Racconti nella Rete®

23° Premio letterario Racconti nella Rete 2023/2024

Premio Racconti per Corti “Strane coincidenze…” ovvero “La giornata dell’Angelo” di Alfonso Forte

Categoria: Premio Racconti per Corti 2014

STRANE COINCIDENZE … ovvero: LA GIORNATA DELL’ANGELO (Storia vera)

……proseguiva il suo viaggio in auto serenamente, ma con un certo senso di insicurezza, pensando che, alla destinazione cui doveva giungere, ci era stato solo alcune volte. Ma non era stato lui a guidare l’automobile e, come capita in questi casi, non si bada molto al percorso seguito. Era un uomo con passate esperienze di viaggiatore che gli consentivano in quel momento di affidarsi al suo istinto più che alla conoscenza della strada . Infatti non si era documentato affatto sull’itinerario da seguire, animato com’era dal desiderio di rivedere e abbracciare la cara nipotina “regalatagli” da suo figlio. Questi era andato ad abitare in un paesino, non molto distante dalla sua città paterna, situato su una collina ; Un paesino, come si dice, a misura d’uomo, scevro da inquinamenti e situazioni caotiche proprie delle grandi città. Ma… bisognava arrivarci…
Arrivato alla base della collina cominciò a concentrarsi sulle deviazioni da scegliere alle varie biforcazioni stradali. Bisogna ammettere che non fu proprio colpa sua se ad un certo bivio, a causa della mancanza di un segnale stradale, proseguì a testa bassa senza deviare a sinistra come avrebbe dovuto. Dopo qualche chilometro l’uomo si rese conto che quella strada non corrispondeva ai suoi vaghi ricordi e, implorando scherzosamente il suo Angelo Custode, tornò sui suoi passi fermandosi al bivio, indeciso sulla via da prendere. Fu in quel punto che ebbero inizio le strane coincidenze:
Un camioncino bianco era fermo all’inizio del bivio; Il guidatore, un giovane vestito di una tuta bianca, ne uscì e si diresse verso l’auto ferma del nostro uomo. – “Che cosa mi vorrà vendere?” pensò l’uomo. Ma il giovane vestito di bianco molto cortesemente disse: “ Mi ha chiamato?” –“ No.” rispose l’uomo. –“Ma le sarei grato se mi indicasse la strada per arrivare al centro del paese.” – “Vada sempre avanti per questa via – disse il giovane- anch’io vado lì”
L’uomo seguì il camioncino bianco per qualche tempo. Ad un certo punto però il camioncino scomparve alla sua vista. “Bah! Non l’ho visto girare da nessuna parte!” commentò “Niente male: la direzione mi pare quella giusta”
I problemi si ripresentarono quando arrivò alla periferia del centro abitato. “ E mò? Spero che il mio Angelo non mi abbia abbandonato!” continuò a scherzare l’uomo.
La persona a cui si rivolse stavolta per chiedere come arrivare nei pressi della parrocchia di “Gesù Operaio” (l’unico riferimento che ricordava) gli diede ampie spiegazioni aggiungendo che anch’egli era diretto da quelle parti.
Dopo una decina di metri l’uomo fece marcia indietro,decidendo di offrirgli un passaggio. “Lei è molto buono” disse quel signore “Sapevo che sarebbe ritornato”…. Questa sua decisione gli permise di arrivare nei pressi della chiesa senza dover interpellare altri passanti.
Ora si trattava di imbroccare il vicolo giusto. E ce n’erano più di uno, paralleli e quasi simili. Ne scelse uno e lo percorse in tutta la sua lunghezza con la sensazione che ci fosse qualcosa che lo guidava, ma non potè proseguire oltre poiché si trattava di un vicolo cieco.
L’ultimo cancello sulla sinistra era aperto e da esso ne usci un uomo sulla quarantina il quale disse in romanesco: “Me sa che ve siete sbajato” E ,saputo dove fosse diretto lo “ sperduto”, lo rincuorò così:
“Non si preoccupi:Conosco bene Gigi vostro figlio. E’ il marito di mia nipote. Aspettate che vi ci accompagno”. Rientrò nel cancello e ne uscì a bordo di un fuoristrada, facendo cenno di seguirlo.

Giunti nel vicolo giusto, sotto la casa del figlio i due uscirono dalle loro macchine e, nel salutarsi, l’uomo che ora si riconosceva come parente lo ringraziò e si presentò dicendo: “Io sono Alfonso, e lei ?” E l’altro rispose: “Io, chi sono? Io sono ANGELO!!”
L’ uomo rimase un attimo interdetto… ma subito si riprese e,sorridendo, pensò:
“Che strane coincidenze…”.

Loading

2 commenti »

  1. Complimenti Alfonso, il racconto è interessante. Penso che il testo risulti più scorrevole impostando i dialoghi, nel medesimo testo, in paragrafi più evidenti. Io sono certo che gli Angeli esistano, forse non tutti hanno le ali o forse si. Noi possiamo essere l’Angelo per i nostri figli e nipoti, per tutte le persone che amiamo e che possiamo amare

  2. Gli Angeli non ci abbandonano mai, basta saperli guardare e fidarsi di loro… Racconto semplice e diretto.

Lascia un commento

Devi essere registrato per lasciare un commento.