Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti per Corti 2015 “ExtraFormiche” di Giovanni Martucci

Categoria: Premio Racconti per Corti 2015

Il giorno che i Deani – gli abitanti del pianeta Dea – tornarono sulla Terra volevano controllare lo stato e le condizioni di salute delle loro creature: gli esseri umani.
La loro era una curiosità e al tempo stesso una missione, animata dall’amore per la specie che avevano creato al termine di un lungo esperimento di laboratorio.
Arrivarono in 6 e si distribuirono nei continenti, mimetizzandosi e confondendosi con gli uomini.
Ad alcuni, durante il sonno, vennero prelevati campioni di pelle, tessuti o peli.
Altri furono momentaneamente rapiti e sottoposti ad esperimenti per studiare il modo di risposta a certi stimoli.
Quando, dopo un mese, gli Alieni si rincontrarono per confrontarsi sui risultati ottenuti, si trovarono d’accordo sul fatto che la specie umana versava in condizioni pietose, e che rischiava l’estinzione.
Facevano fatica a riconoscere le creature che avevano creato 200mila anni prima e arrivarono a provare compassione, ma anche un po’ di vergogna, per esse.
Conclusero che ciò che impediva agli uomini di essere felici era l’egoismo e l’incapacità di solidarizzare, lo scarsissimo – se non nullo – spirito di comunità, e la perdita progressiva di memoria storica e collettiva.
Sentendosi in parte responsabili, decisero di aiutare gli umani in qualche modo.
Durante la permanenza sulla Terra i Deani furono colpiti dal comportamento degli insetti sociali.
In particolare, l’attenzione si focalizzò sulle formiche, esseri creati da una razza aliena un tempo antagonista ma poi estinta a seguito di una collisione di una cometa contro il loro pianeta “Piuma”; ne studiarono i comportamenti, il sistema nervoso centrale e le caratteristiche genetiche e notarono che avevano le qualità che mancavano al genere umano.
Decisero allora di provare a trapiantare alcuni enzimi e molecole genetiche e feromonali dalle formiche agli uomini.
I primi esperimenti su alcune cavie dettero risultati più che confortanti: gli umani dopo il trattamento diventavano molto più altruisti e socievoli.
I Deani capirono che affinché l’esperimento avesse risultati soddisfacenti occorreva un numero di formiche pari a due volte il peso di ogni uomo sottoposto al trattamento.
Fecero dei calcoli e stimarono che il peso complessivo delle formiche presenti sulla Terra era giusto il doppio di quello degli uomini.
Era dunque possibile salvare l’umanità, anche se questo avrebbe comportato l’inevitabile estinzione delle formiche.
Si convinsero che era giusto così, tanto più che le formiche non erano loro creature e che i Piumani non avrebbero potuto soccorrerle e vendicarsi perché estinti.
Si misero, quindi, subito all’opera ed estesero l’esperimento su più vasta scala.
Non avevano però fatto i conti con la tenace resistenza delle formiche; queste, accortesi di essere rapite e sterminate, cominciarono a comunicare tra loro e concordarono un incredibile piano di difesa condiviso su scala planetaria: si immolavano e si lasciavano esplodere attivando una ghiandola vicino all’addome che al minimo contatto sensoriale scoppiava.
Gli Alieni rimasero sbalorditi da questa reazione e misero in dubbio la moralità della loro missione, tanto più che il disgusto per la razza umana cresceva al crescere della loro conoscenza e frequentazione.
Al termine di una lunga discussione decisero di abbandonare il progetto e lasciare gli umani al loro destino, tanto decadente e senza speranza era la loro condizione.
Dopo che i Deani ripartirono verso Dea si diffuse sulla Terra una malattia del tutto simile al morbo di Alzheimer che, in breve tempo, colpì la razza umana, rendendo tutti gli uomini degli smemorati allo sbando.

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4 commenti »

  1. Non so se il finale proposto sia una benedizione o una maledizione per l’umanità… Certo una triste visione di questo pianeta e di noi esseri umani dove perfino le formiche preferiscono farsi esplodere che darci una mano. Tutta la mia solidarietà ai Piumani estinti.

  2. Premetto che la fantascienza non è il mio genere preferito ma ho letto con grande simpatia la tua storia perché leggera e fluida.
    Spesso trovo la fantascienza complicata invece tu sei stato bravo nel rendere una “storia di triste estinzione” immediata e semplice.
    Speriamo che le formiche ci ripensino….:-)

  3. Penso che per la tipologia del soggetto sia preferibile il film di animazione. Il genere umano dovrà pur preoccuparsi della sopravvivenza, sua e degli altri abitatori della Terra, che sono anch’essi elementi di equilibrio.
    Emanuele

  4. L’idea che la razza umana sia stata creata in laboratorio da intelligenze aliene è un’idea persino abusata da certa letteratura di fantascienza… Il che mi induce a farti i complimenti per il coraggio e l’originalità con la quale ti sei cimentato con questa tematica. Bravo. sarei curioso di conoscete il tuo parete sul mio “La Torretta di Guardia”

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