizione. Tutti cercano la posizione migliore, poi condividono gli scatti sui social, confrontando le foto e i like. Ogni like suscita un momento di piacere in ciascuno di loro.

L’estasi è crescente e aumenta con le condivisioni. Al culmine del piacere l’uomo con i capelli scuri, si solleva di scatto e, reclinando il capo, esclama: “Cento”.

La donna mora prende una sigaretta dal pacchetto a terra, la accende, inspira e espira soffiando il fumo verso l’alto, poi, chiudendo gli occhi, fa un lungo sospiro.

Sopra il letto bianco maschi e femmine stringono il proprio smartphone tra le mani, fissandolo, sparsi per la stanza bianca e sul letto i loro indumenti.

La porta nera si richiude davanti a loro.

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1 commento »

  1. Stefano, devi essere un fotografo o un documentarista scientifico o devi avere la passione della pittura, vista l’abilità di rendere le immagini. Complimenti. Potrebbe essere un Corto hard con personaggi che sanno fare gli amanti appassionati. Non lo è perché l’estasi è, si crescente e aumenta con le condivisioni delle fotografie “intime” ma il piacere iniziato con le attività sensuali prosegue per i personaggi tenendo tra le mani lo smartphone, pare che sia questo il vero “istinto primitivo”
    Bel racconto, scritto bene.
    Emanuele

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