Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti nella Rete 2014 “I gatti di Santa Costanza” di Oriana Rispoli (sezione racconti per bambini)

Categoria: Premio Racconti nella Rete 2014

Solo i gatti possono dire di conoscere tutti i segreti. I gatti vanno a zonzo di notte, si insinuano in tutti i luoghi più nascosti, più sotterranei, più bui, più misteriosi. I gatti sanno come muoversi senza farsi sentire da nessuno. E oltre a tutto ciò, conoscono un po’ di magia, utile quando serve.

È per questo che i gatti sono i miei migliori amici. E soltanto a loro confido le cose veramente importanti, che non conosce proprio nessun altro, né il mio amico Pietro, né mamma, né papà, e nemmeno il nonno! La mia intesa con i gatti, poi, mi ha fatto vivere fino ad oggi tante avventure straordinarie. Adesso ho proprio voglia di raccontarvene una.

 

Ogni peripezia gattesca incomincia sempre nel cuore della notte, quando la nostra grande e vecchia casa è ormai immersa nella quiete e tutti dormono profondamente. Allora io mi alzo dal letto zitto zitto e, procedendo leggero, agile come un gatto (ho imparato da loro, appunto) mi dirigo verso le scale che scendono alla cantina. Lì, sull’ultimo gradino, incrocio nel buio fitto due occhi verdi e fosforescenti che mi fissano: ecco la mia guida, che mi appresto a seguire passo passo, muovendomi silenzioso come un fantasma, per arrivare nel luogo dove in ogni notte di novilunio (cioè quando il buio è più fitto, come ci ha spiegato la maestra a scuola) si svolge una importante riunione felina.

I gatti sanno in anticipo quali sono gli argomenti che verranno trattati; io per lo più li vengo a sapere sul momento, e sono ammesso a condividere quei segreti perché da tempo ormai sono loro amico, e torno spesso utile alla loro causa. A mia volta, so di poter sempre contare sulla rete felina, per un vincolo di solidarietà, di amicizia e di affetto.

 

Questa notte dunque partecipo alla riunione. Si capisce subito che è un’assemblea importante: il posto è affollatissimo, ci sono i gatti del mio quartiere al completo (li conosco uno per uno) più quelli che vengono dalle zone vicine, disposte tutto intorno alla via Nomentana. Ci sono in particolare i gatti di Santa Costanza: gatti davvero molto anziani ed esperti, famosi in tutta Roma, abituali frequentatori di antiche catacombe e di cunicoli sotterranei vecchi di oltre duemila anni. E’ facile indovinare che gatti così, ne sanno una più del diavolo…

La riunione incomincia, e l’argomento principale viene affrontato immediatamente: riguarda la situazione della “zia” Olga, ed è serio e assai preoccupante. La gattara più famosa della zona Est di Roma, che ogni giorno, col suo passo lento, percorre infaticabilmente svariati chilometri seguendo un preciso itinerario per nutrire diverse colonie feline, si trova in difficoltà. Infatti, il mercato rionale dove Olga si riforniva di sarde fresche per preparare la pappa per i suoi amici felini, pochi giorni fa è stato trasferito altrove a causa dell’apertura del cantiere per la costruzione della nuova metropolitana. Niente più pesce fresco, niente più rifornimento quotidiano e, dunque, niente più pranzo assicurato per oltre centoventi soriani europei di antica e aristocratica stirpe romana!

I gatti si confrontano e studiano attentamente la situazione. Hanno una mappa mentale precisissima di tutto il territorio, io seguo i loro ragionamenti e cerco di riflettere con loro.

Dove si è spostato il mercato del pesce? Se si osserva una pianta della città, sembra che la distanza sia grande, con tutte le svolte che bisogna fare tra un isolato e l’altro per attraversare il quartiere. Un ostacolo imprevisto per la povera Olga. Ma… pensandoci bene, dalla casa della zia Olga alla nuova sede del mercato esiste una via molto diretta! I gatti si rendono presto conto che c’è un sotterraneo che va dritto dritto da un punto all’altro, correndo sotto la Nomentana: si tratta di un passaggio che fu usato dai partigiani per nascondersi durante le ultime fasi della Seconda Guerra Mondiale, in realtà è molto più antico, fa parte del reticolo delle catacombe della Basilica di S. Agnese. Ma c’è ancora un ostacolo insormontabile: come potrebbe fare una vecchietta come Olga a correre su e giù per quel cunicolo?

Avendo ascoltato tutto con estrema attenzione, improvvisamente mi viene un’idea, e quindi intervengo prontamente: la sede del nuovo mercato è proprio all’angolo della mia scuola, dove mi reco ogni mattina!

A questo punto, elaborare una strategia efficace diventa una sfida non troppo ardua. Primo punto: quando vado a scuola mi rendo disponibile ad uscire un quarto d’ora prima da casa e corro subito a comprare le sarde dalla pescivendola, Germana, che le avrà messe da parte per me. Secondo punto: metto a disposizione della squadra felina un mio giocattolo di quando ero più piccolo, un grosso camion colorato, con un bel cassone capiente. Basterà semplicemente andare a collocare il camion nel sotterraneo, in modo che funga da navetta. L’accesso al sotterraneo dal lato del mercato non è difficoltoso, i gatti lo conoscono bene e sanno che è chiuso da una grata dalle maglie molto larghe, che si affaccia su un vicolo al livello del suolo. Attraverso la grata, le buste con il pesce fresco possono essere fatte passare senza difficoltà. In basso, nel sotterraneo, ci sarà pronto ad aspettare Otto, il gattone più robusto della colonia, che pesa non meno di tredici chili, il quale attorniato dai suoi fedeli collaboratori afferrerà via via le buste tra i denti e le collocherà sul camion. Una lunga catena felina farà giungere rapidamente a destinazione il bene prezioso, spingendo il mezzo nel sotterraneo. A quel punto, la zia Olga potrà comodamente recarsi a ritirare le buste all’altro estremo del cunicolo, che sbuca a pochi metri da casa sua, nel giardino di un ex convento sulla Nomentana, e mettersi subito a preparare la pappa nel grande pentolone, aggiungendo alle sarde qualche chilo di pasta, pane e, perché no, anche un po’ di verdure. Tutti i gatti della zona conoscono i prelibati manicaretti di Olga.

I mici discutono tutto il tempo animatamente, ragionano con attenzione su ogni passaggio di questo mio piano, affinché tutti i dettagli siano vagliati e nulla sia lasciato al caso, e alla fine stabiliscono che sì, può funzionare! Non soltanto, ma mi conferiscono sul momento il ruolo ufficiale di ambasciatore! Sono io che dovrò concordare tutto con Olga e con Germana, sia perché i tempi siano scanditi alla perfezione, sia affinché la collaborazione tra la comunità felina e i gli esseri umani coinvolti risulti in tutto e per tutto efficiente e produttiva e, soprattutto, segreta.

 

Sono passate oltre tre ore dall’inizio della riunione, e i gatti concordano sul fatto che gli altri argomenti all’ordine del giorno verranno affrontati in una successiva occasione. Ma… a questo punto sono io che desidero esprimere una mia richiesta: infatti ho bisogno di un aiuto importante e tempestivo, che soltanto i miei fedeli amici a quattro zampe possono offrirmi. Otto azzittisce tutti e mi dà la parola. Io espongo subito la nuova questione, urgente al pari della situazione dei rifornimenti alimentari. Siamo già in piena primavera, e nella strada di casa mia ci sono dei grandi platani centenari che si stanno riempiendo di giovani foglie verdi e brillanti. Molti uccelli hanno già scelto di costruirvi il loro nido.

Ma io mi sono accorto che il Comune ha intenzione di potare gli alberi proprio adesso, in quanto tra l’autunno e l’inverno le squadre dei giardinieri sono state impegnate altrove, e così già ieri alcuni mezzi con dei carrelli elevatori sono stati parcheggiati all’angolo di via Nomentana con lo scopo di avviare la solita, brutale potatura che ridimensiona drasticamente lo sviluppo, la bellezza e la maestosità di questi alberi di città.

Siccome mio nonno è un giardiniere che nella sua terra d’origine, il Piemonte, ha curato per cinquant’anni alcuni dei più bei parchi della regione, io ho già imparato da lui molte cose sugli alberi, e so bene che le potature si devono fare solo in taluni momenti dell’anno, quando la vegetazione è a riposo, e non certo a primavera avanzata! E’ per questo che mi è venuta l’idea di rivolgermi alla mia comunità felina e di chiedere un aiuto sostanziale in difesa dei platani. Ed ecco dunque che cosa succede all’indomani della riunione notturna, che si conclude dopo che tutti i particolari su questa ulteriore nuova impresa sono stati meticolosamente studiati.

Di buon mattino arrivano le squadre dei giardinieri del Comune e mettono in moto i mezzi per avviare la potatura. Ciascuna squadra si posiziona sotto un platano della via, poi i giardinieri montano sul carrello elevatore armati di seghe e si fanno portare ad un’altezza piuttosto elevata. Ma… tutto ad un tratto scoprono con terrore che i platani sono completamente infestati da un branco di felini inferociti che, non appena i giardinieri si apprestano a segare i primi rami, incominciano tutti contemporaneamente a sferrare sciabolate con le zampe a destra e a manca, e ad agguantare con le unghie affilate i cappelli ai giardinieri. In un crescendo spaventoso, le urla e i miagolii diventano assordanti, tanti sono i gatti che dominano dall’alto la situazione, ben piazzati sui rami degli alberi. Presto per i giardinieri diventa impossibile compiere qualsiasi azione senza rischiare di farsi ricoprire di graffi dalla testa ai piedi: Otto, il mio amico da tredici chili, per togliersi una soddisfazione personale, dal ramo più alto del primo platano fa pipì in testa al giardiniere capo. A questo punto, la squadra riceve l’ordine di abbandonare il lavoro e tutti i giardinieri battono in ritirata, scendendo dai carrelli elevatori e rifugiandosi a gambe levate il più lontano possibile! Anche in questo caso, la mia strategia elaborata con gli amici gatti ha funzionato perfettamente!!!

 

Così, anche se alla fine ho dormito soltanto quattro ore, oggi non mi sento affatto stanco, anzi: mi appresto ad andare a scuola pienamente soddisfatto dei risultati ottenuti tra la notte e le prime ore della mattinata, e oltre tutto mi preparo mentalmente, perché nel pomeriggio andrò a compiere presso la zia Olga la mia importante missione di ambasciatore della colonia felina. Domani mattina andrò al mercato da Germana, per spiegarle per filo e per segno la nuova soluzione messa a punto insieme ai gatti di Santa Costanza, per garantire alla nostra amata gattara un efficace servizio di rifornimenti ittici e farne godere ai gatti le gustose conseguenze.

 

Aggiungo un ultimo dettaglio alla mia narrazione: ormai mi sono conquistato totalmente la fiducia dei miei amici a quattro zampe, e sono diventato così bravo nel camminare a passi felpati e a vederci bene anche al buio, come gli imbattibili felini, che i miei amici mi hanno promesso che nelle loro prossime scorribande notturne mi porteranno con loro, e mi faranno conoscere alcuni dei più reconditi segreti della città: segreti di cui soltanto l’imperatore Caligola era ancora a conoscenza, e che dal tempo dell’antica Roma sono stati tramandati unicamente… dai gatti delle catacombe, per rivelarli, foss’anche duemila anni dopo, a un bambino che si mostri veramente degno di scoprirli, e di condividerli con i gatti di Santa Costanza.

 

 

 

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4 commenti »

  1. Cara Oriana ci mandi tanti messaggi con questo racconto per bambini e sopratutto vuoi condividere il tuo amore per i gatti, felini intelligenti che non perdono l’animo di predatori e di passeggiatori notturni. Brava.

  2. Una bella favola, ricca di significato e di insegnamenti. Brava! Molto brava!
    Angela Lonardo

  3. In questi giorni sto giusto leggendo “Gatti molto speciali” di D. Lessing e che bello trovare continuità in questo racconto per bambini dove i gatti sono protagonisti… una storia avvincente dalla trama ben ordita. Mi piace, brava!

  4. Questo racconto ha tutta la magia dei gatti e tutti i requisiti per ammaliar bambini…

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