Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti nella Rete 2015 “Lips diary” di Marco Moroni

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2015

Manchevoli, asimmetriche, sgraziate, ruvide come foglie di cavolo, imperfette, flosce, cadenti. Odio lo spazio che si viene a creare al centro, sembra lo sfintere di una cagna gravida.

 

Devo assolutamente rifare, ancora per una volta, le mie labbra.

 

Sabato mattina

 

Ora sono perfette, simmetriche, tornite, carnose, lisce al tatto come la miglior seta cinese, ridondanti e compiute nella forma, ampollose, superlative, auree.

Adoro questo delizioso forellino che lasciano al centro, mi piace immaginarlo come una piccola via di uscita al soffio dell’anima.

Questa nuova formula auto-compensante a base di acido ialuronico è fenomenale. Basta un’unica iniezione. Il naturale riassorbimento del farmaco viene compensato dislocando verso le labbra il grasso corporeo in eccesso.

 

Adoro la mia nuova bocca.

Sabato pomeriggio

 

Faccio scorrere sulle labbra un cubetto di ghiaccio. Ora sono bagnate e lucide, non serve altro trucco.

Faccio un selfie.

Zoommo, ritaglio e salvo. Ecco qui la mia nuova immagine del profilo.

Non ho voglia di uscire, resto a casa e sul divano con l’ iPad e attendo l’inevitabile pioggia di “mi piace”

 

Sabato notte

 

Rimango a lungo di fronte allo specchio a guardare le mie labbra. Sono meravigliose.

Le sfioro con il polpastrello e provo un piacere erotico nel seguirne il contorno esterno. Quello interno, il più intimo, lo concedo alla punta della lingua che faccio scorrere lentamente da destra verso sinistra. Chiudo gli occhi, mordo piano il labbro inferiore proprio dove è più pieno e carnoso. Sento tra i denti qualcosa di deliziosamente granuloso che mi piace da impazzire.

Sono bagnata.

Mi tocco.

 

Ancora sabato notte

 

Non riesco o forse non voglio dormire, mi alzo continuamente per andare in bagno a guardare le mie labbra nello specchio a lente. Più le osservo e più sono belle. Le adoro.

Devo ricordarmi di far stringere i pantaloni del pigiama, mi scendono quando cammino.

Torno a letto e provo a leggere, ma ogni volta che porto il dito alla bocca per poi voltare pagina ho un fremito di piacere. Le mie labbra sono fantastiche.

Mi tocco ancora.

 

Domenica mattina

 

Sono stanchissima, credo di aver dormito solo un paio d’ore e per giunta ho avuto un incubo. Ho sognato di un ladro, che mi sorprendeva nel sonno e mi rubava le labbra. Vedevo la mia bocca gridare dal palmo della sua mano e poi trasformarsi in stigmate.

Nella notte ho perso nel letto l’acqua marina. Strano perché era talmente stretta che non veniva più via dal dito. Devo portarla a stringere.

 

Domenica pomeriggio

 

Ho fatto il cambio di stagione e mi va tutto grande, anche le scarpe. Dovrò rifare completamente il guardaroba. Oggi le mie nuove labbra compiono due giorni e sono radiose. Sono in terrazza a cercare nel pomeriggio, un angolo di luce giusto per fotografarle e farne un poster da sistemare in soggiorno, sopra il divano.

Ho scoperto che le sillabe “ma”, “pa”, “ba”, provocano quell’attimo di contatto tra le labbra che mi eccita tremendamente. Come anche “la”, “le”, “li”, “lo” , solo però se pronunciate non sui denti, ma tirando ben fuori la lingua.

 

Domenica sera

 

Le labbra sono magnifiche e sono molto più grandi rispetto a questa mattina. Mi sto rendendo conto che le mie braccia e le mie gambe si stanno accorciando e che sto diventando sempre più piccola. Il corpo si svuota per nutrire la bocca.

Disegno divino, priorità assoluta, scopo vitale, sommo sacrificio. Le mie labbra devono crescere per raggiungere la perfezione.

 

Domenica notte

 

Ho le mani ormai vicinissime alle spalle, le braccia sono come svanite e i piedi si stanno fondendo con i glutei. Non riesco quasi più a camminare. Ho portato lo specchio sul letto. Adoro le mie enormi labbra. Non posso accarezzarle, ma posso leccarle e morderle delicatamente. Le fisso attraverso lo specchio e me ne innamoro ancora di più. Sono fantastiche.

 

Lunedì mattina

 

Il mio corpo non c’è più. E’ stato sacrificato per lo sviluppo della mia splendida bocca e io ne sono felice. Le mie labbra hanno raggiunto la perfezione assoluta. Non riesco a smettere di guardarle, ne sono irresistibilmente attratta. Non c’è nulla di più importante delle mie splendide labbra. Mi piacciono da morire, le voglio. Poggio i denti su quella paradisiaca consistenza, li affondo in quella carne tumida e avverto il sapore del sangue. Mi piace questo gusto ferroso. Apro di più la bocca… e mi mangio.

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21 commenti »

  1. Spettacolare anche questo!! Ci vedo un po’ di Cronenberg, e un che di decadente, di new romantic. Il corpo che si trasforma in nutrimento di una sua parte offre diverse interpretazioni. Può essere immagine dell’ossessione per le labbra che fagocita ogni altro pensiero della protagonista; oppure una riflessione sulla supremazia delle parole sulle cose, parole usate come slogan, finalizzate a stupire, a scioccare, come un paio di labbra appena rifatte. Ce ne sono altre, sicuramente, ma mi fermo alle prime due che ho pensato. Mi piace lo stile, la scelta delle parole. Bello, complimenti!

  2. Matteo,
    grazie per il commento.
    Sei riuscito perfettamente a cogliere il senso del racconto.
    Grazie ancora

  3. Un racconto molto originale ma anche inserito pienamente nel contesto sociale in cui viviamo: l’amore per il proprio corpo, la preoccupazione che sia perfetto ed apprezzato da tutti sono i pensieri martellanti del nostro tempo, ci isolano da qualsiasi opportunità di socializzazione e ci rendono schiavi di noi stessi! Molto significativo, complimenti! Se ti va di leggere e commentare il mio racconto per crescere confrontandosi, clicca qui http://www.raccontinellarete.it/?p=22464

  4. acuto e amaro viaggio nello squilibrio estremo. Agghiacciante, perché sconfina nel realismo. Anch’io, bocche che si sono mangiate un corpo e un’anima, ne ho viste.

  5. Cogli a pieno la frenesia dell’apparire, figlia dei tempi, con un linguaggio scarno e secco come la storia merita. Lo definirei “Un tranquillo weekend di ossessione!”.Complimenti

  6. Accidenti che angoscia!! Il tuo racconto è devastante, pensare al fatto che ci siano persone così mi produce una sezione di malessere……purtroppo seppur nell’accesso non siamo lontani dalla realtà.
    Complimenti questo è ciò definisco racconto breve per eccellenza! Fluido, sintetico, reale, e con una morale, tristissima purtroppo!
    Bravo!!!!!

  7. ….errata corrige…..”nell”eccesso” 🙂

  8. Storia di una ossessione che letteralmente si mangia una donna. I paragrafi separati delineano perfettamente la caduta dentro il vortice del personaggio e le descrizioni della riduzione dello spazio fisico della donna dentro le labbra sono inquietanti. Lo vederei bene come cortometraggio.

  9. Non angoscia, ossessione. No non solo e soprattutto questo. Si direbbe che il tuo personaggio subisce una vera e propria metamorfosi!
    Edonistica ossessione, compiacimento per i like…. Piacere!
    Veramente molto bello. Tra i più belli che ho letto!
    Complimenti

  10. Bello! Si riesce a sentire lo spettatore che si scioglie nell’oggetto contemplato. Non sarebbe male la fine di questa società dello spettacolo in un semplice fine settimana di autocontemplazione.

  11. Originale e attuale, purtroppo aggiungo io, metafora.
    Mi è piaciuto molto. (Anche perché si meritava quella fine, eh)

  12. Ossessione, annichilimento, narcisismo… Un racconto che procede lento e inesorabile verso un finale spietato e tristemente inevitabile… Complimenti. Approfitto per invitati a leggere il mio racconto “La Torretta di Guardia” (del 27 maggio). Sono ansioso di sapere che ne pensi.

  13. Ciao Marco, volevo chiederti se potevi condividere in calce al racconto quanto mi hai scritto nella mail. Grazie infinite.

  14. Bravissimoooooooooo
    Complimenti ci vediamo a Lucca 😉

  15. Tra questo racconto e il soggetto di “Acetone” sceglier non saprei: sei molto molto molto bravo. Complimenti per la vittoria. Ci vediamo a Lucca

  16. Ciao Marco, mi spiace ma mi sono sfuggiti i tuoi racconti, Faccio pubbliche scuse. Complimenti. Originale è questa metafora: l’apparire ingoia ogni sostanza. Ci vediamo a Lucca.
    Emanuele

  17. Molto intrigante il tuo racconto. Fantastica ironia sul trionfo del narcisismo solipsistico e sulla sua sterilità. Bravo.

  18. Strepitosa questa satira della società dell’apparenza che annulla, per poi letteralmente fagocitare, ogni altra cosa. Successo meritatissimo.

  19. Sono colpevole di mancanza di tempo, così solo oggi leggo questo, e prima il corto: bravo. Se il corto l’ho trovato perfetto, questo non ha proprio sbavature. E nello stesso tempo mi immedesimo con le ossessioni. Siano labbra o altro, ognuno di noi si concentra su qualcosa, forse proprio per dimenticare tutto il resto, ciechi all’insieme della nostra vita al punto da eliminarla, totalmente. Meraviglia.

  20. Un “GRAZIE” di cuore a tutti voi per I meravigliosi commenti.
    Sono veramente emozionato per questo doppio risultato inatteso.
    La qualità delle opere in concorso quest’anno è stata veramente alta, pertanto trovavo difficile l’ inserimento nei 25
    Quando Demetrio mi ha chiamato per diirmi che lips diary era dentro, sono stato felicissimo e ho festeggiato per tre sere di seguito.
    Poi, dopo qualche giorno è arrivata la seconda telefonata, quella del corto e allora…
    Grazie cari amici di penna, ci vediamo a Lucca

  21. Originale, stupisce a pieno e il tuo stile mi piace tantissimo! Bravo! Ci vediamo a Lucca 🙂

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