Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti per Corti 2015 “Psicologi si nasce” di Giorgio Leone

Categoria: Premio Racconti per Corti 2015

Stanza da letto di mattina. Lei, molto bella, si alza, sbadiglia e va in bagno portandosi i vestiti mentre lui rimane a dormire. Dopo un po’ squilla un cellulare e lui risponde. «Ma non ci può andare qualcun altro? E poi non sembra mica roba mia. Va bene, vado appena posso.» Comincia a vestirsi e lei rientra nella stanza. Lui dice che deve uscire di corsa e lei che uscirà con lui. Si danno un breve bacio e si salutano.

Una macchina con un lampeggiante sul tetto corre per le vie della città con lui che guida. Si ferma davanti ad uno stabile con molti curiosi attorno, lui li sorpassa ed entra.

«E’ sul tetto, Commissario» dice un poliziotto «ma neppure lo psicologo è riuscito a farlo desistere.»

Prende l’ascensore e arriva al tetto sul cui bordo, oltre la ringhiera, uno psicologo parla con l’aspirante suicida senza avvicinarsi troppo. Il Commissario si accende una sigaretta e legge il giornale. Dopo un po’ lo psicologo desiste perché l’altro minaccia di buttarsi e va dal Commissario. Gli racconta che l’uomo è follemente innamorato di una donna sposata, Delfina, la quale ora vuole interrompere la relazione perché non se la sente di tradire più il marito che l’uomo non ha mai visto. La coppia abita proprio lì vicino, nel centro storico.

«E’ veramente disperato e non riesco a fare nulla, provi lei. Non sarebbe la prima volta che ottiene risultati dove ho fallito, anche se non ho mai capito come fa.»

Il Commissario si avvicina al disgraziato che gli intima di non avvicinarsi, se no si butta. «Allora mi avvicino di corsa» dice il Commissario «così sono sicuro che lo fai. Tanto se non ti butti tu, ti butto io e nessuno se ne accorgerà perché lo farò facendo finta di salvarti.»

L’uomo chiede se non sia impazzito e il Commissario risponde che un po’ lo è, ma soprattutto è incazzatissimo. «Non sono solo un Commissario, ma anche il marito di Delfina.» L’altro è incredulo e viene ancora esortato a buttarsi in fretta.

«Lei adesso non vuole più vederti, ma non potrebbe cambiare idea! Quando arrivo, le do una bella ripassatina, che quattro cazzotti e un po’ di calci nelle reni a quella stronza non le fanno certo male.»

«Ma cosa sta dicendo? Delfina è un angelo!»

«E infatti a me piace picchiare gli angeli, con i demoni c’è poco da scherzare! Non te l’ha mai raccontato che lo faccio regolarmente e senza lasciare segni? Tanto sono un Commissario e nessuno le crederebbe mai!»

«Tutto ciò è pazzesco! Ma perché, allora, Delfina non ha più intenzione di vedermi? Io pensavo che fosse perché non vuole farla soffrire!»

Il Commissario ride e spiega che chi soffre è lei, che non pensava che avesse un amante, ma quando gli hanno detto il nome ha capito perché con un nome da pesce, a Lucca centro c’è solo lei. Dice che l’ucciderà dopo averle cambiato i connotati e strappato le unghie. L’uomo urla che vuole arrendersi, lo prendono e, quando passa vicino al Commissario, dice che penserà lui a Delfina e la difenderà da lui, non ha paura.

«Guarda che non conosco nessuna Delfina e non sono sposato. Stamattina ero con una donna che non vedrò mai più, per un poliziotto è difficile farsi una famiglia. Mi dispiace di averti raccontato tante balle, ma è il mio lavoro e mi pagano per questo. Non ho fatto altro che darti qualcosa per cui lottare, un motivo per vivere, insomma. Adesso sono desolato di dovertelo togliere, ma tanto avresti scoperto molto presto la verità. Quindi ora sta a te di trovarne uno vero. Sono più che sicuro che ci riuscirai, ma in ogni caso ti faccio tanti auguri!»

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2 commenti »

  1. E’ un commissario – psicologo, dai modi e dalle minacce discutibili nello svolgimento del suo servizio ma efficace contro gli aspiranti suicidi. Un po’ Jean Gabin e un po’ Fernandel. Oltre a preoccuparsi di raggiungere gli obiettivi, sa giustificarsi e ha parole di conforto e di incoraggiamento.

  2. Grazie del commento e buona giornata

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